Aggrediti e torturati in Chiapas due aderenti all’Altra Campagna


http://chiapasbg.wordpress.com/2010/07/21/aggrediti-e-torturati/

La Jornada – Mercoledì 21 luglio 2010
Gli ejidatari di Mitzitón esigono il ricollocamento dell’Ejército de Dios

 HERMANNBELLINGHAUSEN

Due aderenti all’Altra Campagna del municipio di Teopisca, Chiapas, Gilberto Hernández Pérez e suo figlio Enrique Hernández Hernández, sono stati catturati da un gruppo di persone dell’Ejército de Dios nei pressi della comunità di Agua Escondida, dove sono stati picchiati e torturati. Secondo le autorità ejidali di Mitzitón, municipio San Cristóbal de las Casas, “l’unico motivo dell’aggressione è perché fanno parte dell’Altra Campagna ed appoggiano gli ejidatari che difendono il proprio territorio”. Si riferisce che: “Alle 19:30 di domenica, mentre il signor Gilberto tornava nella sua comunità dopo aver fatto visita ai parenti a Mitzitón, è stato fermato da circa 70 elementi dell’Ejército de Dios. L’hanno trascinato fuori dal suo camioncino e l’hanno preso a calci e pugni. Poi gli hanno messo una corda al collo e la benda sugli occhi”. Mezz’ora più tardi, suo figlio Enrique, venuto a sapere che il padre era stato catturato e picchiato, si è recato ad Agua Escondida. Lì, lo stesso gruppo “hanno aperto le portiere della sua auto trascinandolo fuori per i capelli ed hanno cominciato a picchiarlo, poi l’hanno legato ad un palo e gli hannobendato gli occhi”, mentre continuavano a picchiarlo. Quindi è arrivata la moglie. “A lei hanno detto che l’avrebbero violentata". Passata la mezzanotte sono stati portati nella comunità Ricardo Flores Magón (sempre Teopisca) dove risiedono i leader del gruppo evangelico. Lì sono stati interrogati con false domande che nascondevano la vera intenzione delle loro azioni: "Perché eri in macchina? Per portare le armi a quelli di Mitzitón?" Verso le 3:00 di lunedì sono stati liberatidopo essere stati obbligati a firmare un documento sulla velocità dei veicoli nel villaggio. Si sono quindi recati a denunciare l’aggressione alla Procura Indigena, a San Cristóbal, alle quattro del mattino, dove “sono stati fotografati, controllati per registrare le lesioni che riportavano”. Il medico legale non li ha visitati “perché aveva conclusoil suo turno”. Il funzionario stesso del Pubblico Ministero “ha visto in che condizioni erano i nostri compagni. L’abbiamo sollecitato affinché ordinasse che fossero visitati, ma ha detto che non poteva fareniente”. I feriti sono tornati alle proprie case “perché non sopportavano i dolori”. Il mattino seguente non sono riusciti nemmeno adalzarsi dal letto. Un’infermiera ha raccomandato di eseguire degli esami per escludere lesioni interne. Secondo le autorità di Mitzitón, coordinavano il gruppo degli aggressori – “partecipando al pestaggio”–: Juan Díaz Hernández, capo del Settore del Chiapas Solidario a Teopisca; Antonio López Hernández e Felipe Díaz Hernández (di Agua Escondida); Manuel Hernández de La Cruz e Antonio Díaz Hernández (di San Antonio Sibacá), e Francisco Gómez Díaz (di Mitzitón). Tutti dell’Ejército de Dios. I primi giorni di luglio gli ejidatari di Mitzitón avevano bloccato la strada San Cristóbal-Palenque per chiedere “il ricollocamento” dei membri dell’Ejército de Dios che ritengono responsabili di numerosi reati e di non cooperare con la comunità. Hannofirmato un accordo con gli emissari del governo il giorno 5. Una settimana dopo, l’ex pastore evangelico e leader politico dell’Ejército de Dios negli Altos del Chiapas, Esdras Alonso, affiliato al PRI, dichiarava alla stampa locale che gli evangelici di Mitzitón “non andranno via”, e che la richiesta degli ejidatari dell’Altra Campagna è “un’espulsione” per motivi religiosi.

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)

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