Due nuove basi militari in Chiapas


La Jornada – Giovedì 28 aprile 2011

Create due basi militari alla frontiera con il Guatemala con 1200 effettivi

HERMANN BELLINGHAUSEN

Il comandante della settima Regione Militare nell’entità, Salvador Cienfuegos Zepeda, che ha imposto una nuova politica di comunicazione con la stampa locale, più “vicina”, questo martedì, in Chiapas, ha detto che la strategia fa parte di una nuova tappa di combattimento al narcotraffico, che ha mostrato di essere presente e attivo nella zona, “con tutto ciò che questo comporta”.

La base castrense a Nuevo Chiapas, Jiquipilas, sarà composta da truppe proveniente da Oaxaca, mentre quella di Chicomuselo (secondo altre voci sarà a Frontera Comalapa) potrebbe essere composta da militari già residenti in Chiapas. Il generale Cienfuegos ha rivelato di aver proposto di trasferirli dalla base militare di San Quintín, nella selva Lacandona, anche se altre fonti assicurano che il nuovo distaccamento di confine conterà su truppe attualmente impiegate a Marqués de Comillas, sul confine della selva e del fiume Usumacinta.

In maniera inusuale, il comando militare ha fornito il numero dei militari che sarebbero dispiegati nello stato (informazione che è sempre stata nebulosa e contraddittoria, quando inaccessibile). Sostiene che ci sono attualmente 14 mila effettivi, e che in anni precedenti, dopo la sollevazione dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), sarebbero arrivati a 40 mila. Bisogna segnalare che non si è mai registrato, né è mai stato annunciato alcun ritiro di truppe.

Non cercheranno gruppi civili armati, dicono.

Le minacce alla frontiera, aggiunge, derivano da “bande del crimine organizzato” e nega l’esistenza di “gruppi di civili armati”, o almeno, che questi siano “pericolosi”.

“Stiamo muovendo truppe per tutto lo stato, specialmente nella zona di confine. Analizziamo col governo dello stato la fattibilità di muovere più truppe permanenti verso questo lato. Ha già dato il suo assenso la Segreteria della Difesa”, segnala Cienfuegos Zepeda.

Poche settimane fa, l’agenzia antidroga degli Stati Uniti (DEA) “raccomandò” al governo messicano la militarizzazione della frontiera sud, come fatto alla frontiera nord, nonostante in questa regione i fatti violenti siano molto inferiori rispetto a quelli che accadono nell’estremo nord del paese. Sebbene esistono passaggi di droga ed armi, traffico di persone, occasionali sequestri e tracce della presenza di organizzazioni criminali su entrambi i lati della frontiera con il Guatemala, non raggiungono neppure lontanamente le proporzioni né la violenza che presentano in altre regioni.

Durante un “rogo” di droga nella sede del 20 Battaglione di Fanteria, il delegato della Procura Generale della Repubblica, Jordán Orantes, ha rivelato che i gruppi ai quali è stata confiscata la maggiore quantità di sostanze illecite sono Los Zetas ed il cartello del Golfo. Il nome del cartello di Sinaloa “è apparso in alcune indagini preliminari”, ma la sua presenza in Chiapas è meno “nota”, ha detto. http://www.jornada.unam.mx/2011/04/28/index.php?section=politica&article=012n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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