[03-06-2010] Dichiarazione ai compagni di San Juan Copala


 

Alle sorelle ei fratelli Triqui delComune autonomo di San Juan Copala

Agli indigeni/e che lottano nell’ AltraCampagna e agli aderenti alla Sesta

Alle famiglie di Betty e Jyri

Alle famiglie di Timoteo AlejandroRamirez y Cleriberta Castro

A tutte le persone che credono che lasperanza sia più forte della paura

Con questo messaggio vogliamo farviarrivare la voce addolorata e indignata e l’ abbraccio sincero ecombattivo di noi che in Europa abbiamo formato una rete solidale,libertaria e autonoma:More...Il collettivo Zapatista Marisol di Lugano (Svizzera), OsservatorioAmerica Latina del centro sociale XM24 di Bologna (Italia), ilcollettivo Nodo Solidale di Roma (Italia), il collettivo Grassrootsprojects nei Paesi Bassi.

Compagn@ , vogliamo dirvi che vediamola vostra lotta come parte della nostra l, e cioè che in tutto ilmondo c’è chi difende la Madre Terra e il popolo contro i pianidevastanti del capitalismo, di coloro che già sono ricchi e voglionoesserlo ancora di più a scapito delle nostre vite e risorse.

Vediamo nella costruzione dei comuniautonomi e, in generale, nell’esercizio dell’autonomia indigena unesempio di auto-governo per il popolo. Voi, come le comunitàzapatiste, ci insegnate che è possibile vivere in modo diverso, inarmonia con la natura, senza polizia e i partiti del mal governo, chevengono solo a dividere e reprimere.

Qui nella lontana Europa, anche noicostruiamo sforzi di autonomia e auto-gestione affinchè possiamoessere noi stessi a decidere della direzione della nostra vita. Cisono spazi, lotte, pezzetti di città che cercano di estirpare ilcapitalismo e di rimodellarsi secondo i nostri sogni: senzasfruttamento, senza disprezzo, senza repressione.

Anche lì ci attaccano. La polizia ed ifascisti, pagati dai malgoverni, spesso aggrediscono e minacciano lenostre lotte, la nostra gente.

Ci sono caduti in questa guerra chestiamo combattendo per le strade d’Europa. Ma questi compagni/ecamminano con noi, ci mostrano il percorso e ci spingono ad andareavanti.

Si tratta di una guerra globale diriconquista dei territori quella attuata dal capitalismo, una nuovacolonizzazione nei confronti di coloro che difendono la natura, lamorale, l’umanità. Si tratta di una guerra che stiamo combattendo aOaxaca, in Chiapas, Palestina, America Latina, in Europa …

È una guerra soprattutto per imigranti che soffrono in tutto il mondo per cercare una vita miglioredi fronte alla repressione e alla violenza dei mal governioccidentali. Una guerra che si combatte su tutti i fronti, dove c’èla speranza, cioè la resistenza in cui si instaurano relazioni altrenon sottomesse la legge del denaro.

Così, sorelle e fratelli di San JuanCopala, in questi giorni, nelle nostre città, stiamo conducendocampagne di informazione e di protesta su ciò che sta accadendo aOaxaca in terra Triqui, che saranno :

4 Giugno ore 21.00 , isola pedonale delPigneto , Roma

Assemblea pubblica sull’assedio delMunicipio Autonomo di San Juan Copala, Oaxaca

proiezioni video della recenterepressione e materiali informativi

 

7 Giugno ore 10.00 , AmbasciataMessicana – Via Spallanzani 13, Roma

Presidio solidale per lo stopall’accerchiamento militare del MunicipioAutonomo di San Juan Copala

 

8 giugno – L’Aia (Olanda) AmbasciataMessicana

Presidio solidale per lo stopall’accerchiamento militare del Municipio Autonomo di San Juan Copala

8 giugno – Volantinaggioinformativo a Lugano (Svizzera )

11 giugno – Evento solidale aLugano (Svizzera

Per questo siamo qui, uniti. Quindi -come diciamo nell’Altra Campagna quando toccano uno di noi, citoccano tutti. Per questo piangiamo quando vi attaccano e sorridiamoquando nascono dieci, cento, mille municipi autonomi.

