Archivio per la categoria ATTIVITÁ

Conferenza stampa

La Jornada – Sabato 17 luglio 2010

Confermano la strategia “ai più alti livelli” per distruggere le comunità ribelli.  Brigata Europea: Resistenza al capitalismo, scuola per la libertà zapatista. Accusano “lamaggioranza dei mezzi di comunicazione” di criminalizzare il movimento

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis., 16 luglio. “Rinunciando ad egemonizzare ed omogeneizzare la società, gli zapatisti hanno saputo trasformare la resistenza al capitalismo nella scuola della loro libertà, attraverso la costruzione dell’autonomia che si declina in: organizzazione politica, salute, educazione, agroecologia, comunicazione, lotta per la terra e il territorio e per i diritti delle donne”.

In questo termini caratterizza l’esperienza delle comunità ribelli laBrigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, che oggi conclude il suo viaggio nei cinque caracoles. Per questo, “insieme queste affrontano aggressioni talmente simili che non resta altro che confermare l’esistenza di una strategia globale, elaborata ai più alti livelli del potere politico, strettamente legati agli interessi dell’economia capitalista internazionale” per distruggere la resistenza.

Dopo aver visitato anche comunità minacciate o aggredite, la brigata ha riscontrato che “la costruzione di un sistema autonomo di salute ha permesso di ridurre la mortalità infantile e materna; si dà molta importanza al recupero della medicina tradizionale ed alla prevenzione evaccinazione”, nelle comunità.

Nel caracol di La Realidad opera un ospedale generale equipaggiato per interventi chirurgici, ultrasuoni ed analisi di laboratorio. La clinica della donna Comandanta Ramona, a La Garrucha, dal 2008 “è un riferimento per quanto riguardai diritti delle donne”.

L’educazione, “obbligatoria fino alla vecchiaia”, rappresenta un processo di cui la scuola fa parte, così come “condividere e lavorare nella comunità per tutta la vita”. A Morelia, per esempio, quest’anno esce la prima generazione dalla secondaria tecnica “i cui studenti assumeranno incarichi nell’educazione o in altri settori, secondo la necessità della loro comunità e la loro volontà”.

Un rappresentante dello stabilimento balneare El Salvador, ad Agua Clara, ha detto ai brigatisti: “Non abbiamo vergogna perché non stiamo rubando, ma lavorando la terra. Non abbandoneremo mai la lotta”. Ha sottolineato che la terra non si vende. “Tutto quello che prendiamo dalla terra, lo dobbiamo restituire. Il contrario di quanto fa il capitalismo che esige sempre di più dalla terra senza restituirle niente”.

Così, “l’autonomia zapatista si costruisce sul principio fondamentaleed ancestrale dell’attenzione alla terra e alle risorse naturali. La sovranità alimentare dipende dai principi dell’agroecología, dal rifiutode prodotti chimici e dalla conservazione dei semi nativi per non dipendere dalle multinazionali”.

Nel caracol di Oventic è stato spiegato alla brigata “come usare prodotti organici sostenibili e non chimici, perché provocano problemi di salute alla terra”.

E’ stato anche apprezzato il lavoro collettivo delle radio comunitarie e delle squadre di cineasti. Solo a Roberto Barrios la commissione video lavora dal 1998 ed ha pubblicato diversi documentari.

Gli osservatori europei rilevano che, in mezzo a tutto questo, “assistiamo in tutti le zone zapatiste ad uno scenario che presenta lo stesso sviluppo, dove l’azione governativa occupa un posto centrale”. Lemisure istituzionali sono state “insufficienti” per dividere le comunità, “cosicché lo Stato conta su altri alleati”, come gruppi religiosi di diverse chiese.

La maggioranza dei mezzi di comunicazione, aggiungono i brigatisti nella loro relazione finale, “contribuiscono al tentativo di isolamento del movimento zapatista” attribuendogli “comportamenti criminali”, e criminalizzandolo “si cerca di isolarlo dall’appoggio popolare”. Sommando le manovre clientelari dei partiti politici, “disponiamo del quadro completo di un’azione combinata di destabilizzazione”.

Tutto ciò poggia su “minacce istituzionali”: la presenza militare massiccia con pattuglie quotidiane e “le irruzioni improvvise di poliziotti nella zona zapatista, col pretesto di cercare armi o droga o di reprimere strumentali ‘conflitti intercomunitari’ “.

Al di là di questi interventi governativi, “la parte più violenta delle pressioni è esercitata dai gruppi paramilitari che moltiplicano leazioni in completa impunità”, aggiungono gli osservatori.

Il tentativo di “ridurre” il movimento zapatista risponde “a due obiettivi essenziali del potere: il controllo della popolazione attraverso le città rurali sostenibili e concretizzare la privatizzazione della terra a beneficio di investimenti multinazionali”.

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

Nessun commento

Los de Abajo – Solidarietà Europea

La Jornada – Sabato 17 luglio 2010

Gloria Muñoz Ramírez

La solidarietà si è imposta. Non deve essere stato facile per le ed icomponenti della Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti organizzarsi, arrivare dai rispettivi paesi e percorrere le cinque grandi zone zapatiste in solo 10 giorni. Non deve essere stato facile, ma l’hanno fatto ed hanno dimostrato, un’altra volta, che la solidarietànon si lesina, che gli zapatisti non sono soli e che la loro storia continua a segnare lo spartiacque nella lotta per un mondo più giusto, libero e democratico.

