La Jornada – Giovedì 12 gennaio 2012
Secondo la la comunità di Candelaria El Alto, prosegue il saccheggio delle sue terre ed accusa l’organizzazione campesina Emiliano Zapata-Regione Carranza
Herman Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 11 gennaio. La comunità Candelaria El Alto, municipio Venustiano Carranza, aderente all’Altra Campagna, denuncia che prosegue l’appropriazione delle sue terre da parte dell’Organizzazione Campesina Emiliano Zapata-Regione Carranza (Ocez-RC). Questo, nonostante il governo statale abbia indennizzato la comunità per i 98 ettari invasi dieci anni fa e che, a dispetto delle richieste, non sono mai stati restituiti.
“Questi invasori, dopo aver coltivato sulla nostra terra, fanno pascolare il bestiame nella nostra proprietà e non smettono di fare uso di armi, sparano continuamente ad ogni ora per intimorire la nostra comunità”, dichiarano in un comunicato.
Gli abitanti di Candelaria El Alto, “contadini ed indigeni del podere El Desengaño, terra che i nostri genitori e nonni hanno acquisito con sforzi e sacrifici fin dal 1950″, spiegano che i loro antenati “comprarono una porzione di terra solo per vivere e fondarono la comunità Candelaria, conosciuta come la Pastoria, ed è la stessa superficie del podere stesso”.
E sottolineano: “In questa terra siamo nati e viviamo, in questa terra moriremo per difenderla perché da molti anni la coltiviamo”. In lei “riposa la memoria dei nostri nonni e nonne”. Il suo possesso “è legittimo e legale, come mostrano i documenti 2629, volume 44 (San Cristóbal de Las Casas, 27 novembre 1992, atto notarile 42) e 11.413, volume 353 (Tuxtla Gutierrez, 14 luglio 1997, atto notarile 16)”. Spiegano che hanno tenuto le registrazioni fino a quegli anni “perché un poco per volta siamo riusciti a raccogliere i soldi per le pratiche”.
Ritengono “grave” la situazione di attuale appropriazione “della Ocez-RC”. Questo, “con l’impunità dello stato del Chiapas, dopo 15 anni di oltraggi, aggressioni, furti, compagni rapiti, minacce di morte”. Gli invasori “ci hanno obbligato a vendere o abbandonare la nostra terra”. Affermano che recentemente il governo dello stato “ha liquidato il pagamento corrispondente a 98 ettari a favore del gruppo Tercera Ampliación San José La Grandeza, Ocez-RC”.
Il segretario generale di Governo, Noé Castañón León, al momento della liquidazione ha detto ai “contadini e indigeni regolari” di El Desengaño: “Vi ringrazio per la volontà di risolvere i problemi in corso da più di un decennio”. Il funzionario ha ammesso, sottolineano, che “non è per vostra stessa volontà”, ma che “avete dovuto vendere sotto pressione”. Reclamano allo stato che i 98 ettari sono solo una “minima parte”, e che “è stato un atto dovuto” (l’indennizzo).
La comunità di Candelaria denuncia: “Il gruppo Tercera Ampliación San José La Grandeza Ocez-RC, per il quale il governo dello Stato ha comprato gli 98 ettari, sono le stesse persone che il 6 aprile 2011 si sono impossessate dei 185 ettari della nostra terra di El Desengaño e che ora chiamano ‘Nuevo San José la Grandeza’, guidati dallo stesso José Manuel Hernández Martínez, El Chema, ed Uberlaín de la Cruz”. I coloni di Candelaria accusano questi leader della Ocez-RC di “tutto quello che sta succedendo”.
Aggiungono che da questa seconda invasione “sono passati nove mesi senza poter lavorare, ed abbiamo ormai perso il raccolto”, ed avvertono: “non sopporteremo più di patire la fame, questo anno lavoreremo la nostra terra, vogliamo che questo conflitto non si aggravi, esigiamo una soluzione immediata perché la terra non si vende”.
Chiedono al governo del Chiapas di garantire che le loro terre restanti “rimangano libere, chiediamo solo una soluzione e rispetto per il benessere e la tranquillità di entrambe le parte; vogliamo giustizia, e che siano riconosciuti i nostri diritti”. http://www.jornada.unam.mx/2012/01/12/politica/020n1pol