L’ESERCITO TORNA A PATTUGLIARE LA GARRUCHA

La Jornada – Martedì 13 luglio 2010

San Cristóbal de las Casas, Chis. 12 luglio. La giunta di buon governo (JBG) zapatista di La Garrucha denuncia che l’Esercito federale ha ripreso i pattugliamenti intimidatori giorno e notte, su camion e veicoli blindati. “Realizza voli radenti sulle comunità con gli elicotteri. Queste operazioni si sono intensificate da 15 giorni”.

Ricevendo la Brigata Europea di Solidarietà nel CaracolResistencia hacia un nuevo amanecer“, la JBG della selva tzeltal aggiunge che, nello stesso tempo, “il governo gestisce le azioni dei paramilitari”, e sostiene che: “Nel territorio del Caracol c’è costante conflitto. Il malgoverno non vuole altro che distruggere la costruzione dell’autonomia. Offre denaro per dividere le comunità, e più di tutto dà denaro alla gente dei partiti e al gruppo paramilitare Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) perché mettano in piedi delle provocazioni contri le basi di compagni zapatisti”.

Le autorità autonome spiegano: “Il governo dà un po’ di soldi a donne, bambini, vecchi. Regala lamiere per i tetti, cemento, assi di legno. Adesso il malgoverno è diventato buono. Ma non sono altro che briciole. Vuole comprare la dignità delle basi di appoggio. Ma gli zapatisti conoscono bene i suoi trucchi.

“Adesso dà i soldi a questi dei partiti perché provochino la violenza. Vuole rubare le terre che gli zapatisti hanno recuperato nel 1994. Dà soldi per distruggere la nostra organizzazione e siccome non può comprare gli zapatisti, appoggia i paramilitari affinché facciano il lavoro sporco ed ordina ai suoi eserciti di perseguitare i municipi autonomi”.

La JBG racconta che si è creata una “grande tensione” a Peña Limonar  e Amaitik, municipio autonomo Ricardo Flores Magón. Ad Amaitik i paramilitari nel 2002 uccisero impunemente due autorità autonome. “Dopo qualche tempo la JBG propose un dialogo di riconciliazione con i priisti. I suoi leader lo respinsero ed il consiglio autonomo privò della terra, secondo il diritto ejidale, le nove persone coinvolte. Sette anni più tardi, questi paramilitari sono tornati ad Amaitik avvalendosi di documenti forniti dal governo”.

Il consiglio tentò un’altra volta il dialogo, e lo respinsero. La giunta di buon governo ha proposto di cedere 70 ettari, ma hanno respinto la proposta. Il 16 giugno dovevano venire a trattare, ma non sono venuti, riferisce la JBG alla brigata. “Gli zapatisti sono coscienti che cercano la provocazione affinché intervenga il governo. L’occupazione della scuola autonoma da parte di questi priisti conferma i sospetti della giunta”.

Ad Arroyo Granizo “si è sempre allevato il bestiame in maniera collettiva”, fino a che la militarizzazione non si è intensificata in maniera massiccia nella zona ed i priisti hanno abbandonato il lavoro. Ora, “con l’impulso del paramilitarismo, i priisti sono diventati più aggressivi; con le armi cercano di rubare il bestiame ed il foraggio alle basi di appoggio; tre maestri del governo agiscono come leader dei paramilitari, e si rifiutano di dialogare”. Sui Montes Azules il governo “ha provocato l’esodo di numerose comunità”. Con il pretesto della protezione dell’ambiente, “sgombra il terreno per l’ingresso nella selva dei grandi investitori, del turismo di lusso e l’appropriazione delle risorse biologiche per brevettarle”.

Le famiglie basi di appoggio che si sono opposte allo sgombero sono state cacciate con la forza e molti uomini sono stati arrestati. Oggi le loro terre sono vigilate da guardie private. Laguna San Pedro, El Paraíso e Laguna Suspiro “sono minacciate e si preparano a resistere”.

La voce secondo della costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Jataté, su terre della comunità Rómulo Calzato, sostiene la brigata,”hanno finito per mettere in allarme la JBG”.

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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Comunicato 4.

BRIGATA EUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI

COMUNICATO STAMPA N. 4

13 luglio 2010

La Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti è arrivata nel Caracol IV di di Morelia, Torbellino de Nuestras Palabras, per condividere le voci e le esperienze delle compagne e compagni zapatisti.

“Il popolo nomina in assemblee i suoi governi ed il governo obbedisce al popolo”. Così la Giunta di Buon Governo “El Corazón del Arcoiris de la Esperanza” ha iniziato a raccontare la sua auto-organizzazione a tutti i livelli, dai paesi, municipi, regioni fino alla zona Zotz Choj.