In momenti in cui la solidarietà internazionale viene criminalizzata esi impongono i tempi e le agende dell’alto, un gruppo di uomini e donneche rappresentano molti diversi collettivi, organizzazioni e individui attraversano l’oceano Atlantico, vanno nel sud del Messico ed intraprendono un viaggio attraverso per la resistenza, in una zona in cui la repressione, che non è poca, non riesce a fermare la costruzione di un mondo nel quale l’educazione, la salute, la cooperazione, la comunicazione, la giustizia e la cultura hanno un’altra dimensione, quella che si raggiunge solo col lavoro collettivo che, in primo luogo, difende la terra e il territorio.

La brigata non ha mai nascosto il suo sguardo impegnato. E’ venuta, senza sotterfugi, “ad abbracciare i compagni e le compagne zapatisti, adinteressarsi della situazione in cui si trovano, a condividere la loro realtà, documentarla e diffonderla”.

Durante la maratona hanno ascoltato le autorità autonome, che hanno descritto la violenza di cui sono vittime nella comunità di El Pozo, a San Juan Cancuc. Hanno anche raccontato che a Peña Limonar, Amaitik e Arroyo Granizo il governo vuole provocare “conflitti intercomunitari” dando sostegno ai paramilitari.

Gli zapatisti li hanno inoltre informati che “il malgoverno, attraverso gruppi paramilitari (OPDDIC, ORCAO) vuole recuperare le terreper sviluppare zone turistiche e sfruttare le risorse naturali vendendole ad investitori stranieri”, come a Bolon Ajaw ed Agua Clara. La brigata ha potuto constatare la depredazione del territorio compiuta dal governo nella Riserva della Biosfera dei Montes Azules, dove vuole di “depredare le comunità e ricollocarle, perfino pagando ‘indennità’ fino a 200 mila pesos”.

Non è sfuggito ai componenti della brigata che “il ruolo giocato dalla maggioranza dei mezzi di comunicazione contribuisce al tentativo di isolamento del movimento zapatista.

“Ci unisce la volontà e la necessità di costruire, attraverso le nostre ribellioni, quel mondo che sta già crescendo nella pratica, come ci hanno fatto conoscere i più degni di questa terra”, hanno affermato nella conferenza stampa finale.

Per maggiori informazioni: http://www.europazapatista.org

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

Nessun commento

COMUNICATO STAMPA N. 7

BRIGATAEUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI

15 luglio 2010

La Brigata Europea di Solidarietà col Movimento Zapatista visita il Caracol I “Madre de los caracoles del mar de nuestros sueños” nella comunità di La Realidad nella Zona Selva Fronteriza. Nell’incontro con i responsabili della Giunta di Buon Governo (JBG), nell’ambito della repressione che subiscono, parlano della depredazione del territorio nella Riserva della Biosfera dei Montes Azules, e dicono alla Brigata che li vogliono spogliare delle comunità e ricollocarli, pagando “indennità” fino a 200.000 pesos. Affermano che questi espropri di massa sono direttamente legati “alla privatizzazione ed al saccheggio delle risorse naturali” in una zona molto ricca di biodiversità, come acqua, petrolio, legno o interessi farmaceutici. “La terra è di chi la lavora e non permetteremo che ce la tolgano”, ha dichiarato la JBG. In questo contesto c’è già stato un intervento dell’Esercito Federale nella comunità del Municipio Autonomo “Tierra y Libertad” col pretesto di cercare armi nelle case dei contadini.

In quanto ai progressi dell’Autonomia gli zapatisti hanno informato la Brigata Solidale riguardo i settori di Salute, Educazione, Cultura, funzionamento del Governo autonomo nella zona, giustizia e la Banca Popolare Autonoma Zapatista.

Salute:

Nella zona sono stati realizzati un Ospedale-Scuola completo e tre cliniche municipali. Le promotrici ed i promotori di salute sono presenti in tutte le comunità. Hanno descritto l’importanza della Medicina Tradizionale che si pratica in tre ambiti: erboristeria, ostetricia e ortopedia. Hanno sottolineato l’importanza della prevenzione descritta in 47 punti, come per esempio le misure igieniche in tutti gli ambiti. Una responsabile di salute ha detto alla Brigata che a breve inizieranno nella zona le attività su Salute Sessuale e Riproduttiva. “Grazie alla strada fatta nell’ambito della sanità ribelle, la mortalità infantile e materna è decisamente diminuita”, ha affermato.

Educazione:

In questa Zona del territorio autonomo ribelle esistono 4 Livelli di Istruzione. Prenivel chiamato “Risveglio”, Primo Livello “Nuova Alba”, Secondo Livello “Nuova Creazione” e Terza Livello “Il cammino verso il futuro”. Affermano inoltre di avere opportunità per gli adulti che vogliono alfabetizzarsi. “I promotori e le promotrici non ricevono un salario, ma   aiuti per i lavori comunitari e per il vitto”, dicono.