Perché siamo nella stessa lotta: lalotta per l’autonomia dei popoli, in difesa della Madre Terra econtro il neoliberismo.

Vi mandiamo un altro abbraccio e,spalla a spalla, andiamo avanti.

Dall’Altra Europa: Collettivo ZapatistaMarisol, Lugano (Svizzera), Osservatorio America Latina – XM24 diBologna (Italia) Grassroots Projects (Paesi Bassi) NodoSolidale, Roma(Italia)

 

CONOSCI SAN JUAN COPALA?

San Juan Copala e’ un MunicipioAutonomo che raccoglie una ventina di comunità indigene di etniatriqui dello stato di Oaxaca, nell’entroterra montagnoso del sud delMessico. Questa zona per anni è stata saccheggiata dai varicolonizzatori (gli spagnoli prima, lo stato messicano poi e lemultinazionali oggi) che hanno favorito e fomentato una secolareguerra fratricida.

Però nel 2007, ispirandosi ai principidell’autogoverno zapatista e prendendo forza dal grande movimentoinsurrezionale della APPO, la gente ha deciso prendere in mano ilproprio destino e recuperare la sovranità su quello che ha sempreconsiderato il suo territorio ancestrale. Hanno messo da partepartiti e polizia e si sono costituiti come Municipio Autonomo, rettoda delegati popolari nominati (e destituibili) in assemblea. Hannoricominciato a vivere secondo gli usi e costumi millenari del popolotriqui, esercitando – senza chiedere permesso allo Stato – il dirittoall’autogoverno.

CHE STA SUCCEDENDO?

Questa autonomia, vissuta nella teoriae nella pratica, è un pessimo esempio di autogestione agli occhi delgovernatore assassino di Oaxaca, Ulises Ruiz Ortiz (già responsabiledi un trentina di omicidi politici). Inoltre questa democraziacomunitaria mette in grave pericolo gli interessi economici epolitici delle mafie locali che mantengono il territorio agli ordinidelle multinazionali (soprattutto imprese di legname).

Da mesi, dunque, il Municipio Autonomoviene attaccato dai paramilitari, con uno stillicidio criminale cheha mietuto già 21 vittime, tra cui un bambino e varie donne. Damarzo la zona di San Juan Copala è cinta d’assedio da queste truppedi civili preparate dall’esercito per le "missioni sporche".Da allora, non passano maestri, medicine, alimenti e hanno tagliatoluce e telefono nella zona. Cecchini sulle montagne angustiano lavita del villaggio.

In particolare il 27 aprile scorso iparamilitari hanno teso un’imboscata a una carovana di solidarietàdi attivisti/e che portavano medicine e cibo a San Juan Copala. Sottola pioggia di proiettili, hanno perso la vita la compagna messicanaBety Cariño e il compagno libertario finlandese Jyri Jaakkola. E’ ilsecondo straniero assassinato a Oaxaca dal 2006 per motivi politici.Non vogliono che fuori del Messico si sappia quale è la duracondizione che vivono le comunità indigene che cercano diautogovernarsi.

CHE POSSIAMO FARE?

Non dimenticare, rendere note questeatroci ingiustizie, ma soprattutto diffondere la speranza che unaltro mondo è possibile, così come lo costruiscono leorganizzazioni rivoluzionarie indigene in Messico. I maya zapatisti,il popolo triqui e altri popoli indigeni in America Latina, stannodimostrando che esistono stili di vita e modelli d’organizzazione

sociale alternativi al capitalismo checi impongono con il mercato e la militarizzazione. Difenderli elottare è come difendere gli spazi liberati ed autonomi delle nostremetropoli; significa rinvendicare ed esercitare il dirittoall’autogoverno e alla difesa del territorio e dell’ecosistema.

Significa ribadire che la solidarietànon ha frontiere: Europa, Messico, Palestina… ogni lotta è partedi un’altra!

CONTRO IL CAPITALE GLOBALE, COSTRUIREL’AUTOGESTIONE LOCALE

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