La Giunta di Buon Governo, come massima autorità di questa zona zapatista, coordina e lavora con le diverse commissioni come salute, educazione, comunicazione, terra e territorio, a tutti i livelli. Gli zapatisti insistono sul fatto che il popolo deve sapere come si spendono le risorse economiche “fino all’ultimo peso” e la commissione di vigilanza è incaricata di diffondere le informazioni per garantire la trasparenza.

L’educazione, “obbligatoria fino alla vecchiaia”, come dice il coordinatore, è uno degli assi fondamentali per l’emancipazione del popolo. Per gli zapatisti, l’educazione è un processo di cui fa parte la scuola per le bambine e i bambini, ma anche i laboratori che si stanno realizzando per gli adulti. A Morelia, ci sono i livelli primario e secondario divisi a loro volta in 3 gradi che durano il tempo necessario al loro completamento. Non si insegnano solo lettura, scrittura, matematica, storia, geografia, politica e scienze naturali, ma anche cultura, produzione ed arte. Risultato di questo lavoro è che quest’anno 2010 uscirà la prima generazione di studenti della scuola tecnica secondaria, che assumeranno incarichi nell’educazione o in altri settori secondo la necessità della loro comunità e la loro volontà.

Si è parlato anche di come si sta organizzando il settore della salute attraverso varie cliniche nei tre municipi e delle commissioni. Tra altri, sottolineano i progressi nell’ambito della mortalità materna ed infantile con la formazione di levatrici e promotori, dei laboratori di prevenzione e dell’uso dei medicinali allopatici (chimici) e di erboristeria.

Un altro aspetto della creatività del movimento zapatista nella resistenza quotidiana è il lavoro collettivo delle tre radio comunitarie e della squadra di cineasti. L’impegno dei promotori nel diffondere i progressi in materia di salute, educazione ma anche di diffusione di interviste registrate e musica è deciso e instancabile.

La questione dell’ambiente e delle risorse naturali, sempre centrale nella riflessione della costruzione dell’autonomia zapatista, a Morelia è incentrata sulla conservazione della foresta. Oltre a prendersi cura di boschi e sorgenti “affinché li vedano i nostri figli”, si stanno costituendo vivai per la riforestazione.

Per quanto riguarda la situazione attuale di persecuzioni ed aggressioni, gli zapatisti affermano che il “malgoverno”, attraverso gruppi paramilitari (OPDDIC, ORCAO) vuole recuperare le terre per sviluppare zone turistiche e sfruttare le risorse naturali vendendole agli investitori stranieri. Dicono che proseguono le tensioni a Bolon Ajaw e Agua Clara anche se per adesso la situazione sembra più tranquilla. Denunciano inoltre che si introducono molti progetti per dividere ed infiltrare le comunità e le donne, come nel caso del programma “Oportunidades”.

Come sempre, gli zapatisti spiegano con umiltà ma con degna determinazione, come si resiste attraverso le assemblee, la costruzione dell’autonomia ed il rifiuto delle provocazioni e dei progetti capitalisti dei tre livelli del governo ufficiale. Il cammino che le comunità zapatiste hanno percorso fino ad oggi è ormai ben avviato e vanno avanti decisi a “camminare domandando”, per costruire un altro mondo dove convivono molti mondi.

Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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Minacce alla Brigada Callejera: un’intervista

 

 

 Da NodoSolidale

13 luglio 2010

Intervistaa Jaime Montejo, Brigada Callejera (Mexico):

http://www.archive.org/details/brigada_callejera

La Procura Generale della Giustizia del Distretto Federale (Città del Messico), ha convocato in questura la giornalista, promotricedi salute e direttrice dell’organizzazione comunitaria Brigata di Strada in Appoggio alla Donna "Elisa Martinez", Elvira Madrid Romero, probabilmente come misura di pressione, di fronte alle costanti denunce che ha fatto pubbliche su vari media, riguardo la complicità delle autorità capitoline del PRD congruppo della delinquenza organizzata dediti alla tratta di persone con finalità di sfruttamento sessuale.

(lingua: spagnolo, dur.: 9′53″)

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Brigata Comunicato N.3

 

BRIGATAEUROPEA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI

COMUNICATO STAMPA N. 3

10 luglio 2010

La Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti è arrivata nel Caracoldi La Garrucha dove è stata cordialmente ricevuta dalla Giunta di Buon Governo della Zona Selva Tzeltal.