Cultura:

“I nostri nonni possiedono molta esperienza anche se non sono andati ascuola. Sono molto preziosi per la nostra cultura”, dicono gli Zapatisti. Danno anche molta importanza alla musica come forma di espressione culturale.

Funzionamento della Giunta di Buon Governo:

“Siamo nominati dal popolo nelle assemblee senza bisogno delle urne, ma per consenso”. La JBG è formata da 24 componenti, 12 uomini e 12 donne dei quattro municipi e gli  incarichi sono a rotazione.

L’Altra Giustizia:

“Chi è nel torto svolge lavori per la collettività”. Non come fa il “malgoverno” che “mette in prigione per molti anni richiedendo un’enormità di spese”; le persone che commettono un errore devono svolgere lavori per il bene comune, commenta la JBG. Descrivono anche come agiscono nel caso della mafia del traffico di esseri umani, molto comune nella zona: fermano i “coyotes” (trafficanti di clandestini – n.d.t.) e lasciano liberi “i fratelli che cercano un lavoro”.

Ed infine descrivono alla brigata un progetto molto innovativo nel funzionamento dell’autonomia: La Banca Popolare Autonoma Zapatista (BANPAZ). Dicono che è una banca anti-capitalista e che ha un deposito fisso di denaro. Si concedono prestiti solo in casi di malattia per aiutarsi a vicenda e risolvere problemi economici causati da problemi gravi motivi di salute.

(Traduzione “Maribel”– Bergamo)

Nessun commento

COMUNICATO No. 6

 

Tradotto da Collettivo zapatista Marisol Lugano

15 di Luglio2010

Durante il suo tragitto nelle terre autonome del Chiapas,la Brigata Europea di Solidarietà con le e gli Zapatisti ha visitatoil Caracol V di Roberto Barrios, “El Caracol que habla para todos”,dove è stata ricevuta cordialmente dalla Giunta di Buon Governo“Nueva Semilla que va a producir”.

Le autorità autonome hannodenunciato i gravi casi di controinsurrezione nella zona norte delChiapas, per esempio, le agressioni alle quali sono sottoposte lebasi di appoggio nella comunità Choles di Tumbalà. Il 20 di maggio90 persone, guidate da integranti dell’organizzazione Xi’NichOficial, hanno invaso le terre di questa comunità con l’obiettivo dilegalizzare e privatizzare il territorio recuperato dall’EZLN nel1994. La Giunta ha enfatizzato che per gli zapatisti “la terra nonè mercanzia” ma “nostra madre”, la quale difendono e curano permantenere le loro famiglie. In questo senso gli zapatisti sonoriusciti a recuperare la comunità Choles di Tumbalà in modopacifico, la quale è tutt’ora sotto il loro controllo. Inoltre, la Giuntaha spiegato che il governo e i grandi investitori internazionalivogliono usare le terre zapatiste attraverso l’aggressione fisica,campagne di disinformazione, la fabbricazione di delitti el’inserimento di programmi assistenzialisti per dividere le comunitàin resistenza, con il fine di stabilire progetti turistici e dimonocultura per poter sfruttare le abbondanti risorse naturali dellazona.

I e le rappresentanti zapatistehanno messo in evidenza che le basi d’appoggio stanno soffrendo un“clima di paura” per la presenza delle forze di sicurezza del“mal governo” e per le attività dei gruppi paramilitari nellazona che “rubano, assaltano e stuprano”.

Nonostante la repressione e le campagnegovernamentali che ostacolano fortemente loro libera determinazione,le comunità zapatiste continuano con fermezza la costruzionedell’autonomia attraverso i progetti di salute, educazione,cooperative, lavoro delle donne, agroecologia e comunicazione.

Un aspetto emerso nella zona di RobertoBarrios è il vincolo tra le differenti aree di conoscenza.

Il Centro Culturale di Educazione eTecnologia Autonoma Zapatista (CCETAZ) è un buon esempio di questoconcetto. In questa struttura, i e le giovani, oltre ad apprendere,stanno raccogliendo diverse forme di conoscenza, per esempionell’agroecologia o nella salute. Si combina la saggezza indigena condifferenti elementi contemporanei, sempre con la preoccupazione diavanzare per il bene di tutti.

La comunicazione è un altrosettore importante nella zona del Caracol V. A causa dei problemi con igruppi dirigenti e paramilitari si è dovuto sospendere le radiocomunitarie. Ma ci sono comunque molte attività nell’area dei video;la commissione video lavora dal 1998 e ha già pubblicato varidocumentari sui differenti aspetti del movimento: testimonianze di anziani, registrazioni della musica tradizionale, documentazionedi lavori collettivi e di processi di resistenza in differenticomunità autonome della zona di Roberto Barrios e altre zonezapatiste. Questi video funzionano come una memoria politica,culturale e sociale del movimento e sono inoltre degli efficacistrumenti per diffondere la lotta zapatista in tutto il mondoattraverso differenti reti di solidarietà.

