Mappa delle aggressioni paramilitari.
6 ottobre 2012 di Comitato Chiapas “Maribel” Bergamo
La Jornada – Sabato 6 ottobre 2012
Gruppi del PRI e PVEM invadono villaggi zapatisti ed accendono conflitti agrari.
Agli sgomberi da parte di partiti politici si sommano le aggressioni paramilitari. I simpatizzanti dell’EZLN non hanno svolto le pratiche per la certificazione di proprietà della terra perché sono in resistenza.
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 4 ottobre. Il rispuntare dei paramilitari in Chiapas è accompagnato da un substrato di presunti conflitti agrari, la maggioranza infondati ma attizzati dai politici dei partiti e da funzionari governativi, e rivolti contro le terre recuperate dalle basi dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), la maggioranza occupate e coltivate da comunità ribelli da 10 o 15 anni. In particolare, gruppi del PRI, e recentemente PVEM, usandoli come bottino elettorale, invadono o minacciano di farlo, proprietà e perfino interi villaggi zapatisti, approfittando del fatto che questi, essendo in resistenza, non hanno svolto nessuna pratica per ottenere dallo Stato titoli di proprietà agrarie, perché seguono le loro leggi rivoluzionarie attraverso le giunte di buon governo (JBG).
Un’analisi alla quale ha avuto accesso La Jornada documenta questi conflitti ed identifica i gruppi invasori o aggressori: PRI, PVEM, PRD, PAN, oppure organizzazioni come Paz y Justicia (e le sue derivazioni: Uciaf, Opddic), Orcao, Cioac o Aric. In una denuncia molto recente, Las Abejas hanno confermato la riattivazione a Chenalhó di Máscara roja, come erano stati identificati gli esecutori del massacro di Acteal nel 1997. Vengono aggredite anche comunità dell’Altra Campagna (Jotolá, Mitzitón, San Sebastián Bachajón) mediante conflitti religiosi (Ejército de Dios) o divergenze ejidali.
Questo è lo scenario che eredita l’alleanza PVEM-PRI guidata da Manuel Velasco Coello, che tra poco governerà l’entità. La maggior parte di gruppi paramilitari, invasori agrari e governi municipali coinvolti appartengono alle sue fila.
Nell’analisi del ricercatore Arturo Lomelí si identificano i principali luoghi (non gli unici) dove negli ultimi anni si sono verificati reati e crimini non risolti, specialmente dal 2010 al 2012. Si evidenzia che a partire dal 1994 sono stati occupati tra i 250 mila e 750 mila ettari (non ci sono dati definitivi) ad Ocosingo, Chilón, Sitalá, Yajalón, Tila, Tumbalá, Sabanilla, Salto de Agua, Palenque, Altamirano, Las Margaritas e Comitán, tra altri municipi. Sulla scia della ribellione zapatista, OCEZ, Cioac, ARIC, CNPA, OPEZ, Xinich, Orcao e Tsoblej, al fianco degli zapatisti, recuperarono e fondarono nuove località. Nel 2000, quando i dirigenti di queste organizzazioni furono incorporati nel governo statale o municipale, si incaricarono di regolarizzare le proprietà e siccome gli zapatisti non parteciparono ai quei negoziati, le organizzazioni reclamano le loro proprietà. Queste sono bacini elettorali di tutti i partiti – sostiene Lomelí – e la dinamica del tradimento avviata da Pablo Salazar Mendiguchía è proseguita con Juan Sabines Guerrero.
I conflitti comprendono le cinque JBG. Molto attaccata è stata quella di Morelia: la comunità Primero de Enero (municipio autonome Lucio Cabañas), nell’agosto del 2011 è stata invasa da elementi della Orcao che avevano già ottenuto le terre grazie alla sollevazione zapatista; come in altri casi, dopo il 2000 hanno abbandonato l’accordo di recuperare le terre e sono scesi a patti col governo per ricevere aiuti con i programmi statali ed altre terre degli zapatisti. La Orcao ha attaccato anche Los Mártires (Lucio Cabañas).
Altre comunità e poderi zapatisti sotto assedio sono Bolón Ajaw e Santa Rosalía. Ad Agua Clara (municipio autonomo Comandanta Ramona) operano pericolosi criminali addestrati dall’ex militare Carlos Jiménez López. Nel 2010, Nei villaggi di Nueva Virginia, Jalisco e Getzemaní, membri della Cioac e PRD sono entrati sulle terre recuperate di Campo Alegre che sono coltivate dai municipi autonomi Lucio Cabañas, Comandanta Ramona e 17 de Noviembre, come sostiene la JBG. Inoltre, 33 famiglie zapatiste sono state spogliate dei loro diritti ad Aldama, e persistono le aggressioni contro le basi di appoggio di Olga Isabel e K’an Akil anche dai paramilitari della Opddic, che inoltre hanno aggredito il nuovo villaggio 21 de Abril.
La giunta della Garrucha ha denunciato che il barrio Puerto Arturo e San José Las Flores vogliono sottrarre a Nuevo Purísima (municipio autonomo Francisco Gómez) un terreno recuperato di 178 ettari ad Ocosingo. E ancora, aggressioni e detenzione di zapatisti da parte dei paramilitari a Peña Limonar, invasione a Laguna San Pedro, violenza a Casablanca, vessazioni a Toniná. Gruppi di Las Conchitas e P’ojcol (Chilón), così come di Guadalupe Victoria, paramilitari secondo la JBG, membri della Orcao e dei partiti politici, hanno occupato con la violenza le terre recuperate di Nuevo Paraíso (municipio autonomo Francisco Villa).
Nella zona nord il panorama è allarmante, come ha riferito la JBG di Roberto Barrios. L’anno scorso hanno sotratto le terre agli zapatisti di San Patricio (municipio autonomo La Dignidad) i coloni di Ostealukum, El Paraíso, El Calvario e Rancho Guadalupe (Sabanilla). Gli autonomi hanno quindi fondato Comandante Abel, ma nel settembre scorso sono stati espulsi con l’appoggio della polizia e del governo statale, come è avvenuto a Unión Hidalgo. Pochi anni fa, a Choles de Tumbalá (municipio autonomo El TrabaJo) ci sono state case incendiate e minacce da parte di membri dell’organizzazione Xinich ufficiale.
La JBG di La Realidad ha documentato come nell’ejido Monte Redondo (Frontera Comalapa), basa di appoggio dell’EZLN del municipio autonomo Tierra y Libertad sono stati spogliati delle loro milpas e piantagioni di caffè da parte di persone del PVEM, PRD e PRI che hanno perfino venduto i poderi a terzi. Altre aggressioni provengono dall’organizzazione panista Aciac contro la comunità Che Guevara, ed a Espíritu Santo da parte di gente del PRD, Cioac e PRI. Ed a Veracruz contro il magazzino del municipio autonomo San Pedro de Michoacán.
Per ultimo la JBG di Oventic sta affrontando un grave conflitto a San Marcos Avilés (Chilón), dove le sue basi sono state aggredite, espulse o derubate da verdi, perredisti e priisti. Ad El Pozo, Crustón e Ts’uluwits (municipio autonomo San Juan Apóstol Cancuc), così come a Zinacantán, priisti e perredisti non smettono di perseguitare gli zapatisti. http://www.jornada.unam.mx/2012/10/06/politica/017n1pol