La JBG ha illustrato i processi di repressione che stanno vivendo in quella zona, attraverso la persecuzione contro le Basi di Appoggio Zapatiste da parte di gruppi paramilitari come la OPDDIC, oppure col tentativo costante di indebolire e dividere le comunità attraverso programmi di carattere assistenziale che, come spiega la Giunta, lungi da andare alla radice dei problemi, piuttosto li incrementano.

Nell’incontro con le autorità ribelli che comandano obbedendo alle decisioni dei loro popoli, alla Brigata hanno descritto che esiste repressione in diversi luoghi dei quattro Municipi Autonomi di quella Zona. Per esempio, nella comunità Peña Limonar e Amaitik, il governo vuole provocare “conflitti intracomunitari” proteggendo i paramilitari.

Questa stessa strategia viene usata anche nella comunità di Arroyo Granizo. I priisti hanno cercato di rubare il bestiame ed il foraggio collettivi alle basi di appoggio. Il consiglio del municipio ha quindi cercato di frenare la risposta da parte dei contadini derubati, per non cadere nella provocazione.

Nei Montes Azules, riserva della biosfera molto ricca di risorse naturali e biodiversità, la Giunta racconta che “il malgoverno paga gli indigeni perché abbandonino le loro terre e così darle in concessione alle multinazionali farmaceutiche”. Inoltre dicono che in questa zona selvaggia ci sono grandi interessi per i potenti investitori, come i progetti ecoturistici, il commercio del legname, ecc. E’ già stata sgomberata la comunità di Laguna San Pedro per essersi opposta a questi progetti, e corrono serio pericolo le comunità in resistenza Laguna Suspirio e Laguna Paraíso.

La Brigata ha potuto conoscere gli importanti progressi nel processo autonomo zapatista della Zona Selva Tzeltal in ambito di giustizia, lavoro cooperativo, radio comunitarie e educazione.

Un’altra area nella quale i popoli zapatisti mettono molto impegno è la salute. I delegati e le delegate europei non solo hanno visitatola Clinica Municipale, ma anche la Clinica della Donna “Comandanta Ramona”,dedicata al diritto alla salute ed ai diritti delle donne. Inaugurata l’8 Marzo 2008 è gestita dalle promotrici di salute non solo per metterein pratica il diritto alla salute sessuale e riproduttiva, ma anche perrivendicare il loro diritto a partecipare a tutti i livelli nella costruzione dell’autonomia secondo legge rivoluzionaria delle donne.

Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti

(Traduzione “Maribel”– Bergamo)

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Indigeni tzeltales denunciano le aggressioni da parte di ex priisti nel municipio di Chilón

La Jornada – Sabato 10 luglio 2010

Ora diventati verdi reclutano membri della Opddic e paramilitari di Paz y Justicia

Hermann Bellinghausen

I coloni tzeltales del rancho Virgen de Dolores, nel municipio di Chilón (Chiapas), aderenti all’Altra Campagna, denunciano provocazioni evessazioni da parte del “gruppo di priisti denominato Fundación Colosio, attualmente del Partito Verde Ecologista del Messico (PVEM)”.

I fatti sono avvenuti lo scorso 7 luglio, quando gli ex priisti, oggiverdi, hanno cercato di impadronirsi delle terre occupate dagli aderenti dell’Altra Campagna che da anni rivendicano i diritti su quei poderi.

Il gruppo aggressore, senza diritti sulle terre di Virgen de Dolores,era guidato da Carmen Aguilar Gómez, “insieme al delegato di Governo a Chilón e Fernando Cruz, originario dell’ejido Jotoljá”, informano i contadini attraverso le autorità ejidal di San Sebastián Bachajón.

Denunciano “direttamente” i governi statale e federale, il delegato del Governo, il coordinatore politico del PVEM e “il secondo commissarioejidale”, Francisco Guzmán Jiménez, alias Goyito. Tutti loro sarebbero responsabili “di qualsiasi cosa accada ai compagni, poiché hanno cercato di impossessarsi del rancho con estrema violenza, provocando verbalmente” ed intimando di abbandonare le terre.

Il delegato di Governo ha detto loro che le terre sono di coloro che si registrano presso il governo, e non sono di un gruppo di zapatisti “ladri e mangia bestie”.

Avvertono che, come aderenti all’Altra Campagna, difenderanno le loroterre “come indigeni, qualunque cosa succeda”. Dichiarano che la strategia del governo è “provocare un conflitto con interessi politici per impadronirsi dei centri ecoturistici per i loro progetti transnazionali sulle terre recuperate”.