Alla fine dello scambio con la BrigataEuropea, la Giunta di Roberto Barrios ha voluto esprimere che la cosapiù importante son i processi di auto-organizzazione nei paesizapatisti: “ciò che conta è la coscenza. Non vogliamo briciole,bensì un mondo più giusto”.

Nessun commento

BRIGATA EUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI

 

 

COMUNICATO STAMPA N. 5

15 luglio 2010

Visita ad Agua Clara, Caracol IV “Torbellino de Nuestras Palabras

Nel suo quinto giorno di visita la brigata è arrivata allo stabilimento balneare El Salvador che appartiene alla comunità di Agua Clara. E’ stata molto cordialmente ricevuta nel paesaggio idilliaco situato sulle rive del fiume Xumul Ha. Questo luogo esiste grazie all’impegno assunto dagli Zapatisti per conservare gli spazi naturali.

Il territorio che circonda la comunità di Agua Clara è stato recuperato con la sollevazione  del 1994. La strategia di contrainsurgenciadel malgoverno ha provocato divisioni tra la popolazione. Ora, c’è gente che sostiene il PRI e l’Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (OPDDIC), che è l’arma che utilizza il malgoverno per provocare scontri tra le comunità. Il suo carattere paramilitare è dimostrato dalle numerosissime aggressioni che stanno subendo da quando quest’organizzazione è arrivata sul posto. (Si vedano i comunicati dellaJBG sulle aggressioni subite). Raccontano che il malgoverno manda la sua gente ad ammazzare e fare sgomberi. Minacciano, sequestrano e imprigionano fabbricando dei reati. Inoltre, agenti di polizia vengono sul posto in gran segreto per spiare.

Per accedere ad Agua Clara bisogna passare prima per due entrate a pagamento. La prima appartiene alla OPDDIC. Appropriarsi della terra pervenderla e privatizzarla è l’obiettivo di questa organizzazione. La seconda entrata a pagamento è degli zapatisti che tempo da tempo hanno recuperato questa terra e l’attività dell’hotel. Molte persone di diversi paesi vengono a visitare il luogo.

Allo scopo di far allontanare le persone, oltre a richiedere una tariffa d’ingresso doppia, alcune volte quelli della OPDDIC “spaventano”le persone che vengono in visita dicendo loro che gli zapatisti sono “ladri e malviventi”.

Prima, lo stabilimento balneare era un ristorante che poi era diventato un bar dove si vendevano alcolici. Gli zapatisti hanno recuperato questo spazio per preservare la natura e creare uno spazio a disposizione di tutti. Per vigilare e gestire il luogo si organizzano collettivamente attraverso dei turni.  Raccontano alla brigata che alcuni vengono da regioni molto lontane ma non desistono: “Ora che siamoqui, non lo cederemo mai”

Sottolineano che la terra non si vende ma è di chi la lavora, ed è illoro modo di resistere al progetto di privatizzazioni del governo che usa il pretesto di proteggere la Riserva Naturale. Gli zapatisti non la gestiscono per fare affari o perché se ne approfittino poche persone. Affermano che non hanno bisogno dei soldi, ma quello che vogliono è lavorare. Lavorare la terra collettivamente, preservarla affinché i lorofigli e le generazioni future ne possano godere. “Non abbiamo vergogna perché non stiamo rubando ma stiamo lavorando la terra. Non abbandoneremo mai la lotta.” È duro il lavoro che svolgono, ma lo stessomostrano il volto della resistenza e della dignità.

(Traduzione “Maribel”– Bergamo)

Nessun commento

Comunicato 4.

BRIGATA EUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI

COMUNICATO STAMPA N. 4

13 luglio 2010

La Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti è arrivata nel Caracol IV di di Morelia, Torbellino de Nuestras Palabras, per condividere le voci e le esperienze delle compagne e compagni zapatisti.

“Il popolo nomina in assemblee i suoi governi ed il governo obbedisce al popolo”. Così la Giunta di Buon Governo “El Corazón del Arcoiris de la Esperanza” ha iniziato a raccontare la sua auto-organizzazione a tutti i livelli, dai paesi, municipi, regioni fino alla zona Zotz Choj.

La Giunta di Buon Governo, come massima autorità di questa zona zapatista, coordina e lavora con le diverse commissioni come salute, educazione, comunicazione, terra e territorio, a tutti i livelli. Gli zapatisti insistono sul fatto che il popolo deve sapere come si spendono le risorse economiche “fino all’ultimo peso” e la commissione di vigilanza è incaricata di diffondere le informazioni per garantire la trasparenza.

L’educazione, “obbligatoria fino alla vecchiaia”, come dice il coordinatore, è uno degli assi fondamentali per l’emancipazione del popolo. Per gli zapatisti, l’educazione è un processo di cui fa parte la scuola per le bambine e i bambini, ma anche i laboratori che si stanno realizzando per gli adulti. A Morelia, ci sono i livelli primario e secondario divisi a loro volta in 3 gradi che durano il tempo necessario al loro completamento. Non si insegnano solo lettura, scrittura, matematica, storia, geografia, politica e scienze naturali, ma anche cultura, produzione ed arte. Risultato di questo lavoro è che quest’anno 2010 uscirà la prima generazione di studenti della scuola tecnica secondaria, che assumeranno incarichi nell’educazione o in altri settori secondo la necessità della loro comunità e la loro volontà.

