Venerdi 9 maggio 2014 – L’ESPERIENZA DELL’ESCUELITA ZAPATISTA

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Comunicato Frayba sull’uccisione della base EZLN.

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas

5 maggio 2014

Comunicato stampa No. 16

 

Aggressione a Basi dell’EZLN nella sede della Giunta di Buon Governo della Realidad

  • Elementi della CIOAC-Histórica, PVEM, PAN aggrediscono Basi di Appoggio dell’EZLN nell’ejido della Realidad.
  • Un omicidio, feriti, distruzione di beni e danni a veicoli sono il risultato dell’aggressione.

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Un morto e 13 feriti scontro EZLN e Cioac-H

La Jornada – Domenica 4 maggio 2014

Un morto e 13 feriti il saldo dello scontro tra l’EZLN e Cioac-H

Elio Henríquez. Corrispondente. La Realidad, municipio di Las Margaritas, Chis., 3 maggio. Uno scontro tra basi di appoggio dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ed elementi della Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos Independiente Histórica (Cioac-H) in questa comunità, ha lasciato uno zapatista morto e 13 feriti della Cioac-H. Prosegui la lettura »

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Appello dall’Europa per San Sebastián Bachajón.

EJIDO SAN SEBASTIAN BACHAJON ADERENTE ALLA SESTA DICHIARAZIONE DELLA SELVA LACANDONA. CHIAPAS. MESSICO. 17 APRILE 2014

A tutt@ compagn@ aderenti alla Sesta dichiarazione della selva lacandona

Ai media di massa e alternativi

Alle Giunte di Buon Governo

All’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale Prosegui la lettura »

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Messico, 27 mila scomparsi dal 2006.

Messico, 27 mila scomparsi dal 2006
«Lo Stato è responsabile»

Federico Mastrogiovanni, autore di «Ni vivos ni muertos», sulle sparizioni forzate nel Paese: «La vicenda dei 43 studenti scomparsi non è un caso isolato»

Nei cartelli esposti in piazza da chi chiede la riapparizione degli studenti si legge «responsabile è lo Stato». Che cosa significa?
È la definizione del delitto di desaparicion forzada adircelo, che nei Trattati internazionali viene descritto come quel sequestro di persona che veda un intervento da parte dello Stato a qualsiasi livello, per azione o omissione. In Messico, in molti casi, l’intervento è diretto, e le desapariciones sono operate fisicamente da agenti dello Stato, da soldati, forze polizia o funzionari pubblici (come nel caso degli studenti di Ayotzinapa), ma spesso si agisce anche per omissione: è molto frequente, ad esempio, che chi va a presentare denuncia dopo un sequestro venga invitato dal pubblico ministero a tornare a casa, che non ne vale la pena. Quella è una omissione, che può essere fatta da un funzionario corrotto, colluso o semplicemente impaurito. In ogni caso, lo Stato è responsabile.

Chi sono le vittime?

La maggioranza delle vittime sono giovani ragazzi maschi, tra i 18 e i 30 anni, di classe bassa e medio bassa. Secondo alcuni, in determinate aree del Paese è in quella classe d’età e sociale che è più facile che si crei scontento, e quei giovani entrino a far parte di movimenti antagonisti. Seminando il terrore in quelle fasce, si cassano così sul nascere alcune opportunità. Se negli anni 70-90, durante la guerra sucia (guerra informale, che contrapponeva apparati dello Stato a gruppi e organizzazioni antagoniste)che ha portato a 1.500 desapariciones, tracciare l’identità «tipo» della vittima di sparizione forzata era facile – o erano appartenenti alla guerriglia, a movimenti radicali e studenteschi, o familiari o amici di queste persone- oggi le vittime hanno un profilo apparentemente casuale, e questo aumenta l’incidenza del terrore, perché tutti siamo possibili vittime. Secondo uno psicologo che ho intervistato, in Messico fino a 3,5 milioni di persone hanno relazioni dirette con vittime di sparizione forzata.