Inoltre, ribadiscono, “non sarà mai negoziato con nessun ente del governo, che sia ben chiaro che la terra si difende e non si vende”.

Già a febbraio di questo anno, gli allora priisti (il cambio di partito è avvenuto durante le recenti elezioni statali e per le promesseelettorali dei candidati filogovernativi, che possono essere di diversipartiti) avevano aggredito a colpi d’arma da fuoco i coloni del rancho Virgen de Dolores. In quell’occasione fu evidente il sostegno degli allevatori del capoluogo municipale di Chilón, Trujillo e Ballinas, e dell’ex sindaco Sebastián, Encino Gutiérrez.

Bisogna dire che nella “nuova mappa” politica della regione il PVEM, fermo alleato del PRI, ha reclutato membri dell’Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), e nei municipi vicini gente di Paz y Justicia, che come gruppo paramilitare ha spopolato nellazona nord dello stato nei dieci anni scorsi. Recentemente, questi nuoviverdi hanno assassinato un contadino chol senza motivo apparente, alla fine di un comizio elettorale.

Intanto, la Brigata Europea di Solidarietà con le comunità zapatiste,ha visitato il Caracol II di Oventik, sede della giunta di buon governo (JBG) degli Altos, che li ha informati della comunità di ElPozo (municipio autonomo di San Juan Cancuc), dove le basi dell’EZLN “sono state vittime della violenza di simpatizzante del PRD e del PRI loscorso 21 giugno, i quali hanno aggredito la comunità con l’intento di tagliare i servizi di acqua e luce”.

Attualmente, le basi di appoggio zapatiste di El Pozo sono sfollate acausa delle minacce. http://www.jornada.unam.mx/2010/07/10/index.php?section=politica&article=016n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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15 años de solidaridad suiza con Chiapas

 

Fonte: Swissinfo.ch il 2 di Luglio del 2010 alle 18:36

 

Simpatizantes zapatistas celebran en Chiapas aniversario de la insurrección (Enero de 2004)

Pie de foto:Simpatizantes zapatistas celebran en Chiapas aniversario de la insurrección (Enero de 2004) (Reuters)

El 4 de julio la ‘Solidaridad Directa con Chiapas’ celebra sus 15 años y una década del inicio de la comercialización alternativa en Suizadel Café RebelDía. Práctica de apoyo internacional que hoy se extiende al sureste mexicano

“Uno de los principales retos y preguntas de fondo es cómo ser solidarios sin caer en el típico paternalismo Norte-Sur. Y aunque nuestras contrapartes mexicanas tienen sus ideas muyclaras, pertenecemos a dos mundos diferentes, no siempre fácil de acercar”, subraya Andrea Steinauer en entrevista con swissinfo.ch.

Steinauer,joven profesora de alemán, con estudios en literatura española e inglesa, fue una de las fundadoras del Grupo “Solidaridad Directa” en 1995.

Había pasado algo más de un año desde del levantamiento indígena-campesino de enero de 1994 en Chiapas y la propuesta zapatista entusiasmaba a muy diversos actores internacionalistas.

“Los comunicados, los pronunciamientos, las informaciones que nos mandaban, tenían un lenguaje diferente, casi fascinante. Convocaban a la participación de todos.

"Con una propuesta no violenta pero de resistencia colectiva, llamaban a cambiar las cosas. Y lanzaban un mensaje a la juventud del Norte de construcción ‘galáctica’ común”, recuerda Andrea Steinauer.

Muchos activistas sociales, políticos,juveniles, ONG de cooperación, organizaciones de derechos humanos de toda Europa se sintieron entonces interpeladas por el nuevo fenómeno quese vivía en Chiapas. Y que había sabido apropiarse de los canales informativos de la nueva era Internet.

Y nacieron entonces centenas de comités de apoyo, entre ellos Solidaridad Directa, una de las asociaciones helvéticas más activas en este sector. Que ha contado con decenas de miembros y convocado a miles de personas en muy diferentes actividades públicas durante los últimos tres lustros.

“Nosinterpelaba la propuesta de unidad en la diversidad. Y nos retumbaba elgran desafío de cómo resistir, tanto allá como acá, compartiendo valores y nuestra crítica al sistema dominante”, precisa.

Affiche de Café RebelDía

Affiche de Café RebelDía

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De la crítica, a la propuesta

Los primeros años el trabajo de Solidaridad Directa se concentró en difundir la información y en la movilización ciudadana para dar a conocer la dinámica zapatista. Tanto en eventos públicos de distinta naturaleza como a través de un boletín electrónico que todavía existe.