Si è parlato anche di come si sta organizzando il settore della salute attraverso varie cliniche nei tre municipi e delle commissioni. Tra altri, sottolineano i progressi nell’ambito della mortalità materna ed infantile con la formazione di levatrici e promotori, dei laboratori di prevenzione e dell’uso dei medicinali allopatici (chimici) e di erboristeria.

Un altro aspetto della creatività del movimento zapatista nella resistenza quotidiana è il lavoro collettivo delle tre radio comunitarie e della squadra di cineasti. L’impegno dei promotori nel diffondere i progressi in materia di salute, educazione ma anche di diffusione di interviste registrate e musica è deciso e instancabile.

La questione dell’ambiente e delle risorse naturali, sempre centrale nella riflessione della costruzione dell’autonomia zapatista, a Morelia è incentrata sulla conservazione della foresta. Oltre a prendersi cura di boschi e sorgenti “affinché li vedano i nostri figli”, si stanno costituendo vivai per la riforestazione.

Per quanto riguarda la situazione attuale di persecuzioni ed aggressioni, gli zapatisti affermano che il “malgoverno”, attraverso gruppi paramilitari (OPDDIC, ORCAO) vuole recuperare le terre per sviluppare zone turistiche e sfruttare le risorse naturali vendendole agli investitori stranieri. Dicono che proseguono le tensioni a Bolon Ajaw e Agua Clara anche se per adesso la situazione sembra più tranquilla. Denunciano inoltre che si introducono molti progetti per dividere ed infiltrare le comunità e le donne, come nel caso del programma “Oportunidades”.

Come sempre, gli zapatisti spiegano con umiltà ma con degna determinazione, come si resiste attraverso le assemblee, la costruzione dell’autonomia ed il rifiuto delle provocazioni e dei progetti capitalisti dei tre livelli del governo ufficiale. Il cammino che le comunità zapatiste hanno percorso fino ad oggi è ormai ben avviato e vanno avanti decisi a “camminare domandando”, per costruire un altro mondo dove convivono molti mondi.

Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

Nessun commento

Brigata Comunicato N.3

 

BRIGATAEUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI

COMUNICATO STAMPA N. 3

10 luglio 2010

La Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti è arrivata nel Caracoldi La Garrucha dove è stata cordialmente ricevuta dalla Giunta di Buon Governo della Zona Selva Tzeltal.

La JBG ha illustrato i processi di repressione che stanno vivendo in quella zona, attraverso la persecuzione contro le Basi di Appoggio Zapatiste da parte di gruppi paramilitari come la OPDDIC, oppure col tentativo costante di indebolire e dividere le comunità attraverso programmi di carattere assistenziale che, come spiega la Giunta, lungi da andare alla radice dei problemi, piuttosto li incrementano.

Nell’incontro con le autorità ribelli che comandano obbedendo alle decisioni dei loro popoli, alla Brigata hanno descritto che esiste repressione in diversi luoghi dei quattro Municipi Autonomi di quella Zona. Per esempio, nella comunità Peña Limonar e Amaitik, il governo vuole provocare “conflitti intracomunitari” proteggendo i paramilitari.

Questa stessa strategia viene usata anche nella comunità di Arroyo Granizo. I priisti hanno cercato di rubare il bestiame ed il foraggio collettivi alle basi di appoggio. Il consiglio del municipio ha quindi cercato di frenare la risposta da parte dei contadini derubati, per non cadere nella provocazione.

Nei Montes Azules, riserva della biosfera molto ricca di risorse naturali e biodiversità, la Giunta racconta che “il malgoverno paga gli indigeni perché abbandonino le loro terre e così darle in concessione alle multinazionali farmaceutiche”. Inoltre dicono che in questa zona selvaggia ci sono grandi interessi per i potenti investitori, come i progetti ecoturistici, il commercio del legname, ecc. E’ già stata sgomberata la comunità di Laguna San Pedro per essersi opposta a questi progetti, e corrono serio pericolo le comunità in resistenza Laguna Suspirio e Laguna Paraíso.

La Brigata ha potuto conoscere gli importanti progressi nel processo autonomo zapatista della Zona Selva Tzeltal in ambito di giustizia, lavoro cooperativo, radio comunitarie e educazione.

Un’altra area nella quale i popoli zapatisti mettono molto impegno è la salute. I delegati e le delegate europei non solo hanno visitatola Clinica Municipale, ma anche la Clinica della Donna “Comandanta Ramona”,dedicata al diritto alla salute ed ai diritti delle donne. Inaugurata l’8 Marzo 2008 è gestita dalle promotrici di salute non solo per metterein pratica il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, ma anche perrivendicare il loro diritto a partecipare a tutti i livelli nella costruzione dell’autonomia secondo legge rivoluzionaria delle donne.

Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti

(Traduzione “Maribel”– Bergamo)

Nessun commento

BRIGATA EUROPEA DI APPOGGIO AGLI ZAPATISTI – COMUNICATO STAMPA N. 2

8 LUGLIO 2010

Prosegue la visita della Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, iniziata due giorni fa.

