Condannato a 2 anni e 9 mesi Victor Herrera Govea


Condannato a 2 anni e 9 mesi Victor Herrera Govea

[Nodotraduzioni]

“In questo posto dove regna la tristezza non si condanna il delitto, si condanna la povertà…”

Si condanna anche la verità, la denuncia davanti alla ingiustizia, la memoria, il grido Adesso Basta! agli abusi di un govierno.

Dopo aver trascorso un anno di lungo processo, il giorno 6 ottobre del 2010, la giudice Cecilia Marin Sasaki ha condannato Victor Herrera Govea a due anni e 9 mesi di carcere e a 90 giorni di multa equivalenti a 4932 pesos, inoltre deve pagare 6500 pesos per i danni al negozio Oxxo e 2002 pesos per il valore degli oggetti “rubati”. E accusato di “danno a poprietà privata” e “furto con complici” ai danni di un Oxxo. L’unico argomento che c’e’ contro di lui e’ una testimonianza di due poliziotti, che fin dall’inizio e’ sembrato del tutto pianificata e che inoltre in qualsiasi momento entra in contraddizione.

La prima domanda che a tanti viene alla mente è perchè?

Per caso la giudice non sa ne leggere ne’ ascoltare?

Pare illogico, come se la giudice non avesse mai preso in considerazione i video e le foto, i testimoni, le lettere nazionali ed internazionali di protesta… e cosi’ e’ stato, non ha dovuto prenderle in considerazione, per il fatto che lei non applica la giustizia, solo s’incarica di condannare un giovane che manifesta il 2 ottobre, di condannare la memoria, la protesta sociale, incaricata di eseguire gli ordini di un governo che, ogni volta più cinicamente, si e’ dedicato a espopriare, reprimere, massacrare ed incarcerare al popolo che dovrebbe governare.

Tutto comincio’ il 2 Ottobre del 2009, durante la marcia commemorativa del massacro del 1968, quando lo spezzone anarchico fu accerchiato dalla polizia con il pretesto che un gruppo di manifestanti aveva assaltato un Oxxo. Victor Herrera Govea, che marciava con questo spezzone, fu brutalmente picchiato dai poliziotti. Grazie alla pressione del resto dei manifestanti e la presenza di una videocamera che testimoniava tale illecito, evitò l’arresto. Tuttavia, quando ritornava a casa, fu nuovamente picchiato, da dei poliziotti in borghese, che lo sequestrarono con una macchina senza targa.

Il 2 di Ottobre del 2010, Victor ha compiuto un anno di prigione.

Adesso ha una condanna, la pena puo’ essere sostituita con lavoro “a favore della comunità”. Alternativamente gli si concede la sospensione condizionale della pena, per mezzo di una garanzia della quantita’ di 15.000 pesos. Oppure puo’ continuare la lotta per l’assoluzione, pero’ questo cammino implicherebbe aspettare alcuni mesi.

Di fronte a questa situazione, como familiari, stiamo riflettendo sul da farsi, aspettando l’opinione di Victor e di altre compagne e compagni.

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