Luego de un tiempo y a iniciativa de los mismos zapatistas, “nos empezamos a plantear el tema de la sobrevivenciaeconómica de las comunidades en ese siempre conflictivo estado”, señala.

Fue así “que nació la propuesta del Café RebelDía, producido por ellos mismos, en condiciones humanas. Y empezamos a importarlo para extender la comercialización alternativa en nuestro país, coordinando con otros comités europeos y de los Estados Unidos queluego confluyeron en la ‘RedproZapa’”, enfatiza Steinauer.

De las 2 o 3 toneladas iniciales se pasó a casi 20 toneladas anuales en la actualidad, precisa la joven profesora. Quien recuerda que en esta última década hubo cambios de importadores, de canales, de métodos.

Esla organización Gebana de comercio justo – que en los años 80 comenzó con la importación solidaria de la banana nicaragüense – la que se ocupaactualmente de la llegada del producto a Suiza.

Y existe una redsignificativa, amplia, de negocios en todo el país, que permite vender el café, que también se puede encargar directamente a través de una dirección electrónica.

“La ganancia que nos queda por kilo vendido la enviamos a diferentes actores sociales del sureste mexicano, priorizando comunidades zapatistas en Chiapas y otras en Oaxaca y Guerrero. Quienes destinan ese dinero a proyectos participativos de impacto social”, explica.

La visión de la solidaridad es promoverrecursos para proyectos locales; incentivar a observadores para que viajen; el intercambio político; la información continua y la visita a Suiza de gente del terreno para “que puedan contar sus propias vivencias, su historia, que es lo que la gente aquí prefiere escuchar”, puntualiza.

La mirada desde el terreno

La importancia esencial de la solidaridad es poder “contar con miradas internacionales sobre los procesos locales quenosotros vivimos”, enfatiza a swissinfo.ch Sara Méndez, miembro de la coordinación del Comité 25 de Noviembre de Oaxaca, una de las más prestigiosas organizaciones de derechos humanos de la región.

En Oaxaca, el Comité 25 de Noviembre se encargó de la defensa de activistasdel movimiento social que fueron detenidos. “Fue importante contar con el apoyo internacional tanto a nivel de cobertura como de recursos paraasegurar la defensa jurídica”, explica Méndez. Valorando positivamente,además, el rol importante de la solidaridad como motor de información ysensibilización.

El acompañamiento externo – en este caso de la Solidaridad Directa de Suiza- “demuestra que no estamos solos a pesar del esfuerzo de las autoridades por aislarnos. Nos hace visibles y eso es relevante”, insiste Méndez.

Subraya el impacto positivo del apoyo internacional a los defensores de derechos humanos que reciben constantes amenazas y que están expuestos en la primera línea.

“Nuestrosgobiernos estatales y federal se empeñan en negar lo que ocurre realmente. La voz externa y la protección que la misma nos asegura es unaliciente para seguir adelante y mostrar la realidad negada”, concluye Méndez.

Sergio Ferrari, swissinfo.ch

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BRIGATA EUROPEA DI APPOGGIO AGLI ZAPATISTI – COMUNICATO STAMPA N. 2

8 LUGLIO 2010

Prosegue la visita della Brigata Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, iniziata due giorni fa.

La Brigata è arrivata a Caracol II di Oventik, sede della Giunta di Buon Governo della Zona Altos del Chiapas.

Qui la Brigata è stata ricevuta dalla Giunta stessa, alla quale è stata espressa la solidarietà dell’Europa che sta in basso e a sinistra.La JBG ha raccontato della comunità di El Pozo (Municipio Autonomo di San Juan Cancuc), che è stata vittima della violenza di simpatizzante dei partiti PRD e PRI che il giorno 21 giugno hanno aggredito i compagnie le compagne di quella comunità con l’intento di tagliare il servizio di acqua e luce.

A causa del brutale aggressione subita da due compagni basi di appoggio zapatiste, ci sono stati 2 morti dalla parte non zapatista, perlegittima difesa, ed anche 2 feriti (uno dei quali, Miguel Pérez Hernández, è piantonato dalla polizia nell’ospedale “Vida siegura” a Tuxtla), e 2 promotori di salute zapatisti, Miguel Méndez Santís e DiegoMartínez Santís, sono stati ingiustamente imprigionati nel carcere di San Cristóbal. Attualmente la comunità è sfollata causa le minacce.

