Sgomberare gli indigeni dal mercato


La Jornada – Giovedì 30 dicembre 2010

Commercianti indigeni di San Cristóbal denunciano manovre per cacciarli

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 29 dicembre. Commercianti indigeni del mercato tradizionale di questa città, aderenti all’Altra Campagna, denunciano la pretesa da parte del governo municipale di cacciarli dal mercato. Ci sono voci secondo le quali si vuole costruire un self-service Soriana, catena di supermercati che si è diffusa in Chiapas in questi ultimi anni.

Da 40 anni il mercato José Castillo Tielemans è “per noi il centro di lavoro, quello che svolgiamo ogni giorno, da dove arrivano i soldi per il nostro cibo”. Il mercato è un riferimento sancristobalense perfino per il turismo, in una zona ampiamente occupata da commercianti e produttori agricoli tzotziles e tzeltales degli Altos.

Un anno fa il sindaco priista ed impresario edile Mariano Díaz Ochoa ed il governo statale hanno iniziato la costruzione di un nuovo mercato nella zona nord della città, vicino all’uscita per San Juan Chamula dove il governo statale ha costruito una nuova stazione di autobus. Entrambe le opere, di grandi dimensioni, non hanno vie di comunicazione adeguate e si trovano in zone altamente popolate da indigeni e con scarse infrastrutture urbane. Già prima della loro inaugurazione, la zona era sull’orlo del collasso stradale. Soprattutto se si aggiunge la completa mancanza di manutenzione delle strade di San Cristóbal a cui si sommano i gravi problemi ambientali. (…)

I locatari e venditori aderenti all’Altra Campagna, che non sono gli unici che si oppongono al trasferimento, dichiarano: “Non si sa esattamente che succederà al mercato José Castillo Tielemans. Alcuni dicono che la municipalità ha venduto il terreno all’impresa Soriana, ed altri che faranno un parco turistico. Noi non vogliamo né l’impresa né il parco. Neanche il mercato della zona nord, perché è un altro posto ed un altro lavoro”.

Secondo informazioni giornalistiche, il governo municipale vuole cacciare a forza i commercianti. “I funzionari dicono che non abbiamo il diritto di parlare perché non siamo cittadini di San Cristóbal, ma questo non è vero. Inoltre, come dice la Costituzione Politica, tutti abbiamo il diritto di manifestare e difendiamo il nostro posto di lavoro, perché è la nostra vita”. Ed annunciano che si opporranno allo sgombero. (..)

Bisogna segnalare che l’anno prossimo entrerà in carica il nuovo governo municipale, e Díaz Ochoa consegnerà il comune a Cecilia Flores, vincitrice per il Partito della Rivoluzione Democratica delle recenti elezioni locali. Essendo il mercato nord un progetto del governo statale, è probabile che i piani per sgomberare il vecchio mercato proseguano. Questo era un progetto delle amministrazioni passate che avevano costruito il mercato popolare del sud con la stessa intenzione, ma gli indigeni si erano opposti, come oggi si oppongono almeno 600 commercianti tradizionali. http://www.jornada.unam.mx/2010/12/30/index.php?section=politica&article=013n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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