Chi è che ci guadagna? Qual è l’obiettivo di questo fenomeno?
Ci siamo resi conto, analizzando in profondità il fenomeno, che certe pratiche sono legate a luoghi dov’è forte la presenza di risorse naturali. Ad esempio, alla Cuenca de Burgos, territorio tra gli Stati di Tamaulipas, Nuevo León e Coahuila, nel Nord-est, dove ci sono importanti riserve di idrocarburi e dove, dal 2007 in poi, le sparizioni hanno conosciuto una crescita verticale. Le recenti riforme legislative messicane in materia energetica evidenziano come a guadagnare siano le aziende che in certe zone del Paese puntano a sfruttare petrolio, shale gas, anche attraverso la pratica del fracking, acqua e le altre risorse ambientali. Quando tu generi violenza, il desplazamiento forzato della popolazione, e un clima di terrore, difficilmente si crea opposizione nei confronti dei megaprogetti. Nello Stato di Tamaulipas (nella zona del Golfo del Messico, ricca di giacimenti di idrocarburi, ndr) ci sono zone intere dove non vive più nessuno. Dentro un clima di violenza generalizzata, e pertanto più «accettata», diventano vittime anche attori politici di opposizione, leader comunitari, vittime che però non si percepiscono come tali all’interno di un clima di violenza. Si tratta, però, di omicidi o desapariciones forzadas mirate.

Nel libro c’è un parallelo tra il Messico del ventunesimo secolo e pratiche della Germania nazista. Che cosa hanno in comune?
La pratica della sparizione forzata venne «codificata», nel 1941, con un decreto conosciuto come Nacht und Nebel, Noche y Niebla in spagnolo, notte e nebbia in italiano. L’obiettivo, secondo quanto spiegavano i nazisti, era quello di generare un terrore che paralizzasse la società. Attraverso questo messanismo, inoltre, non si creano martiri, né si lascia ai familiari la possibilità di avere pace».

Il terrore è, dev’essere permanente, perché «la morte uccide la speranza, ma la desaparición è intollerabile perché anche se non uccide non ti permette di vivere». Queste parole di Elena Poniatowska, scrittrice ed intellettuale messicana, stanno scritte su un muro del «Museo de la memoria indomita», a Città del Messico, circondate dalle fotografie in bianco e nero delle vittime della guerra sucia, di coloro che non sono mai rientrati.

http://www.corriere.it/esteri/14_ottobre_23/messico-27-mila-scomparsi-2006-76bf7596-5ab4-11e4-a20c-1c0cce31a000.shtml

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Settimane di lotta per San Sebastian Bachajon.

La Jornada – Sabato 19 aprile 2014

Lanciate giornate internazionali per la giustizia per San Sebastián Bachajón

Hermann Bellinghausen

L’ejido San Sebastián Bachajón, del municipio di Chilón, nella zona Nord del Chiapas, ha annunciato la realizzazione di giornate interazionali per la giustizia a favore della lotta di questo ejido, aderente alla Sesta dichiarazione della Selva Lacandona, che si oppone ai tentativi del governo di spogliarlo di parte del suoi territorio a fini turistici e per costruire delle srade senza il consenso degli abitanti. Prosegui la lettura »

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Ritorno a Puebla.

La Jornada – Martedì 15 aprile 2014

I profughi sono tornati nell’ejido Puebla in Chiapas

Elio Henríquez. Corrispondente. Ejido Puebla, Chiapas.

Le 17 famiglie cattoliche sfollate nell’agosto scorso da questo ejido del municipio di Chenalhó a causa della disputa di una proprietà a maggioranza evangelica, ieri hanno fatto ritorno accompagnate dal vescovo di San Cristóal de Las Casas, Felipe Arizmendi Esquivel, e dal segretario di Governo, Eduardo Ramírez Aguilar, e da rappresentanti di organismi non governativi ed osservatori civili. Il vescovo ha dichiarato che questo è un ritorno senza giustizia ed ha chiesto di continuare ad appoggiare le famiglie che sono tornate, perché non è certo finita, non solo per quanto riguarda l’ambito materiale, ma soprattutto per la sicurezza, la stabilità, l’armonia e la riconciliazione. Il segretario Ramírez Aguilar ha affermato che il ritorno è un passo importante per la pace e la riconciliazione.http://www.jornada.unam.mx/2014/04/15/politica/017n3pol

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Comunicato EZLN: Iniziative.

L’EZLN ANNUNCIA LE ATTIVITA’ CON I POPOLI ORIGINARI, L’OMAGGIO A DON LUIS VILLORO ED IL SEMINARIO SU “L’ETICA DI FRONTE AL SOPRUSO”, ED UNA NUOVA INIZIATIVA PER LA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

MESSICO

Marzo 2014

Per: la Sexta in Messico e nel Mondo.

Da: Subcomandante Insurgente Moisés. Prosegui la lettura »

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Progetti PIRATA 2013

Opuscolo sui progetti della PIRATA 2013

Presentazione dei progetti sostenuti dai collettivi de La Pirata.