Mentre il governo vuole dividere le comunità, per mezzo di programmi assistenziali come Procampo o Provivienda, appoggiando sette religiose oappoggiando gruppi paramilitari per provocare scontri e giustificare così l’intervento della polizia o dell’esercito federale, gli zapatisti non vogliono scontrarsi con membri delle stesse comunità e cadere nella trappola dal malgoverno.

I membri della Brigata Europea di Solidarietà hanno potuto informarsianche sui progressi dell’autonomia zapatista. Nel settore dell’Agroecologia, per esempio, un responsabile ha raccontato come resistono e costruiscono alternative “al sistema capitalista che vuole produrre e produrre e non restituire niente alla terra” con progetti contro le coltivazioni transgeniche come “La Semilla Madre en Resistencia”.

Hanno visitato anche la Clinica Autonoma “La Guadalupana” e li hanno parlato degli importanti risultati sulla salute, per esempio, sulla prevenzione di malattie curabili che prima provocavano numerose morti tra i bambini.

“Siamo promotori e promotrici, promuoviamo l’educazione, non insegniamo”, ha detto uno dei responsabili del sistema di Educazione Autonoma della Zona Altos. Gli europei hanno potuto ascoltare anche temicome il funzionamento della Giustizia, le cooperative di produzione o ilavori collettivi delle donne ribelli in quella zona.

I delegati europei sottolineano le parole della Giunta di Buon Governo: “Davanti a questi colpi politici, economici e morali, continuiamo a resistere sviluppando coscienza. Resistiamo respingendo gli aiuti del governo, ma anche organizzando meglio la nostra autonomia:la scuola, la salute tra altre cose, sono ambiti di lavoro attraverso cui resistiamo. Ci costamolto, ma vogliamo dimostrare al governo che siamo capaci di vivere da soli e fare le cose da noi soli”.

Equipe di coordinamento della Brigata

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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Brigata Comunicato 1.

BRIGATAEUROPEA DI APPOGGIO AGLI ZAPATISTI

COMUNICATO STAMPA N.1

7 luglio 2010

La Brigata Europea di Appoggio agli Zapatisti è partita da San Cristóbal in direzione di Comitán. Come prima tappa della loro visita, imembri della Brigata sono stati nella comunità di Mitzitón (aderente all’Altra Campana) dove hanno incontrato le autorità ejidali. Prosegui la lettura »

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Caffè RebelDia


Café RebelDía

Responde a criterios de producción bio y relacionessociales justas.
Es importado por una organización suiza dedicada al comercio justo.
En la actualidad es vendido en más de80 negocios.
Distribuido en casi 40 ciudades de 16 cantones de las cuatro regiones lingüísticas.
Es ofrecido también por los militantes de la Solidaridad Directa en actividades
eventos, manifestaciones, fiestas solidarias.
Junto con la venta se ofrecesiempre una información didáctica sobre la naturaleza del café y la situación de la región productora.
Una parte del beneficio vuelveal sur-este mexicano para proyectos sociales.

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Inzio del viaggio della Brigata.

 

8 luglio 2010 di Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo

La Jornada – Giovedì 8 luglio 2010

La Brigata Europea di solidarietàcon gli zapatisti visita le zone in resistenza

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 7 luglio. La brigata europea di solidarietà con gli zapatisti ha iniziato a Mitzitón il suo annunciato viaggio nelle comunità in resistenza. Lì, i suoi componenti hanno incontrato le autorità dell’ejido, aderente all’Altra Campagna, che hanno spiegato che“il problema principale” per la comunità è “la copertura che il governostatale offre ai paramilitari, economica e politica”.

Giunta in Chiapas questa settimana, la brigata, che si presenta come di “appoggio e fratellanza” con le comunità zapatiste, viene ad “informarsi sulla situazione in cui si trovano, condividere la loro realtà, documentarla e diffonderla”.

Nello stesso tempo, gli attivisti denunciano “la campagna governativacontro la solidarietà nazionale ed internazionale, svergognata e pericolosa, fino ad arrivare a conseguenze mortali solo perché porta testimoni scomodi delle realtà ed atrocità che si avvengono”.

La brigata è formata da membri di collettivi, gruppi ed organizzazioni della Rete Europea di Solidarietà con gli Zapatisti, aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e di altri collettivi che “rivendicano la legittimità del progetto zapatista su scala europea, il loro diritto alla resistenza, alla disubbidienza, all’autonomia ed al proprio sviluppo; respingono l’usurpazione, l’esclusione, la repressione, le strategie contrainsurgentes, le violazioni dei diritti umani, ed appoggiano i progressi delle comunità indigene in resistenza e di altri movimenti che lottano in Messico”.

