Liberateli subito

Los de Abajo

Liberateli. Subito.

Gloria Muñoz Ramírez

Il 20 novembre sarà ricordato come un giorno storico, quando si sono svolte più di 500 mobilitazioni in Messico e nel mondo per chiedere di riavere in vita i 43 studenti di Ayotzinapa, Guerrero, dopo più di 50 giorni in cui sono stati vittime di sparizione forzata e tre dei loro compagni assassinati. La richiesta, anch’essa centrale, delle dimissioni del presidente Enrique Peña Nieto è risuonata contemporaneamente in Corea del Sud, Nuova Zelanda, India ed in centinaia di città di Stati Uniti ed Europa. Ed ovviamente, in tutto il territorio messicano. Il grido di “Andatevene tutti!” è stato certamente sentito dalla classe politica messicana di tutti i colori, i cui membri non osano nemmeno più frasi vedere in queste manifestazioni. Non si salva nessuno. Prosegui la lettura »

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Breve documentario sulla Escuela Normal Rural di Ayotzinapa.

Il massacro e la sparizione degli studenti di Ayotzinapa ha riportato al centro del dibattito pubblico messicano la vicenda delle Normales Rurales.

Si tratta di scuole create dal governo messicano a partire dagli anni ’20 del secolo scorso con l’obbiettivo di preparare giovani provenienti da comunità contadine per fare i maestri nelle zone rurali del paese. Per il tipo di formazione e per la composizione dei giovani che vi hanno studiato, queste scuole hanno sempre rappresentato degli ambiti molto critici e politicizzati, con l’aspirazione di rappresentare uno strumento importante per l’emancipazione delle comunità povere del paese.

Per questo motivo da alcuni decenni le Normales Rurales sono state combattute aspramente dai vari governi che si sono succeduti, molte sono state chiuse e soprattutto negli ultimi anni si è generata una criminalizzazione da parte di politici e media che ha prodotto un terreno di legittimità per il massacro del 26 di settembre scorso. Oltre a tutto ciò, le riforme dell’educazione in senso neoliberista e funzionali alla globalizzazione capitalista che sta promuovendo in questi anni il governo messicano vedono in queste scuole, in cui l’insegnamento è gratuito e rivolto ai piccoli produttori agricoli di comunità povere, un ostacolo da combattere.

Vi proponiamo un breve documentario curato dal Centro per i diritti umani Tlachinollan (Guerrero) che spiega l’organizzazione, il funzionamento e la lotta de la Escuela Normal Rural de Ayotzinapa.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=xqTBEb4B1SU

http://www.globalproject.info/it/mondi/breve-documentario-sulla-escuela-normal-rural-di-ayotzinapa/18275

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Ayotzinapa, la storia che non finisce.

da Ojarasca, supplemento mensile del quotidiano La Jornada novembre 2014

20/11/2014

Pubblichiamo la traduzione (curata dalla redazione di GlobalProject) di questo articolo tratto da Ojarasca (articolo originale), supplemento mensile del quotidiano messicano La Jornada di Gloria Muñoz Ramirez, Direttrice di Desinformémonos, editorialista de La Jornada ed editrice di Ojarasca (scarica Ojarasca novembre 2014). Prosegui la lettura »

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UNA LUZ POR ‪#‎AYOTZINAPA

Da Helsinki a Nuova Delhi, in tutto il mondo oggi si è manifestato per chiedere giustizia in Messico, per i 43 studenti vittime di sparizione forzata nello stato di Guerrero il 26 settembre scorso, per gli oltre 20mila desaparecidos degli ultimi 6 anni.

Desaparecidos, questa brutta parola che pensiamo legata agli anni 70, e alle dittature, è ancora tra noi. Presente. Presente ovunque tranne sui media italiani, che al Messico in fiamme -un importante partner commerciale diceva nei primi mesi del 2024 il premier Letta, in visita ufficiale- non dedicano nemmeno un centesimo dell’attenzione verso il Medio Oriente. Sarà che quel petrolio, quello del Golfo del Messico, è per statuto degli USA, e quindi si ha l’obbligo di mantenere il silenzio, seguir callados di fronte a un regime del terrore cui il popolo messicano -per fortuna- non vuole sottomettersi. Ya basta!, ora basta.

Luca Martinelli

Foto e servizi sulle manifestazioni nel mondo: Link

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Manifestazioni nel mondo.