La Brigata è arrivata a Caracol II di Oventik, sede della Giunta di Buon Governo della Zona Altos del Chiapas.

Qui la Brigata è stata ricevuta dalla Giunta stessa, alla quale è stata espressa la solidarietà dell’Europa che sta in basso e a sinistra.La JBG ha raccontato della comunità di El Pozo (Municipio Autonomo di San Juan Cancuc), che è stata vittima della violenza di simpatizzante dei partiti PRD e PRI che il giorno 21 giugno hanno aggredito i compagnie le compagne di quella comunità con l’intento di tagliare il servizio di acqua e luce.

A causa del brutale aggressione subita da due compagni basi di appoggio zapatiste, ci sono stati 2 morti dalla parte non zapatista, perlegittima difesa, ed anche 2 feriti (uno dei quali, Miguel Pérez Hernández, è piantonato dalla polizia nell’ospedale “Vida siegura” a Tuxtla), e 2 promotori di salute zapatisti, Miguel Méndez Santís e DiegoMartínez Santís, sono stati ingiustamente imprigionati nel carcere di San Cristóbal. Attualmente la comunità è sfollata causa le minacce.

Mentre il governo vuole dividere le comunità, per mezzo di programmi assistenziali come Procampo o Provivienda, appoggiando sette religiose oappoggiando gruppi paramilitari per provocare scontri e giustificare così l’intervento della polizia o dell’esercito federale, gli zapatisti non vogliono scontrarsi con membri delle stesse comunità e cadere nella trappola dal malgoverno.

I membri della Brigata Europea di Solidarietà hanno potuto informarsianche sui progressi dell’autonomia zapatista. Nel settore dell’Agroecologia, per esempio, un responsabile ha raccontato come resistono e costruiscono alternative “al sistema capitalista che vuole produrre e produrre e non restituire niente alla terra” con progetti contro le coltivazioni transgeniche come “La Semilla Madre en Resistencia”.

Hanno visitato anche la Clinica Autonoma “La Guadalupana” e li hanno parlato degli importanti risultati sulla salute, per esempio, sulla prevenzione di malattie curabili che prima provocavano numerose morti tra i bambini.

“Siamo promotori e promotrici, promuoviamo l’educazione, non insegniamo”, ha detto uno dei responsabili del sistema di Educazione Autonoma della Zona Altos. Gli europei hanno potuto ascoltare anche temicome il funzionamento della Giustizia, le cooperative di produzione o ilavori collettivi delle donne ribelli in quella zona.

I delegati europei sottolineano le parole della Giunta di Buon Governo: “Davanti a questi colpi politici, economici e morali, continuiamo a resistere sviluppando coscienza. Resistiamo respingendo gli aiuti del governo, ma anche organizzando meglio la nostra autonomia:la scuola, la salute tra altre cose, sono ambiti di lavoro attraverso cui resistiamo. Ci costamolto, ma vogliamo dimostrare al governo che siamo capaci di vivere da soli e fare le cose da noi soli”.

Equipe di coordinamento della Brigata

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

Nessun commento

Brigata Comunicato 1.

BRIGATAEUROPEA DI APPOGGIO AGLI ZAPATISTI

COMUNICATO STAMPA N.1

7 luglio 2010

La Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti è partita da San Cristóbal in direzione di Comitán. Come prima tappa della loro visita, imembri della Brigata sono stati nella comunità di Mitzitón (aderente all’Altra Campana) dove hanno incontrato le autorità ejidali. Prosegui la lettura »

Nessun commento

Inzio del viaggio della Brigata.

 

8 luglio 2010 di Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo

La Jornada – Giovedì 8 luglio 2010

La Brigata Europea di solidarietàcon gli zapatisti visita le zone in resistenza

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 7 luglio. La brigata europea di solidarietà con gli zapatisti ha iniziato a Mitzitón il suo annunciato viaggio nelle comunità in resistenza. Lì, i suoi componenti hanno incontrato le autorità dell’ejido, aderente all’Altra Campagna, che hanno spiegato che“il problema principale” per la comunità è “la copertura che il governostatale offre ai paramilitari, economica e politica”.

Giunta in Chiapas questa settimana, la brigata, che si presenta come di “appoggio e fratellanza” con le comunità zapatiste, viene ad “informarsi sulla situazione in cui si trovano, condividere la loro realtà, documentarla e diffonderla”.

Nello stesso tempo, gli attivisti denunciano “la campagna governativacontro la solidarietà nazionale ed internazionale, svergognata e pericolosa, fino ad arrivare a conseguenze mortali solo perché porta testimoni scomodi delle realtà ed atrocità che si avvengono”.

La brigata è formata da membri di collettivi, gruppi ed organizzazioni della Rete Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e di altri collettivi che “rivendicano la legittimità del progetto zapatista su scala europea, il loro diritto alla resistenza, alla disubbidienza, all’autonomia ed al proprio sviluppo; respingono l’usurpazione, l’esclusione, la repressione, le strategie contrainsurgentes, le violazioni dei diritti umani, ed appoggiano i progressi delle comunità indigene in resistenza e di altri movimenti che lottano in Messico”.

