All’Altra Campagna;
Alla Sesta Internazionale;
Alla gente dal basso del Messico e del mondo:
Dal momento che si sollevò in armi, l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale è stato oggetto di attacchi, osteggiamenti ed agressioni nell’intento del malgoverno di farla finita con quanti annunciano l’esistenza di un altro mondo possibile. Eppure la resistenza e la lotta delle comunità zapatiste, insieme agli uomini ed alle donne del Messico e del mondo, è riuscita adottenere non solo che fallisse l’attacco del malgoverno, ma anche che icompagni zapatisti abbiamo avanzato notevolmente nella costruzione della propria autonomia, esperienza che è stata e continua ad essere un esempio per le diverse lotte dal basso.
Dal processo organizzativo dell’EZLN, processo in cui varie volte si sono tesi ponti d’incontro fra la gente dal basso, sorge la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona. In questa, l’appello supera la solidarietà con gli zapatisti e invita ad organizarsi iniseme a loro in una lotta nazionale anticapitalista.
Per la definizione anticapitalista di questa iniziativa, così come per la decisione di molti e molte di farvi parte, il malgoverno vede nell’Altra Campagna una minaccia reale al potere stesso e al suo sistema. Con la repressione del 3 e 4 maggio ad Atenco inizia la strategia repressiva volta a frenare lo sviluppo dell’Altra Campagna, mentre riprendono intensivamente le aggressioni alle comunità indigene.
Nel corso di questi 4 anni la repressione contro l’EZLNe l’Altra Campagna è stata costante e su diversi livelli: dall’isolamento e il vuoto informativo, la menzogna nei mass media, finoalla sparizione forzata e all’incarcerazione di compagni/e, la persecuzione paramilitare, l’osteggiamento e l’assassinio. Di fronte a ciò, vari e molteplici sono stati gli sforzi per denunciare, resistere econtrastare la repressione che non solamente cerca di colpire coloro che lottano quanto piuttosto pretende far scomparire ciò che questi rappresentano: la sfida già lanciata che dimostra che la gente può decidere da sola il suo destino. L’appello a che "se toccano un@, toccano a noi tutt*" è, in questo senso, un modo di lottare insieme contro la repressione dei nostri compagni, mentre avanza la lotta anticapitalista. E’ un impegno fondamentale che assumiamo noialtr* aderenti alla Sesta Dichiarazione ed è uno dei primi appelli che ci fa l’EZLN attraverso la Commissione Sesta, nel senso che possiamo anche avere differenti modi e diverse lotte però è necessario organizzarci e lottare in maniera congiunta di fronte alla repressione.
La repressione è stata sempre costante, però avvicindandoci al 2010 s’è incrementata. A partire dal 2009, con quanto successo a Bachajon, iniziauna nuova tappa d’aggressioni contro le comunità zapatiste. Queste aggressioni in diversi punti del territorio zapatista dove ci sono di mezzo interessi economici, hanno il proposito di farla finita con la lotta zapatista e con la forma che oggi mantiene questa lotta, ossia la possibilità reale di costruire relazioni sociali diverse da quelle capitaliste e costruire questo mondo altro che s’intravede nell’esperienza dell’autonomia delle loro comunità e che si proietta a livello nazionale ed internazionale con la Sesta Dichiarazione.
Difronte alle aggressioni che stanno subendo i compagni in Chiapas, pensiamo che, come aderenti, dobbiamo rispondere. Oltre le analisi politiche, ci muove qualcosa che i compagni c’hanno insegnato con la loro pratica etico-politica: che nella lotta sono importanti il cammino ed il camminante e che la costruzione del mondo altro comincia da come ci relazioniamo tra di noi, apprendendo ad aver cura di noi fra compagni/e. Sono state molte le iniziative sorte dalla Sesta Lacandona nella quali si sono aperti degli spazi affinché potessimo dire quel che siamo e perché lottiamo; l’EZLN è stato uno specchio nel quale noialtr* ci siamo visti, e riflettendo, ci siamo scoperti. Pensiamo che adesso tocca a noi prendere iniziativa, girare lo specchio ed essere capaci di mostrare che in quello che siamo e per quello che lottiamo, ci sono anche loro, gli/le zapatist*.
