Le lavoratrici sessuali dell’Altra Campagna marciano in corteo


Le lavoratrici sessuali di Città del Messico sfilano per il 1° maggio

“Lasciateci lavorare in pace!”

“Totale rispetto al lavoro sessuale”

“Per il diritto a godere delle garanzie dei diritti sul lavoro”

Jaime Montejo, Elvira Madrid e Rosa Icela Madrid, foto di Miriam Gonzales Mata, per l’Agenzia Noti-calle, Messico, D.F. – 1 maggio 2011 Al grido di “Ebrard, ascolta: la strada è di chi ci lotta!” più di 300 lavoratrici sessuali di La Merced, Mixcalco, San Pablo, Tlalpan, Buenavista e di altre zone di Città del Messico hanno marciato in corteo fino allo Zocalo alle 11 di mattina, percorrendo le strade di Circunvalación, San Pablo e 20 Noviembre. Insieme a loro circa 300 membri del Frente Popular Francisco Villa Independiente (FPFVI – UNOPII) e poco più di 100 attivisti/e lavoratori e lavoratrici dei settori di salute e cultura appartenenti alla Otra Campaña; avvocati zapatisti, rigenerazione radio, i/le “nessuno” della radio “Ké Huelga”, indigene/i triqui del Municipio Autonomo di San Juan Copala, i Miserabili Libertari e i Kaloparlantes, oltre ad altri collettivi aderenti alla Sesta Dichiarazione della Otra Campaña. Decine gli striscioni presenti con messaggi come “Né vittime né schiave delle nostre decisioni”, “Rispetto totale al lavoro sessuale”, “Il gruppo unito avanza senza partito”, “Né PRI, né PAN, né PRD: la Otra Campaña contro il potere”, “Condanna ai responsabili della tratta di persone, a cominciare dai funzionari di gabinetto”, “lasciateci lavorare in pace sulle strade”, “Il Chiapas non è un quartier generale, fuori l’esercito dal Chiapas!”. Questi sono alcuni degli slogan lanciati dalle lavoratrici del sesso durante il corteo, che alle 12 ha raggiunto lo Zocalo, dove sono arrivati anche 300 giovani anarchici dopo essere stati trattenuti per 2 ore al monumento della rivoluzione da parte di agenti della Secretaría de Seguridad Pública del Distrito Federal (SSPDF). E’ stato reso omaggio anche alla memoria di Bulmara Vilchis, presidentessa della cooperativa di lavoratrici sessuali, che si è spenta venerdì 29 aprile alle 3.30 del mattino in condizioni sconosciute a causa di negligenza medica, abuso di potere degli operatori pubblici del penale di Santa Martha Acatitla, come hanno denunciato interne del penale operatrici di questa agenzia di stampa insieme ad altri mezzi di comunicazione, i quali hanno minacciato la sollevazione se la donna non fosse stata accolta in un ospedale. Arrivati alla piazza dello Zocalo i/le componenti della Rete Messicana del Lavoro Sessuale, della Brigada Callejera (=Brigata di Strada), del FPFVI-UNOPII e del settore dei lavoratori e delle lavoratrici della Otra Campaña, oltre ad altri collettivi, hanno preso parola in solidarietà alle basi di appoggio zapatiste dell’EZLN, con gli e le indigene di Bachajón in Chiapas, così come con i familiari e con le vittime della guerra di Calderón contro il crimine organizzato e della crociata nazionale contro la tratta di persone, che in realtà ha significato pulizia sociale nei centri storici per spianare il cammino a investimenti immobiliari e turistici – come ad esempio quello riguardante la linea 1 del tram da Buenavista a metro Pino Suárez – “pulizia” della quale si sta occupando la Procura Generale di Giustizia del D.F. (PGJDF).

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