Oggi, sabato 22 febbraio, con un presidio (40ina di persone) davanti al palazzo di giustizia di Lugano abbiamo scelto di aderire con solidarietà complice alla mobilitazione nazionale indetta dal movimento NO TAV, per rispondere alla brutalità repressiva che colpisce coloro che si oppongono alla devastazione ed al saccheggio dei territori.
CONTRO LA DEVASTAZIONE DEI TERRITORI E DELLE NOSTRE VISTE…DIRITTO ALLA RESISTENZA!
Ancora una volta a fianco dei territori che resistono!
Ancora una volta contro i meccanismi di repressione e devastazione di ogniterritorio
Sono 80 i processi avviati dalla Procura di Torino contro il movimento NO TAV della Val Susa con circa 450 imputati, di cui 12 indagati e 4 incarcerati in regime di massima sicurezza da inizio dicembre. Tantissimi i fogli di via dallavalle e, nell’ultimo periodo, l’escalation di accuse nei confronti del movimento è salita fino al reato di terrorismo ed eversione applicando norme concepite nel 2005 per fronteggiare Al Quaeda. Sintomatica è l’accusa di attentato all’immagine dell’Italia contro i quattro militanti detenuti per aver danneggiato un compressore.
Il territorio alpino collassa sotto colate di cemento e di veleni (cantieri e discariche AlpTransit, Stabio-Arcisate, raddoppio del Gottardo, Expo 2015…) mentre i partiti pseudo ecologisti nostrani privi di argomenti preferiscono cavalcare l’onda xenofoba razzista, rintracciando nel migrante una categoria valida per i mali di ogni stagione. Nell’indifferenza e con la complicità della politica istituzionale imprese come CSC Impregilo, Pizzarotti Sa, BNP Paribas eBanca Intesa sguazzano nei malaffari e nella devastazione locale in appalto, rifacendosi una verginità rossocrociata dopo aver saccheggiato gli ecosistemi nei cinque continenti.
Non ci stupisce quindi che quando la resistenza si è manifestata in Ticino contestando l’inquisitore Giancarlo Caselli, ex-procuratore generale di Torino e principale responsabile giudiziario delle violazioni dei diritti dei militanti NO TAV, durante una sua conferenza all’Università di Lugano, i politici e i magistrati ticinesi, capeggiati dall’accoppiata Gobbi-Noseda, abbiano colpito il movimento con la stessa sproporzionata infamia repressiva dei loro colleghi italiani.
Reiteriamo la nostra volontà a sostenere qualunque resistenza in difesa della Terra. Con lo spirito di MarcoCamenisch, prigioniero anarcoecologista da piu divent’anni rinchiuso nelle patrie galere per aver combattutto in prima persona la devastazione nucleare; con la dignità ribelle delle comunità indigene zapatiste, sotto il costante attacco militare dello stato messicano. Nella Val di Susa così come in ogni grande opera nel mondo che porta con sé devastazione e saccheggio nei territori . Perché lì vediamo i tentacoli del mostro capitalista. Il suo cuore è qui e siamo pronti a combatterlo.
Dalle Alpi Cozie al Massiccio del San Gottardo, sempre al fianco delle compagne e dei compagni sotto attacco della repressione, le lotte non hanno confini!
Chiara, Claudio, Mattia e Niccolo’ liber* subito!!!
Fermarci è impossibile!
Csoa il Molino e Collettivo Scintilla
Collettivo Scintilla – CS()A Il Molino