Assume come “ampiamente noto” che i popoli indigeni affrontano “quotidianamente” militarizzazione, paramilitarizzazione, corruzione ed impunità “da coloro che si alternano al potere politico ed economico nelpaese, in chiara connivenza e complicità diretta dell’Unione Europea e del governo degli Stati Uniti”.

La brigata appoggia “un progetto di trasformazione sociale in base aldiritto e al dovere degli individui, dei gruppi e delle istituzioni, dipromuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali”. Annuncia che visiterà “il territorio zapatista e le comunità minacciate”, ed incontrerà aderenti alla Sesta Dichiarazione della SelvaLacandona.

Il gruppo di attivisti europei informa che ha espresso la sua solidarietà alla comunità di Mitzitón, dove ha iniziato il suo percorso.Lì, gli indigeni resistono alle “aggressioni paramilitari del cosiddetto Ejército de Dios, guidato da Carmen Díaz, senza che il governo faccia nulla contro le sue minacce e provocazioni”.

La brigata esprime il timore che “il governo statale, invece di soddisfare la richiesta di Mitzitón di ricollocare i paramilitari, voglia ricollocare le due parti e prendersi le terre dell’ejido per poi consegnarle agli investitori transnazionali ed i loro megaprogetti turistici, poiché proprio sulle terre ejidali è tracciata l’autostrada San Cristóbal-Palenque, alla quale la comunità si oppone”. http://www.jornada.unam.mx/2010/07/08/index.php?section=politica&article=016n2pol

(Traduzione “Maribel”– Bergamo)

Nessun commento

E’ in Chiapas la Brigata Europea.

BRIGATA EUROPEA DI
SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI IN CHIAPAS (MESSICO) 5 luglio2010

http://www.europazapatista.org/?Inicia-la-brigada-europea-de

Una brigata europea di solidarietà, appoggio e fratellanza con le
comunità indigene ribelli è in Chiapas per salutare ed abbracciare i
compagni e le compagne zapatisti, interessarsi della situazione in cui
si trovano, condividere la loro realtà, documentarlo e diffonderlo.

Come delegazione e in rappresentanza del suo insieme, questa brigata è
formata da membri di diversi collettivi, gruppi, organizzazioni della
rete europea di solidarietà con gli zapatisti, aderenti alla Sesta
Dichiarazione, e di altri collettivi che a livello europeo rivendicano
la legittimità del progetto zapatista, del suo diritto alla resistenza,
alla ribellione, all’autonomia ed al proprio sviluppo; che respingono
l’usurpazione, l’esclusione, la repressione, le strategie contrainsurgentes
e le violazioni dei diritti umani e ne chiedono la cessazione; che
appoggiano i progressi e i risultati delle comunità indigene in
resistenza e di altri movimenti che lottano in Messico.

È ampiamente noto che i popoli indigeni devono quotidianamente
convivere ed affrontare la militarizzazione, la paramilitarizzazione, la
corruzione e l’impunità da coloro che si alternano al potere politico
ed economico in questo paese, in chiara connivenza e col consenso e
complicità diretta dell’Unione Europea e del governo degli Stati Uniti.

La presenza della Brigata è di appoggio ad un progetto di
trasformazione sociale, in base al diritto ed al dovere degli individui,
dei gruppi e delle istituzioni di promuovere e proteggere
universalmente i diritti umani e le libertà fondamentali riconosciute, e
di denuncia della campagna governativa contro la solidarietà nazionale
ed internazionale, sfacciata e pericolosa, fino ad arrivare a
conseguenze mortali, semplicemente perché porta testimoni scomodi nelle
realtà e atrocità che si compiono con le più che note responsabilità
dirette e intellettuali.

Il lavoro della Brigata sarà di visitare il territorio zapatista e le
comunità minacciate. Incontrerà gruppi aderenti alla Sesta
Dichiarazione della Selva Lacandona per una migliore conoscenza
reciproca e scambio di informazioni ed esperienze.

Promuovono la Brigata Europea:

Alana –Grecia; ASSI (Acción Social Sindical Internacionalista) de
Zaragoza – Estado Español; Associazione Ya Basta – Italia; caracol
mundo-eco de latido en solidaridad -Viena, Austria; Caracol Solidario –
Besançon, Francia; Caracol Zaragoza -Aragón-estado español; Centro de
Documentación sobre Zapatismo (CEDOZ); Comitato Chiapas “Maribel” –
Bergamo- Italia; Comité de solidarité avec les peuples du Chiapas en
lutte (CSPCL) – Francia ; Confederación General del Trabajo -Estado
Español; Fuga em Rede -Galizia, Estado Español; Grupo B.A.S.T.A –
Alemania; Grupo IRU -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con
Chiapas de Aragón -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con Chiapas
de Madrid -Estado Español; Grupo Les trois passants, Paris-Francia);
Red Latina sin fronteras – Estocolmo, Suecia; Unión Mexicana Suiza
(UMES) – Zürich, Suiza; Solidaires (Unión Sindical) – Francia; Les trois
passants (Paris-Francia)

Sostengono la Brigata Europea anche:

Spagna: Red Libertaria Apoyo Mutuo; Ecologistas
en Acción; Attac España; Comité Óscar Romero de Madrid; Salva la Selva;
Carlos Pereda, sociólogo de Colectivo Ioé; Centro de Defensa y Estudio
de los Derechos Humanos (CEDEHU); Red de Economía Alternativa y
Solidaria (REAS Aragón); Coordinadora Antifascista de Zaragoza; Centro
Social Okupado La Vieja Escuela (Aragón); Komando Güebo (Aragón); La
enredadera de Radio Topo; AraInfo – Achenzia de Notizias d´Aragón; Red
de apoyo a sin papeles de Aragón; Asociación Vecinal de la Madalena
“Calle y Libertad”; Foro Social de Segovia.

