G8 alla Diaz vendesi democrazia


"G8 2001 ALLA DIAZ VENDESI DEMOCRAZIA"

Di Jiad 

Era una macelleria messicana
ma mentii
per spirito di appartenenza
al corpo
malato
di menti criminali
assetate di sangue.
Ce n’era tanto e dappertutto.
Ora
nella mia
un lordo macigno,
quella testa di ragazza
spappolata
in una pozza di sangue
tra i colpi inferti
reiterati
ai corpi inermi
già a terra
lacerati
dai manganelli
quelli col manico a 7
impugnati a rovescio a mo’di martelli
da mani assassine
di braccia di morte
esecutrici fedeli
di ordini segreti
sputi infami
dalle bocche dorate
del vil potere
con la faccia di culo
ora ripulito,
legittimato
da un populino assopito,
ora occulto
beffardo
in quell’aria fetida
d’impunità.
Allora promossi, quei dannati capi
che il suo massacrarono.
E ora
ancora
uno schiaffo
quelle insulse condanne
al braccio armato
del potente omertoso
assolutamente indenne,
complice
la massa silente.
Un’impronta indelebile
in quella mente di donna
un tempo pregna
di idee d’amore.
Ora
solo rabbia
rabbia degna.

Liberamente ispirata alla testimonianza del vicequestore Fournier, uno dei 28 poliziotti imputati per la sanguinosa carneficina alla Diaz, G8 Genova 2001.

Per visualizzare la poesia impaginata e in pdf: VENDESI DEMOCRAZIA def.pdf

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