Ayotzinapa: la popolazione civile contro lo Stato
http://www.kaosenlared.net/america-latina-sp-1870577476/al2/mexico/98492-las-dos-agendas-en-torno-a-ayotzinapa-la-población-civil-contra-el-estado
 
Città del Messico: Nello Zócalo, testimoni, lacrime, rabbia, impotenza…
http://www.proceso.com.mx/?p=385567
 
Esplode l’indignazione in Messico e nel mondo per il caso Ayotzinapa
http://www.jornada.unam.mx/2014/10/23/

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Petizione per gli studenti desaparecidos.

Il 26 settembre nella città di Iguala, nello stato di Guerrero della Repubblica Messicana, gli studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa stavano realizzando una raccolta fondi per partecipare alla manifestazione nazionale in memoria del massacro di centinaia di studenti a Tlatelolco il 2 ottobre 1968.
Si trovavano su degli autobus quando dei mezzi della polizia ha bloccato loro la strada, gli studenti hanno cercato di stabilire un dialogo con i poliziotti e poter passare ma sono stati accolti a spari uccidendo immediatamente uno degli studenti; il risultato finale è stato di 6 persone uccise, 25 feriti e 43 studenti desaparecidos dalla polizia municipale.
Secondo le dichiarazioni di alcuni detenuti, l’ordine di sequestrare gli studenti è arrivato dal dal direttore della Pubblica Sicurezza del municipio – oggi latitante – e l’ordine di ucciderli è arrivato da El Chuky, membro dell’organizzazione mafiosa“Guerreros Unidos”.
Sono stati ritrovati dei resti in alcune fosse clandestina che però non corrispondono ai corpi degli studenti desaparecidos.
C’è una raccolta di firme per sottoscrivere un comunicato per denunciare che questo è un crimine di stato, chiedere giustizia e la riconsegna in vita dei desaparecidos.

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La strage degli studenti in Messico: Narco-Stato e Narco-Politica

di Fabrizio Lorusso

Pubblicato da CarmillaOnline il 10 ottobre 2014

Il Messico si sta trasformando in un’immensa fossa comune. Dal dicembre 2012, mese d’inizio del periodo presidenziale di Enrique Peña Nieto, a oggi ne sono state trovate 246, a cui pochi giorni fa se ne sono aggiunte altre sei. Sono le fosse clandestine della città di Iguala, nello stato meridionale del Guerrero. Tra sabato 4 ottobre e domenica 5 l’esercito, che ha cordonato la zona, ne ha estratto 28 cadaveri: irriconoscibili, bruciati, calcinati, abbandonati. E’ probabile che si tratti dei corpi interrati di decine di studenti della scuola normale di Ayotzinapa, comune che si trova a circa 120 km da Iguala. Infatti, dal fine settimana precedente, 43 normalisti risultano ufficialmente desaparecidos. “Desaparecido” non significa semplicemente scomparso o irreperibile, significa che c’è di mezzo lo stato.

Vuol dire che l’autorità, connivente con bande criminali o gruppi paramilitari, per omissione o per partecipazione attiva, è coinvolta nel sequestro di persone e nella loro eliminazione. Prosegui la lettura »

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Video-doc sulla guerra di bassa intensità.

Lavoro editoriale svolto da Andrea Cegna nel maggio-giugno 2014.
Il progetto partendo dall’omicidio del Compagno Galeano del 2 maggio 2014 percorre 20 anni di lotta zapatista e narra le diversi fasi di contrapposizione repressiva operata dai Governi e del neoliberismo contro lo Zapatismo.
Le parole di quello che era il Subcomandante Marcos ora Subcomandante Galeano si mescolano a una importante intervista a Pedro Faro, responsabile comunicazione del Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomè de Las Casas. Immagini d’epoca si miscelano a riprese e immagini di oggi.
Un lavoro interessante per chi vuole capire le fasi di controinsurgencia e la situazione attuale in cui vive la lotta Zapatista.
A breve anche con sottotitoli in Italiano.
La colonna sonora scelta per il video presenta brani di BB King, Amparanoia, Lo Stato Sociale, Rage Against The Machine e Punkreas, da il ritmo alla narrazione ma è anche elemento di narrazione e contenuto.