Assume come “ampiamente noto” che i popoli indigeni affrontano “quotidianamente” militarizzazione, paramilitarizzazione, corruzione ed impunità “da coloro che si alternano al potere politico ed economico nelpaese, in chiara connivenza e complicità diretta dell’Unione Europea e del governo degli Stati Uniti”.

La brigata appoggia “un progetto di trasformazione sociale in base aldiritto e al dovere degli individui, dei gruppi e delle istituzioni, dipromuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali”. Annuncia che visiterà “il territorio zapatista e le comunità minacciate”, ed incontrerà aderenti alla Sesta Dichiarazione della SelvaLacandona.

Il gruppo di attivisti europei informa che ha espresso la sua solidarietà alla comunità di Mitzitón, dove ha iniziato il suo percorso.Lì, gli indigeni resistono alle “aggressioni paramilitari del cosiddetto Ejército de Dios, guidato da Carmen Díaz, senza che il governo faccia nulla contro le sue minacce e provocazioni”.

La brigata esprime il timore che “il governo statale, invece di soddisfare la richiesta di Mitzitón di ricollocare i paramilitari, voglia ricollocare le due parti e prendersi le terre dell’ejido per poi consegnarle agli investitori transnazionali ed i loro megaprogetti turistici, poiché proprio sulle terre ejidali è tracciata l’autostrada San Cristóbal-Palenque, alla quale la comunità si oppone”. http://www.jornada.unam.mx/2010/07/08/index.php?section=politica&article=016n2pol

(Traduzione “Maribel”– Bergamo)

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Comunicato Mitzitón.

COMUNITÀ DI MITZITON, ADERENTE
ALL’ALTRA CAMPAGNA

6 luglio 2010

AI MEZZI DI COMUNICAZIONE
AI MEZZI DI COMUNICAZIONE
ALLA GIUNTA DI BUON GOVERNO DI OVENTIC
AI COMPAGNI ADERENTI ALL’ALTRA CAMPAGNA
ALLA ZEZTA INTERNAZIONALE
ALLA COMMISSIONE SESTA
AL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO (CNI)
AI DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
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E’ in Chiapas la Brigata Europea.

BRIGATA EUROPEA DI
SOLIDARIETA’ CON GLI ZAPATISTI IN CHIAPAS (MESSICO) 5 luglio2010

http://www.europazapatista.org/?Inicia-la-brigada-europea-de

Una brigata europea di solidarietà, appoggio e fratellanza con le
comunità indigene ribelli è in Chiapas per salutare ed abbracciare i
compagni e le compagne zapatisti, interessarsi della situazione in cui
si trovano, condividere la loro realtà, documentarlo e diffonderlo.

Come delegazione e in rappresentanza del suo insieme, questa brigata è
formata da membri di diversi collettivi, gruppi, organizzazioni della
rete europea di solidarietà con gli zapatisti, aderenti alla Sesta
Dichiarazione, e di altri collettivi che a livello europeo rivendicano
la legittimità del progetto zapatista, del suo diritto alla resistenza,
alla ribellione, all’autonomia ed al proprio sviluppo; che respingono
l’usurpazione, l’esclusione, la repressione, le strategie contrainsurgentes
e le violazioni dei diritti umani e ne chiedono la cessazione; che
appoggiano i progressi e i risultati delle comunità indigene in
resistenza e di altri movimenti che lottano in Messico.

È ampiamente noto che i popoli indigeni devono quotidianamente
convivere ed affrontare la militarizzazione, la paramilitarizzazione, la
corruzione e l’impunità da coloro che si alternano al potere politico
ed economico in questo paese, in chiara connivenza e col consenso e
complicità diretta dell’Unione Europea e del governo degli Stati Uniti.

La presenza della Brigata è di appoggio ad un progetto di
trasformazione sociale, in base al diritto ed al dovere degli individui,
dei gruppi e delle istituzioni di promuovere e proteggere
universalmente i diritti umani e le libertà fondamentali riconosciute, e
di denuncia della campagna governativa contro la solidarietà nazionale
ed internazionale, sfacciata e pericolosa, fino ad arrivare a
conseguenze mortali, semplicemente perché porta testimoni scomodi nelle
realtà e atrocità che si compiono con le più che note responsabilità
dirette e intellettuali.

Il lavoro della Brigata sarà di visitare il territorio zapatista e le
comunità minacciate. Incontrerà gruppi aderenti alla Sesta
Dichiarazione della Selva Lacandona per una migliore conoscenza
reciproca e scambio di informazioni ed esperienze.

