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Report radiofonico sulle azioni a Mitzitón

6 settembre 2010

Report sulle azioni di solidarietà e protesta a Mitzitõn.

[Chiapas] Azioni a Mitzitón

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Storia del Chiapas. Gli Zapatisti e la Rete sociale globale di Benenati Sabrina

Il Chiapas è la strada che ci insegna
a capire, con i suoi non modelli, con le parole, i fatti e anche i
silenzi, e a fare altri passi nella società e nell’azione civile,
imparando finalmente ad ascoltare. Strumento flessibile, potenzialmente
in grado di mettere in relazione i posti e le persone più distanti, ma
accomunati dalla stessa ragione e dalla stessa domanda, la Rete svolge
un ruolo fondamentale, eppure i veri protagonisti restano le persone,
le loro voci. Insieme, diventano armi più potenti di qualunque arma
tradizionale, nuovi protagonisti in un nuovo secolo, per un mondo
diverso e possibile.
 

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Il vento dal basso. Nel Messico della rivoluzione in corso.

di Vittorio Sergi, 2009

Uscito in questi giorni per i tipi della Edit [275 pagine, 16 euro],
con una prefazione di John Holloway, l’autore di «Cambiare il mondo
senza prendere il potere»

Questo libro critica i luoghi comuni e le
rappresentazioni romantiche dello zapatismo e dei movimenti sociali
messicani, fornendo un contributo utile tanto alla ricerca sociale
quanto all’azione politica e solidale. Oggi in Messico si sta
manifestando il nuovo disordine mondiale che Marcos ha definito quarta
guerra mondiale. L’autore traccia una mappa del presente e dei
possibili sviluppi di un conflitto che procede verso l’attualità della
categoria di rivoluzione. Il movimento zapatista rimane infatti uno dei
tentativi e delle ipotesi di cambiamento sociale radicale più
interessanti, tanto in Messico come nel continente Americano ed
esercita un’importante influenza sui movimenti politici radicali nel
"nord" del pianeta.

 
 

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La comune di Oaxaca

di Gustavo Esteva

Edito da Carta, fondazione Neno Zanchetta e Caffè Basaglia – 70 pagine, aprile 2008

Gustavo Esteva, sociologo, giornalista e scrittore messicano, racconta un movimento
sorprendente e spiazzante, quello dell’Assemblea popolare dei popoli di Oaxaca.
La Appo ha controllato e gestito la città per due mesi, ha organizzato
e autogestito servizi, ordine pubblico, vita amministrativa. Fino a quando il
governatore Ulises Ruiz, eletto grazie a brogli e clientele, non ha ottenuto
che il governo federale inviasse l’esercito a riconquistare la città.

Tra analisi sociale, inchiesta giornalistica e racconto dal vivo, Esteva ricostruisce
la storia di un movimento civile che continua, nonostante la repressione. La
storia della Comune di Oaxaca mostra come il magma che scorre nelle vene del
Messico stia arrivando alla superficie.

Il libro
lo trovate in edicola dal 9 maggio per tre settimane al costo di 8 euro.

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Sin Patron

 

a cura di Oreste Ventrone

Guido Piccoli ha tradotto le storie argentine
e scritto quelle italiane

Gesco edizioni – 166 pagine, aprile 2007

Le storie di alcune imprese, abbandonate dai padroni e recuperate dai
lavoratori argentini, raccolte dal Collettivo dei giornalisti della
Editorial La Vaca.
E quelle di altre imprese, recuperate ancor prima in Italia grazie a una legge che nessuno ricorda più.
Con un’intervista a Naomi Klein e Avi Lewis e diversi scritti sul diritto al lavoro e la proprietà dei mezzi di produzione.

Gesco Edizioni – AgendO book

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Morti scomodi di Taibo Paco Ignacio II, Marcos

Il "commissario d’indagine" Elías Contreras è incaricato dal
subcomandante Marcos di fare luce sulla scomparsa di una donna. Si
chiama Maria, ed è la moglie del responsabile zapatista locale del
proprio villaggio. Si teme che l’abbiano rapita i militari o, peggio
ancora, i paramilitari. Ma davanti all’insensibilità del marito e ad
altri indizi, Contreras intuisce che la donna è fuggita. L’istinto lo
porta in un villaggio dove il collettivo delle donne è ancora in fase
di formazione: Maria è qui e si fa chiamare April. Teme che la
riportino a casa con la forza. "Io non porto via nessuno, compagna" la
rassicura Contreras…

Editore:
Tropea

Collana:
Le gaggie

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Senso Contrario

Luis Hernandez Navarro

Edito da Carta, Intra Moenia e associazione Ya Basta

355 pagine, aprile 2008

Il libro di Luis Hernandez Navarro Senso contrario è una lettura interessante,
commovente, anche allegra, dal Messico della spaventosa povertà e degli indigeni
ribelli. Arundhati Roy e Brad Will, Evo Morales e Rosario Ibarra, Noam Chomsky
e Manu Chao, Paco Ignacio Taibo II e Manuel Vazquez Montalban, Aureliano Estrada
e – naturalmente – il subcomandante Marcos. Persone note, meno note o del tutto
sconosciute. Questi e molti altri sono i ritratti di ribelli contemporanei che
l’autore ha incontrato e disegna in queste pagine con affetto, umorismo e rabbia.