I progetti qui descritti – in continuo movimento – sono promossi da ogni singolo  collettivo della piattaforma e vengono definiti direttamente con le comunità e con le lotte stesse, secondo i loro tempi, i loro bisogni, le loro abitudini. Questo per non interferire con le differenti traiettorie – usi e costumi per la precisione – come ancora troppo spesso viene fatto in una tipica concezione “occidentalista” della solidarietà e del mondo in generale.

La Pirata non fa beneficenza, volontariato, assistenzialismo o “turismo rivoluzionario”. la Pirata percorre ponti di ribellione, promuovendo una partecipazione attiva, condivisa, diretta e paritaria su sentieri dell’emancipazione e dell’autonomia.”

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Nessuno rimane solo nelle mani del nemico!

czl

Oggi, sabato 22 febbraio, con un presidio (40ina di persone) davanti al palazzo di giustizia di Lugano abbiamo scelto di aderire con solidarietà complice alla mobilitazione nazionale indetta dal movimento NO TAV, per rispondere alla brutalità repressiva che colpisce coloro che si oppongono alla devastazione ed al saccheggio dei territori.

CONTRO LA DEVASTAZIONE DEI TERRITORI E DELLE NOSTRE VISTE…DIRITTO ALLA RESISTENZA! Prosegui la lettura »

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Una settimana di solidarietà nazionale e internazionale con gli zapatisti

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_La Jornada – Mercoledì 12 febbraio 2014_

DAL CHIAPAS, PROCLAMATA UNA SETTIMANA DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE E
INTERNAZIONALE CON GLI ZAPATISTI [1]

_Hermann Bellinghausen_

Di fronte alle recenti aggressioni contro basi di appoggio zapatiste in

Chiapas, organizzazioni aderenti alla _Sesta Dichiarazione della Selva
Lacandona_ dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno
indetto la Settimana Nazionale ed Internazionale di Solidarietà Se
Toccano gli Zapatisti, Toccano Tutti Noi, da dal 16 al 23 febbraio. Prosegui la lettura »

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La PIRATA sulle aggressioni alla comunita’ zapatista 10 de Abril

La PIRATA sulle aggressioni alla comunita¡L@S ZAPATISTAS NO ESTÁN SOL@S!

Como Plataforma Internacionalista por la Resistencia y la Autogestión Tejiendo Autonomías (PIRATA) reiteramos nuestra solidaridad con la comunidad zapatista del Ejido 10 de Abril, municipio 17 de Noviembre, perteneciente al caracol de Morelia, ante las viles agresiones que sufrieron en los últimos días por parte de grupos de choque de la organización CIOAC (Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos – “Democrática”). Prosegui la lettura »

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[01-02-2014] Basi di appoggio dell’EZLN aggredite da affiliati alla CIOAC

La Jornada – Domenica 2 febbraio 2014

Basi di appoggio dell’EZLN aggredite da affiliati alla CIOAC

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 1º febbraio. La giunta di buon governo (JBG) Corazón del arco iris de la esperanza, del caracol zapatista di Morelia, ha denunciato la grave aggressione contro basi di appoggio dell’EZLN nell’ejido 10 de Abril, municipio autonomo 17 de Noviembre, perpetrata da un gruppo di seguaci dei leader dell’organizzazione Cioac democratica, Miguel Vázquez Hernández e Jaime Luna González. I fatti sono avvenuti lo scorso giovedì 30 gennaio, dopo aver già subito una pesante aggressione il giorno 27.

La JBG riferisce che gli elementi della Cioac ci ha Prosegui la lettura »

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[26-01-2014] Muore il compagno Kuy Kendall: assassini!

Muore il compagno Kuy Kendall: assassini!

Hasta siempre compagno kuy!

Con profonda tristezza e indignazione abbiamo ricevuto la notizia della morte del nostro compagno Francisco Kuykendall Leal, il “Kuy”. La sua morte e’ un’assenza in piu’ nelle nostre vite e nelle nostre lotte. Prosegui la lettura »

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[30-12-2013] Subcomandante Marcos: Rewind – Parte I, II, III

QUANDO I MORTI TACCIONO A VOCE ALTA

(Rewind 1)

(Nel quale si riflette sulle/sugli assenti, le biografie, narra il primo incontro di Durito col Gatto-Cane, e parla di altri temi che non fanno al caso, o cosa, come detterà il post scriptum impertinente)

Novembre-Dicembre 2013 Prosegui la lettura »

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