Promuovono la Brigata Europea:

Alana –Grecia; ASSI (Acción Social Sindical Internacionalista) de
Zaragoza – Estado Español; Associazione Ya Basta – Italia; caracol
mundo-eco de latido en solidaridad -Viena, Austria; Caracol Solidario –
Besançon, Francia; Caracol Zaragoza -Aragón-estado español; Centro de
Documentación sobre Zapatismo (CEDOZ); Comitato Chiapas “Maribel” –
Bergamo- Italia; Comité de solidarité avec les peuples du Chiapas en
lutte (CSPCL) – Francia ; Confederación General del Trabajo -Estado
Español; Fuga em Rede -Galizia, Estado Español; Grupo B.A.S.T.A –
Alemania; Grupo IRU -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con
Chiapas de Aragón -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con Chiapas
de Madrid -Estado Español; Grupo Les trois passants, Paris-Francia);
Red Latina sin fronteras – Estocolmo, Suecia; Unión Mexicana Suiza
(UMES) – Zürich, Suiza; Solidaires (Unión Sindical) – Francia; Les trois
passants (Paris-Francia)

Sostengono la Brigata Europea anche:

Spagna: Red Libertaria Apoyo Mutuo; Ecologistas
en Acción; Attac España; Comité Óscar Romero de Madrid; Salva la Selva;
Carlos Pereda, sociólogo de Colectivo Ioé; Centro de Defensa y Estudio
de los Derechos Humanos (CEDEHU); Red de Economía Alternativa y
Solidaria (REAS Aragón); Coordinadora Antifascista de Zaragoza; Centro
Social Okupado La Vieja Escuela (Aragón); Komando Güebo (Aragón); La
enredadera de Radio Topo; AraInfo – Achenzia de Notizias d´Aragón; Red
de apoyo a sin papeles de Aragón; Asociación Vecinal de la Madalena
“Calle y Libertad”; Foro Social de Segovia.

Grecia: Asocación de los Abogados de Salonica;
Asociación de los Empleados del Banco de Pireus; Asociación de
Objetantes de Conciencia, Salonica; Asociación Sindical de Profesores en
las Academias Privadas ( SEFK); Asociación Sindical de Trabajadores en
Librerías, Papelerías y Editoriales de Attica; Centro Social – Red de
Emigrantes, Salonica; Colectivo F.A.R.M.A. (Lucha por métodos
alternativos renovables y por la autonomía); Cooperativa de Comercio
Alternativo y Solidario “LA SEMILLA”; Foro Social de Grecia; Iniciativa
Antimilitarista; Iniciativa de los Habitantes de Kesariani, Atenas;
Iniciativa Contra el Racismo de Salonica; Iniciativa para los Derechos
de los Pres@s; Iniciativas de Lucha de los Maestros del Primer Grado,
Salonica; Movimiento Radical de los Medic@s de los Hospitales de
Salonica; Movimiento Radical Unido de Educadores de Salonica; Ocupación
“Prapopoulou”; Xalandri, Atenas; Red de Apoyo de los Derechos de los
Emigrantes; Red de las Organizaciones Ecologicas de Creta; Red por la
Defensa de los Derechos Politicos y Sociales; Revista “RESISTENCIAS”;
Revista “Utopia”; Universidad Free Underground (UFU).

Ed altre firma a titolo individuale di molte altre
località in Europa.

Área de Sistematización e Incidencia / Denuncia Pública
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas A.C.
Calle Brasil #14, Barrio Mexicanos,
San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, México
Código Postal: 29240
Tel +52 (967) 6787395, 6787396, 6783548
Fax +52 (967) 6783551
denunciapublica@frayba.org.mx
www.frayba.org.mx

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Digna Radio 2.0 – primavera 2010

Scarica, ascolta, diffondi:

http://www.archive.org/details/Digna_Radio2.0


Trasmissione
radio di un’ora con notizie indipendenti dal Messico in lotta,
realizzato dalla collaborazione tra il Nodo Solidale, l’Osservatorio
America Latina dell’xM24, il Colectivo Zapatista Marisol di Lugano e il
CEPRAZI di Citta’ del Messico.

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Atenco e domani

 

  La Jornada – Lunedì 5 luglio 2010

Atenco e domani

Hermann Bellinghausen

È la vittoria di molti la liberazione degli ultimi detenuti di Atenco, sul punto di restare in gattabuia per tutta la vita (tre di lorosarebbero arrivati al il XXII° secolo in una prigione di massima sicurezza, quando narcos, sequestratori ed assassini seriali nesarebbero già usciti). Prosegui la lettura »

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