Il 18 aprile trovate in edicola il libro al prezzo di 14 euro.



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America Latina: l’arretramento de los de arriba

 

a cura di Aldo Zanchetta

con testi di Atilio Boron, Gustavo Castro, Carlos Fazio, Giulio Girardi, Carlos
Montemayor, Aldo Gonzales e vari altri

Massari Editore-Fondazione Neno Zanchetta
334 pagine, ottobre 2006

L’America latina secondo l’intelletuale pakistano Tariq Ali é l’unica
parte del mondo in cui si stiano facendo seri tentativi per uscire dal sistema
neoliberalista.
Quasi a temperare le facili illusioni il leader dei Sem Teraa brasiliani L.
Pedro Stedile ha detto recentemente che in America latina ci sono effetivamente
dei cambiamenti in corso, ma non così profondi come si pensa in Europa.
Un sano realismo che contribuisce a definire strategie urgenti ed efficaci a
partire da una analisi lucida dei fatti.

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America Latina. L’avanzata de Los de Abajo

Movimenti sociali e popoli indigeni

presentazione di Mons. Samuel Ruiz
prefazione di Adriano Zamperini
introduzione di Raul Zibechi
coordinamento e elaborazione di Aldo Zanchetta

Massari Editore-Fondazione Neno Zanchetta
414 pagine, febbraio 2008

Questo libro fa seguito a "America latina, l’arretramento de los de
arriba
" nel quale venivano analizzate le conseguenze delle politiche
neoliberiste imposte dalle istituzioni internazionali e subite assai docilmente
dai governi ‘democratici’ latinoamericani che negli anni Novanta erano tonrati
al potere dopo la lunga notte dei molti governi militari o comunque autoritari
delle due decadi precedenti.
Il risultato di queste politiche è stato l’ulteriore impoverimento di
larghi strati della popolazione e l’indebolimento della democraziarappresentativa
con la nascita di nuove forme di aggregazione e di lotta politica dal basso.
Oggi, grazie ai movimenti sociali sviluppatisi in grande varietà di forme
nelle diverse situazioni e alla crescente attività organizzata dei popoli
indigeni, si può confermare quanto allora scritto, e cioè che
l’America latina è la parte del mondo dove il tentativo di uscire dalle
strutture del capitalismo neoliberista è più consistente.
Anche l’andata al potere di presidenti di ‘sinistra’ non sostenuti da una energica
azione dal basso delle forze popolari ha mostrato chiaramente i suoi limiti.
Da qui l’importanza di queste nuove forme di azione politica dei los de abajo,
cioè dei movimenti sociali nella loro multiforme espressione e soprattutto
dell’emergere storico dei popoli indigeni.
Analizzare i loro successi, i loro limiti e le loro prospettive è lo
scopo del presente libro.

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Corte de Caja

Intervista al Subcomandante Marcos

Testi di Laura Castellanos

Fotografia di Ricardo Trabulsi

Disegni di Alejandro Magallanes

Sito: 
http://www.cortedecaja.org/lang/it/indice.php

 

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Libertad y dignidad. Scritti su rivoluzione zapatista e impero

 
 
L’esperienza zapatista raccontata con
semplicità e naturalezza dal suo massimo esponente, il Subcomandante
Insurgente Marcos. Il capo dell’Ezln ripercorre i primi giorni della
formazione dell’armata zapatista, le prime difficoltà, le prime prove
della lotta clandestina, l’occupazione dei villaggi, le prime adesioni
degli indigeni alla lotta di liberazione. Il libro è completato da
scritti di analisi teorica e di mobilitazione su globalizzazione,
guerra, neoliberismo e nuovo dominio dell’impero.

 


Editore: Datanews

 

Anno: 2006

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Cartoline zapatiste. In viaggio con Marcos e con la 99 Posse di Persico Luca Zulù

Il volume racconta una spedizione itinerante organizzata dalla
Comandanzia General del Comitato clandestino rivoluzionario indigeno
EZLN e dal CNI (Congresso nazionale indigeno), che ha raccolto tra
villaggi e città almeno un milione di sostenitori e alla quale hanno
aderito molti giovani "occidentali", tra cui un centinaio di italiani.
Obiettivo del subcomandante Marcos era di lanciare un segnale di
apertura e pace al nuovo governo attraverso un’operazione di
"visibilità". In questo contesto si svolge l’esperienza del viaggio di
Luca "Zulù" Persico, cantante della 99 Posse, che narra il rapporto
affascinate e problematico con gli indios e la loro cultura, l’emozione
di lavorare con il "sub", le difficoltà della vita "on the road".