Tenendo questo a mente e nel cuore,proponiamo:
Una Campagna per fermare la persecuzione contro le comunità zapatiste, che si chiami: Campagna "Migliaia di rabbie, un solocuore: viva le comunità zapatiste!" e i cui obiettivi siano:
– Contrastare la strategia di disinformazione e menzogna, così come il vuoto mediatico rispetto alla repressione e alla persecuzione che affrontano le comunità zapatiste.
– Denunciare i responsabili, siano essi i vari livelli di governo, partiti politici, impresari, pianidi "sviluppo", forze repressive dello Stato, gruppi paramilitari. Ovvero, denunciare questa strategia complessiva nel territorio zapatista.
– Diffondere la lotta dell’EZLN, la sua storia e il suo processo di costruzione dell’autonomia e la proposta della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona. Condividere l’importanza che ha l’EZLN nella storia del Messico e del mondo e la possibilità che ci da di distruggere il sistema capitalista e costruire un mondo altro. Fare esplicita la relazione fra la lotta zapatista e le diverse lotte che portiamo avanti come aderenti, soprattutto nella lotta contro la repressione e per la libertà dei/lle prigionieri/e politici/che. Ossia, farci specchio e guardare verso il Chiapas.
Pensiamo che sia necessario, per cominciare, proporre delle attività con una data definita per tracciare in maniera generale i tempi della campagna, che pensiamo possa realizzarsi a livello nazionale ed internazionale. Pensiamo che sia utile cominciare con qualcosa e da questo costruirla tutt’insieme. L’idea è che ogni collettivo, individuo, famiglia, organizzazione, ecc, realizzi nei tempi e nei modi che decida le azioni di diffusione che gli vengono in mente – brigate d’informazione, volantini, manifesti, scritte, striscioni, proiezioni, iniziative culturali e politiche, interventi, performance, chiacchierate… insomma, forme per riempire lo spazio pubblico. Parallelamente, che tutt* noi, gli/le aderenti, possiamo lavorare proposte a medio termine che possano convocare a coordinare gli sforzi, sia a livello regionale, nazionale ed internazionale.
Ora si, ecco la proposta:
24luglio. Inizio della campagna "Migliaia di rabbie, un solo cuore: viva le comunità zapatiste!": Giornata Nazionale ed Internazionale di Scritte. Ovvero, che tutta questa giornata la dedichiamo a fare scritte murali.
16 agosto. Giornata Nazionale ed Internazionale di Striscioni. Ovvero, che questo giorno riempiamo le strade di striscioni, sia fissi sia che li portiamo in giro per vari posti.
Proponiamo che ognuno documenti le proprie azioni come più gli piaccia così che, una volta finita la giornata, invii l’informazione a Enlace Zapatista – enlacezapatista.ezln.org.mx – e che serva inoltre per diffondere quello che abbiamo fatto.
Abbiamo in mente la data 17 novembre,anniversario della fondazione dell’EZLN, come data per lavorare a mediotermine con un’attività a livello nazionale ed internazionale, prodottodelle proposte e degli sforzi di coordinazione che lavoreremo duranto i4 mesi previi.
Per ultimo, pensiamo che questa campagna possa servire a rafforzare gli spazi di lavoro già esistenti e speriamo sviluppi nuove forme di coordinazione e lavoro collettivo fra aderenti.
Abbiamoaperto una pagina della campagna con l’idea che lì si possano condividere i materiali (grafica, informazione, etc…) da utilizzare durante la campagna, così come per convocare e proporre azioni coordinate e informare su quanto già realizzato.
La pagina è: milesderabias.blogspot.com. Qualsiasi cosa si voglia condividere sul blog, mandarlo a: milesderabias@gmail.com.
Pertutti quei collettivi ed organizzazioni che vogliano firmare l’appello,diamo tempo fino a giovedì 22 luglio alla mail:
E’ tutto compagni/e, speriamo di vederci in questo cammino che consideriamo tantoimportante.
Fermarmiamo la persecuzione contro le comunità zapatiste!
Libertà per i prigionieri politici e le prigioniere politiche!
Per vedere le adesioni, vai alla pagina del blog:
http://milesderabias.blogspot.com/
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Tradottoda Nodo Solidale
http://www.autistici.org/nodosolidale/