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11 ottobre – LA PIRATA presenta la seconda Sagra del peperoncino rebelde – A sostegno delle autonomie in Messico, festeggiando 18 anni di autogestione

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Programma:
dalle 14 – Mercato popolare piccante. Degustazione libera con peperoncini d’ogni sorta; Mostra sul Messico ribelle e pesca solidale con premi da urlo!
accompagnamento musicale con Raissa y Los Mex
alle 15 – “Il vecchio Antonio racconta Marcos”. Lettura animata con burattini a cura di Pinocchio Underground
alle 16 – “Los otros cuentos”, presentazione dell’audiolibro con racconti del Sub Marcos

alle 17 – Gara di resistenza al piccante!
alle 18 – Aperitivo picoso con “Quetzal Cokteil Bar”
dalle 19.30 alle 23Cucina aperta: Cena Pepitosa del Fuego, con ampia scelta

Concerti a partire dalle 23 (entrata 5 CHF/4 euro)

Raissa y los Mex (rancheras mexicane)
Tamales De Chipil (rock folk gitano con radici messicane)
a seguire
DJ Sancho y Pancho (salsa, pachanga, cumbia, hip hop y mas…)

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CSOA IL MOLINO – Martedi 5 agosto – Iniziativa per la ricostruzione de LA REALIDAD

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Lettera in solidarietà con tutti e tutte i detenuti in lotta in qualsiasi angolo del mondo. Lettera nata dalla convocatoria finale dell’incontro di Europa Zapatista al presidio di Venaus.

 

Alle prigioniere e ai prigionieri politici di ogni geografia
Alle famiglie e ai collettivi delle prigioniere e prigionieri politici
Agli aderenti della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona
Ai popoli del Messico e del mondo

Presidio di Venaus in Val di Susa, Italia

15 giugno 2014

Compagne e compagni:

Da questo territorio ribelle, dove lottano contro la costruzione del Treno ad Alta Velocità (TAV) Lione-Torino, contro la spogliazione, lo sfruttamento e il capitalismo donne, uomini e bambini che si sono organizzati nel movimento No TAV. In questo luogo dal 13 al 15 di giugno si sono incontrati i collettivi europei di solidarietà con gli zapatisti e con quelli che lottano dal basso.

Dal presidio di Venaus vi mandiamo queste parole solidarie: Prosegui la lettura »

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Dichiarazione dall’ incontro dei collettivi europei solidali con lo Zapatismo

Incontro di collettivi europei solidali con lo Zapatismo

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Presidio di Venaus, val di Susa, Italia.

Domenica 15 giugno 2014.

Alle comunità Base di appoggio zapatiste.

All’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

Ai compagni e alle compagne della Sexta nel mondo.

Ai popoli che lottano dal basso a sinistra.

I giorni 13,14, e 15 giugno del presente anno nel presidio di Venaus, luogo emblematico della lotta No Tav in val di Susa, Italia, si è tenuto un incontro di collettivi europei solidali con la lotta zapatista chiamato Galeano Vive. Prosegui la lettura »

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Il Subcomandante Marcos annuncia la sua scomparsa

Alle 2:08 dell’alba di oggi, il Subcomandante Marcos ha annunciato che a partire da quel momento smetterà di esistere. In una conferenza stampa con i media liberi che partecipavano all’omaggio a Galeano, lo zapatista assassinato nella comunità zapatista di La Realidad, il capo militare dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), ha detto: “se posso definire Marcos, il personaggio, vi direi senza alcun dubbio che è stata una pagliacciata”.

Dopo più di 20 anni alla guida delll’organizzazione politico-militare sollevatasi in armi il primo gennaio del 1994, Marcos ha annunciato il passaggio di testimone. Ha detto che dopo i corsi della Escuelita Zapatista dell’anno scorso e dell’inizio di questo, “ci siamo resi conto che oramai c’era già una generazione che poteva guardarci, che poteva ascoltarci e parlarci senza bisogno di una guida oleadership, né pretendere sottomissione”. Allora, ha detto, “Marcos, il personaggio, non era più necessario. La nuova tappa della lotta zapatista era pronta”. Prosegui la lettura »

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Basi di appoggio dell’EZLN aggredite da affiliati alla CIOAC

Basi di appoggio dell

La Jornada – Domenica 2 febbraio 2014

Basi di appoggio dell’EZLN aggredite da affiliati alla CIOAC

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 1º febbraio. La giunta di buon governo (JBG) Corazón del arco iris de la esperanza, del caracolzapatista di Morelia, ha denunciato la grave aggressione contro basi di appoggio dell’EZLN nell’ejido 10 de Abril, municipio autonomo 17 de Noviembre, perpetrata da un gruppo di seguaci dei leader dell’organizzazione Cioac democratica, Miguel Vázquez Prosegui la lettura »

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La PIRATA: complici nel dolore e nella lotta con l’EZLN

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Molt*, quasi tutt* quell* che lottiamo per un mondo migliore, sappiamo ciò che si sente quando uccidono un/a compagn@. Il dolore è come un pugno che stringe le budella, le mani tremano di rabbia, gli occhi fissi guardano attraverso le lacrime. Si tratta di un’assenza che non è e non sarà vuoto, perché la riempiono la memoria viva e il dovere di continuare la lotta.