Grecia: Asocación de los Abogados de Salonica;
Asociación de los Empleados del Banco de Pireus; Asociación de
Objetantes de Conciencia, Salonica; Asociación Sindical de Profesores en
las Academias Privadas ( SEFK); Asociación Sindical de Trabajadores en
Librerías, Papelerías y Editoriales de Attica; Centro Social – Red de
Emigrantes, Salonica; Colectivo F.A.R.M.A. (Lucha por métodos
alternativos renovables y por la autonomía); Cooperativa de Comercio
Alternativo y Solidario “LA SEMILLA”; Foro Social de Grecia; Iniciativa
Antimilitarista; Iniciativa de los Habitantes de Kesariani, Atenas;
Iniciativa Contra el Racismo de Salonica; Iniciativa para los Derechos
de los Pres@s; Iniciativas de Lucha de los Maestros del Primer Grado,
Salonica; Movimiento Radical de los Medic@s de los Hospitales de
Salonica; Movimiento Radical Unido de Educadores de Salonica; Ocupación
“Prapopoulou”; Xalandri, Atenas; Red de Apoyo de los Derechos de los
Emigrantes; Red de las Organizaciones Ecologicas de Creta; Red por la
Defensa de los Derechos Politicos y Sociales; Revista “RESISTENCIAS”;
Revista “Utopia”; Universidad Free Underground (UFU).

Ed altre firma a titolo individuale di molte altre
località in Europa.

Área de Sistematización e Incidencia / Denuncia Pública
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas A.C.
Calle Brasil #14, Barrio Mexicanos,
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, México
Código Postal: 29240
Tel +52 (967) 6787395, 6787396, 6783548
Fax +52 (967) 6783551
denunciapublica@frayba.org.mx
www.frayba.org.mx

Nessun commento

Digna Radio 2.0 – primavera 2010

Scarica, ascolta, diffondi:

http://www.archive.org/details/Digna_Radio2.0


Trasmissione
radio di un’ora con notizie indipendenti dal Messico in lotta,
realizzato dalla collaborazione tra il Nodo Solidale, l’Osservatorio
America Latina dell’xM24, il Colectivo Zapatista Marisol di Lugano e il
CEPRAZI di Citta’ del Messico.

Le notizie ed i commenti di
questa puntata: Prosegui la lettura »

Nessun commento

Atenco: comunicato dell’Altra Campagna

NodoTraduzioni
Atenco: comunicato dell

LIBERI I PRIGIONIERI POLITICI DI SAN
SALVADOR ATENCO

La Suprema Corte di Giustizia della Nazione per
ora ci ha dato agione. Ciò conferma la cattiveria, la brutalità,
l’illegalità e l’ingiustizia con cui hanno agito, contro i nostri
compagni, il potere e le istituzioni del nostro paese, dai partiti PAN,
PRI e PRD, ai governi municipale, statale e federale con loro apparati
repressivi, fino al potere giudiziario.   Prosegui la lettura »

Nessun commento

CSOA il Molino, mercoledi 23 giugno 2010, ore 20.30


 

FREEDOM FLOTILLA

 

– DIBATTITO-TESTIMONIANZA con Manolo Luppicchini mediattivistaitaliano

sequestrato dall’esercito israeliano durante l’attacco alla "Freedom

Flottillia" di qualche settimana fa. Prosegui la lettura »

Nessun commento

San Juan Copala – Volantinaggio in Pza. Dante

Oggi 8 giugno alle ore 17.00 si è svolta un’azione divolantinaggio in Pza.Dante (Lugano) in solidarietà con lecomunità del Municipio Autonomo di San Juan Copala, per rompere l’assedio mediatico e la situazione d’isolamento. Momento che fa parte di una serie di mobilitazioni solidali che si stanno svolgendo in questi giorni in tutta Europa.

Il volantinaggio si è svolto in contemporanea con la partenza della seconda Carovana Umanitaria diretta a San Juan Copala. Carovana che cercherà di rompere l’accerchiamento paramilitare e di portare alimenti, medicinali e un appoggio effettivo alla lotta, alla resistenza, all’autonomia che la comunità  triqui sta portando avanti in questa regione, dove da troppo tempo, oltre 70 famglie, per lo più bambini e anziani stanno sopravvivendo in condizioni inumane.

 

BASTA ATTACCHI PARAMILITARI A SAN JUAN COPALA

Prosegui la lettura »

Nessun commento

  • You enabled the 2nd sidebar. Add some widgets here to remove this notice