Editore:
Feltrinelli

Collana:
Super universale economica

Anno: 2002

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Proteste per gli arresti

La Jornada – Lunedì 28 Febbraio 2011

Scatena le proteste l’arresto in Chiapas degli avvocati del Centro Digna Ochoa

Hermann Bellinghausen

L’arresto in Chiapas dei tre avvocati del Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa e la persecuzione al Consiglio Regionale Autonomo della Zona Costa ha generato numerose proteste su scale nazionale ed internazionale. Circa 25 organizzazioni dell’Altra Campagna, chiedendo la liberazione di questi “prigionieri politici”, fanno gravi denunce: “Il governo del Chiapas, guidato da Juan Sabines Guerrero, applica una politica aggressiva e repressiva mediante l’arresto di membri di organizzazioni e comunità indigene”.

Sostengono che, “mentre la strategia di persecuzione delle comunità zapatiste non si è fermata, agli inizi di questo mese, in chiara violazione dei diritti umani e di qualunque garanzia giuridica”, sono stati fermati ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón. Citano anche il recente attacco a componenti dell’Altra Campagna a Mitzitón “con la complicità delle autorità chiapaneche”.

Segnalano che, “mentre la retorica del governatore è piena di riconoscimenti per lo zapatismo, le sue azioni rafforzano la strategia contrainsurgente contro le sue comunità. Mentre nei discorsi il governatore nega la persecuzione e la repressione, oggi le prigioni si riempiono, per controllare e disarticolare chi lotta in maniera indipendente e si organizza. Mentre il governatore parla della riduzione della povertà, gli agenti operano per controllare e cooptare e contemporaneamente isolare chi in maniera degna e ribelle si rifiuta di essere controllato.

“Il vecchio priismo si è solo rivestito di giallo e rosso per governare alla maniera di sempre: con una mano il potere distribuisce soldi, con l’altra punisce chi si rifiuta di prenderli. Questa strategia di ‘governabilità’ si completa con l’amichevole alleanza col governo federale e l’Esercito”.

Questo 22 febbraio la persecuzione contro il Consiglio Autonomo Regionale della Zona Costa si è aggravata. “La sua lotta contro il caro tariffe della luce e per l’autorganizzazione di pescatori, comunità e donne, oltre ad una forte solidarietà con le lotte chiapaneche e nazionali, rappresenta ora uno degli obiettivi di questa politica repressiva. Il Consiglio è diventato un problema per il governo chiapaneco”.

Migliaia di persone si sono unite al consiglio ed ai suoi progetti, come la tortillería autonoma per far scendere il prezzo della tortilla, i corsi sui diritti delle donne, l’auto-organizzazione contro le alte tariffe.

Il Consiglio è uscito per le strade a manifestare il suo ripudio per i continui attacchi contro le comunità zapatiste, per appoggiare la liberazione dei prigionieri politici, così come altre comunità ed organizzazioni aderenti all’Altra Campagna come loro. Per questo, “il governo sa che tenere in prigione i tre avvocati Nataniel Hernández, José María Martínez Cruz ed Eduardo Alonso Martínez Silva significa colpire il Consiglio”.

Oltre a ripudiare “la strategia di criminalizzazione della protesta sociale” del governo chiapaneco “come meccanismo di controllo politico”, la persecuzione delle comunità zapatiste e gli arresti di membri della comunità di San Sebastián Bachajón, le organizzazioni chiedono la liberazione di tutti i “prigionieri politici” arrestati questo mese.

Il pronunciamento è sottoscritto da movimenti in resistenza contro l’autoritarismo di governi perredisti, come quello del Chiapas, che impongono autostrade, miniere, dighe, superstrade o repressione in Guerrero (Consiglio di Ejidos e Comunità Contro la Diga La Parota, Polizia Comunitaria e Radio Ñonmdaa La Palabra del Agua) ed il Distretto Federale (Collettivo Autonomia dei Quartieri di Magdalena Contreras, Fronte dei Popolo dell’Anáhuac-Tláhuac e Fronte Popolare Francisco Villa-UNOPII), così coome il municipio autonomo di San Juan Copala (Oaxaca), Fronte Ampio Contro la Miniera San Xavier (San Luis Potosí) e Fronte dei Popoli in Difesa della Terra (stato del Messico), tra gli altri. http://www.jornada.unam.mx/2011/02/28/index.php?section=politica&article=020n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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