Inzio del viaggio della Brigata.


 

8 luglio 2010 di Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo

La Jornada – Giovedì 8 luglio 2010

La Brigata Europea di solidarietàcon gli zapatisti visita le zone in resistenza

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 7 luglio. La brigata europea di solidarietà con gli zapatisti ha iniziato a Mitzitón il suo annunciato viaggio nelle comunità in resistenza. Lì, i suoi componenti hanno incontrato le autorità dell’ejido, aderente all’Altra Campagna, che hanno spiegato che“il problema principale” per la comunità è “la copertura che il governostatale offre ai paramilitari, economica e politica”.

Giunta in Chiapas questa settimana, la brigata, che si presenta come di “appoggio e fratellanza” con le comunità zapatiste, viene ad “informarsi sulla situazione in cui si trovano, condividere la loro realtà, documentarla e diffonderla”.

Nello stesso tempo, gli attivisti denunciano “la campagna governativacontro la solidarietà nazionale ed internazionale, svergognata e pericolosa, fino ad arrivare a conseguenze mortali solo perché porta testimoni scomodi delle realtà ed atrocità che si avvengono”.

La brigata è formata da membri di collettivi, gruppi ed organizzazioni della Rete Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e di altri collettivi che “rivendicano la legittimità del progetto zapatista su scala europea, il loro diritto alla resistenza, alla disubbidienza, all’autonomia ed al proprio sviluppo; respingono l’usurpazione, l’esclusione, la repressione, le strategie contrainsurgentes, le violazioni dei diritti umani, ed appoggiano i progressi delle comunità indigene in resistenza e di altri movimenti che lottano in Messico”.

Assume come “ampiamente noto” che i popoli indigeni affrontano “quotidianamente” militarizzazione, paramilitarizzazione, corruzione ed impunità “da coloro che si alternano al potere politico ed economico nelpaese, in chiara connivenza e complicità diretta dell’Unione Europea e del governo degli Stati Uniti”.

La brigata appoggia “un progetto di trasformazione sociale in base aldiritto e al dovere degli individui, dei gruppi e delle istituzioni, dipromuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali”. Annuncia che visiterà “il territorio zapatista e le comunità minacciate”, ed incontrerà aderenti alla Sesta Dichiarazione della SelvaLacandona.

Il gruppo di attivisti europei informa che ha espresso la sua solidarietà alla comunità di Mitzitón, dove ha iniziato il suo percorso.Lì, gli indigeni resistono alle “aggressioni paramilitari del cosiddetto Ejército de Dios, guidato da Carmen Díaz, senza che il governo faccia nulla contro le sue minacce e provocazioni”.

La brigata esprime il timore che “il governo statale, invece di soddisfare la richiesta di Mitzitón di ricollocare i paramilitari, voglia ricollocare le due parti e prendersi le terre dell’ejido per poi consegnarle agli investitori transnazionali ed i loro megaprogetti turistici, poiché proprio sulle terre ejidali è tracciata l’autostrada San Cristóbal-Palenque, alla quale la comunità si oppone”. http://www.jornada.unam.mx/2010/07/08/index.php?section=politica&article=016n2pol

(Traduzione “Maribel”– Bergamo)

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