Il Collettivo Zapatista Marisol e il Centro Sociale il Molino di Lugano
presentano:
Sabato 14 novembre a partire dalle 18.00 "Il volto del Messico che R-Esiste".
Programma della serata:
18.00 Aperitivo solidale
19.30 Cena popolare messicana "Chava cocinero"
(sopa azteca, arroz, frijoles, tacos al pastor de soja)
20.30 Vittorio Sergi presenta il libro
"Vento dal basso nel Messico della rivoluzione in corso"
Con la presenza di John Holloway, autore delle prefazione del libro
nonché di "Cambiare il mondo senza prendere il potere"
23.00 La Rifa con ricchi premi dignitosi
23.30 Dj set con Luka Rudeboy – Radio Kingston (from ska to salsa)
Cocktail bar a favore dei prigionieri politici e murales dal vivo!
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Messico e nuvole… (gonfie di sangue): evitate le zone a "rischio"
Spiagge d’orate, mare blu e trasparente,
gastronomia esotica e invitante, popolazioni locali affabili e
sorridenti. Vulcani, giungle, tequila e cocaina, arte e cultura e
un’incredibile storia fatta di piramidi, templi e divinità misteriose.
Intrigante e affascinante!
È il Messico venduto dalle agenzie e
dai depliant turistici: etnico e a buon mercato, alla portata di tutti,
spensierato e non troppo pericoloso.
Se si evitano le zone «a rischio»… chiaramente!
I
«guerriglieri» in Chiapas, a Oaxaca, a Guerrero, i paesani di Atenco,
gli studenti dell’auditorio occupato «Che» di Città del Messico, le
mamme di Ciudad Juarez, i minatori e gli elettricisti in sciopero, i
transessuali e le «sexoservidoras» del barrio bravo di Tepito e della
Merced.
Evitate le zone a rischio perchè il Messico, attenzione
sono notizie confidenziali, é il secondo paese dopo l’Iraq, con più
giornalisti ammazzati.
È la nuova via della droga senza ostacoli e
confini che provoca migliaia di morti mensili; è il moderno muro che, a
vent’anni dalla caduta di quello di Berlino, viene eretto per impedire
l’entrata su suolo statunitense.
In Messico non si rispettano i più elementari diritti umani, dice Amnesty International.
Il
Messico sono le mattanze di Atenco e di Oaxaca, le bottte agli
studenti, il femminicidio di Ciudad Juarez, le privatizzazioni
selvagge, la devastazione ambientale e la costruzione di nuovi mega
progetti turistici e d’autostrade devastatrici a scapito delle
popolazioni indigene e locali. Qui, la violenza perpetua che subiscono
le comunità indigene (sorridenti sulle foto…) in Chiapas, Guerrero e
Oaxaca si chiama guerra a bassa intensità. Qui, chi ha lottato per
difendere la propia terra dalla devastazione e dal saccheggio di
governi e multinazionali é morto ammazzato o é rinchiuso nelle prigioni
di massima sicurezza, in condizioni abominevoli.
Non ci piace il turismo di massa e ci piace narrare di altri mondi!
Le
zone « a rischio » preferiamo attraversarle, conoscerle per interagire,
per costruire comunità, ammiccamenti e solidarietà. Qui e altrove.
Oggi,
all’interno della rassegna «caratteri resistenti», presentiamo un
opuscolo e un libro, con amici e compagni con i quali abbiamo
teneramente condiviso queste «zone a rischio», che narrano di
quell’altro Messico che costruisce, lontano da partiti politici e
istituzioni, cammini di autonomia e d’emancipazione.
Dove le
storie, reali e immaginarie, dolci e violente, diventano lotta e
resistenza, umanità «altra»! Dove per cambiare il mondo non si mira
alla presa del Potere.
La solidarietà rimane un’arma e questa
iniziativa partecipa alla campagna internazionale di mobilitazione per
i prigionieri politici « primero nuestr@ pres@s ».
Possiamo
ancora dire che non ci riguarda quando la complicità gonfia le nubi?
Quando il governo svizzero vende armi e mezzi a quello messicano (gli
aerei pilatus che nel 1994 bombardavano le comunità zapatiste)? Quando
le multinazionali svizzere contribuiscono all’impoverimento e allo
sfruttamento? Quando, silenziosi e indifferenti, godiamo delle
« bellezze » locali contribuendo indirettamente allo spoliamento delle
comunità indigene e della popolazione locale.
Esageriamo? Guardando in alto le nubi hanno striature rosso sangue e, a volte, gocciolano….
Passa
e partecipa il 14 novembre (il ricavato della serata sarà destinato a
progetti per le comunità zapatiste o in solidarietà agli arrestati di
Atenco e Oaxaca)
e ti daremo tutti i particolari della guerra a bassa intensità che avvolge il Messico.
In fondo basta poco a stracciare depliant turistici e ipocrite foto sorridenti. A bucare le nubi.
La «vie est ailleurs», sicuramente non su carta patinata e cartelloni pubblicitari!