La Jornada – Sabato 19 aprile 2014
Lanciate giornate internazionali per la giustizia per San Sebastián Bachajón
Hermann Bellinghausen
L’ejido San Sebastián Bachajón, del municipio di Chilón, nella zona Nord del Chiapas, ha annunciato la realizzazione di giornate interazionali per la giustizia a favore della lotta di questo ejido, aderente alla Sesta dichiarazione della Selva Lacandona, che si oppone ai tentativi del governo di spogliarlo di parte del suoi territorio a fini turistici e per costruire delle srade senza il consenso degli abitanti.
Il 24 aprile prossimo sarà trascorso un anno dal vile assassinio politico del dirigente Juan Vázquez Guzmán. Gli ejidatari tzeltal dichiarano che, affinché la sua memoria si mantenga viva e continui a darci la forza di resistere alla repressione ed alla politica di morte del malgoverno, quel giorno sarà una giornata mondiale per la giustizia per San Sebastián Bachajón ed i nostri compagni caduti Juan Vázquez Guzmán e Juan Carlos Gómez Silvano, quest’ultimo assassinato il 21 marzo scorso alla periferia di Chilón con più di 20 colpi d’arma da fuoco. Entrambi i crimini rimangono impuni e niente indica che le autorità stiano veramente indagando per trovare i responsabili. Si tratta, semplicemente, di due esecuzioni eseguire da professionisti.
Le giornate internazionali sono convocate dal Movimento per Giustizia del Barrio, di New York, e da gruppi solidali del Regno Unito e India. Il giorno 26 si svolgerà un atto politico nella sede dell’organizzazione indipendente degli ejidatari a Cumbre Nah Choj. Le giornate si concluderanno l’8 di maggio.
“Non c’è ancora giustizia. Non c’è stata un’indagine efficace sull’assassinio di Vázquez Guzmán, ed i suoi assassini e quelli che ordinarono la sua esecuzione sono al sicuro nell’impunità. Nel frattempo, continuano le azioni per defraudare il villaggio di Juan, gli ejidatari aderenti alla Sexta“, si segnala nella convocazione.
I tre livelli di governo, con il suo Esercito, i suoi poliziotti, i suoi alleati nelle ultinazionali, i suoi gruppi paramilitari finanziati localmente ed i suoi lacchè di partito, non cessano gli attacchi ed i saccheggi, con inganni e bugie, minacce, violenza, incarceramento, tortura e perfino omicidi, per impadronirsi delle terre comunali dell’ejido per la costruzione di un complesso turistico di lusso di fianco alle belle cascate di Agua Azul.
Anche la morte di Gómez Silvano, che partecipava alla costruzione dell’autonomia sulla terra recuperata della proprietà Virgen de Dolores, resta nell’impunità. Le organizzazioni che convocano le Due Settimane di Azione Mondiale sostengono: Gli ejidatari non consegneranno le terre che hanno ereditato dai loro nonni affinché ora siano usate per la costruzione di hotel, campi da golf, strade ed eliporti. Non permetteranno che la madre terra e la sua ricchezza naturale, la selva e l’acqua, siano distrutti.http://www.jornada.unam.mx/2014/04/19/politica/018n1pol