In tutte le geografie, contro tutti i governi, abbiamo sofferto e vissuto questo lutto e questa indignazione che deve trasformarsi in azione, affinché non si fermi il nostro cammino.

Così si sentiranno le e i compagn* zapatist* e la familia di José Luis Solis Lopez, il compa Galeano, fra i migliaia di maestri della Escuelita Zapatista, incontro di artigian* di sogni dove abbiamo imparato, toccato e confrontato i risultati dell’autonomia dei popoli dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). Al compagno hanno sparato ripetutamente, lo hanno colpito in faccia con un machete e infine gli hanno sparato alla testa, con un colpo di grazia. Altri zapatisti sono stati feriti, alcuni gravemente, il passato 2 maggio durante la stessa imboscata nel Caracol de La Realidad, a pochi passi dal centro del governo autonomo zapatista del Caracol I della zona Selva Fronteriza.

Si sarà sentita in questo modo la gente di San Sebastián Bachajon, dopo l’assassinio di Juan Vazquez Guzman nell’aprile del 2013 e di Juan Carlos Gomez Silvano nel marzo di quest’anno, entrambi compagni aderenti della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona dell’EZLN.

E chi sono gli assassini? Chi sono gli aggressori?

Una piramide di colpevoli. Le politiche neoliberiste cercano di farla finita con i popoli che si rifiutano di scomparire ed essere assorbiti dal mercato globale o, semplicemente, che resistono contro la mercificazione delle proprie risorse naturali. Tra i responsabili segnaliamo alcuni noti assassini al servizio delle grandi imprese, come il Presidente del Messico Peña Nieto o il Governatore del Chiapas Manuel Velasco Coello, fautori di questa strategia di persecuzione verso le comunità indigene organizzate. Alla base, per fare il lavoro sporco, come sicari o provocatori, ci sono le organizzazioni di contadini legate ai partiti al governo, le quali sono pagate e premiate per fare questo infame lavoro. Per questo attaccano l’EZLN, perché oltre ad opporsi alla vendita del proprio territorio dimostra, nei fatti, che i politici sono di troppo e disturbano, e che si può vivere senza l’aspirazione di accumulare soldi e ricchezze materiali.

Allo stesso modo che in Europa i fascisti aggrediscono e picchiano laddove la polizia non può arrivare per l’alto costo politico che rappresenterebbe, in Messico i gruppi paramilitari attaccano le comunità zapatiste, mascherando agli occhi dell’opinione pubblica l’implicazione diretta dell’esercito e delle altre istituzioni. Come i fascisti che hanno ammazzato i nostr* compagn* godono dell’impunità e della protezione della polizia e delle istituzioni, allo stesso modo i sicari e picchiatori di queste organizzazioni di agricoltori attuano protetti dalle forte armate e politiche del governo, secondo il piano di contro-insurrezione che e’ stato pianificato per distruggere il processo di autonomia dell’EZLN.

Sappiamo che questo non si ferma. Né con pallottole, né con le bugie dei mezzi di comunicazione, né con soldi. La lotta per la giustizia, la libertà e la democrazia è antica e grande come il mondo. Nelle nostre geografie ci prendiamo l’impegno di diffondere ciò che sta succedendo, con la realizzazione di alcuni eventi solidali e informativi, e aderendo a qualunque chiamata che arrivi dal Messico dai e dalle nostr* compagn* di là.

Hasta la victoria siempre, compa Galeano!
NON UN PASSO INDIETRO! BASTA CON LA GUERRA CONTRO LE COMUNITÀ ZAPATISTE!

LA PIRATA:
Nodo Solidale (Italia/Messico)
Colectivo Zapatista di Lugano (Svizzera)
Nomads, Italia e Berlino (Germania)
Aderenti individuali

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