La Jornada – Venerdì 21 maggio 2010
MATILDE PÉREZ, OCTAVIO VÉLEZ Y AGUSTÍN GALO
Tra le 17 e 17:30 del pomeriggio di ieri, quattro uomini, facendosi
passare per venditori di mais, hanno assassinato Timoteo Alejandro
Ramírez, leader del Movimento di Unificazione e Lotta Triqui
Indipendente (MULTI) e sua moglie, Cleriberta Castro, nella loro casa
di Yosoyuxi, nella regione triqui, Oaxaca. Jorge Albino,
rappresentante della Commissione dei Diritti Umani del municipio
autonomo di San Juan Copala, ha comunicato che gli aggressori sono
stati identificati dagli abitanti della regione come elementi del
Movimento di Unificazione e Lotta Triqui (MULT). Alla stessa ora un
commando armato ha esploso degli spari nelle vicinanze del municipio
autonomo di San Juan Copala. Sembrerebbe, ha aggiunto, trattarsi di
un’azione combinata per mantenere il panico tra i difensori del
municipio autonomo. Questa aggressione non fermerà comunque la carovana
di pace ed aiuto programmata per l’8 giugno prossimo. Alejandro
Ramírez era stato il fondatore del MULT, organizzazione dalla quale
molti membri si separarono nel 2006 per fondare il MULTI, di cui la
vittima era il leader morale ed uno dei promotori del municipio
autonomo di San Juan Copala. Aveva già subito due attentati nei primi
mesi del 2006. Nel primo era rimasto ucciso suo figlio Misael
Alejandro, e nel secondo, il supplente dell’agenzia di Yosoyuxi. Il 7
luglio 2006 il MULT accusò Timoteo Alejandro di avere violentato una
bambina di 14 anni. Un anno dopo, il 5 luglio, le sorelle Virginia e
Daniela Ortiz Ramírez, di 20 e 14 anni, scomparvero. Emelia Ortiz,
sorella maggiore delle scomparse, accusò Timoteo Alejandro di questo
delitto, accusa che non è stata provata. Nella capitale di Oaxaca,
fonti della Segreteria di Governo, diretta da Evencio Nicolás Martínez
Ramírez, hanno informato La Jornada che la procuratrice María
de La Luz Candelaria Chiñas ha inviato una squadra di investigatori sul
luogo dell’omicidio. La notizia è stata confermata dal
viceprocuratore per la regione triqui, con sede a Huajuapan de León,
Wilfrido Almaraz, che ha detto di aver ricevuto l’ordine di inviare
periti e medici forensi a Yosoyuxi. Alla chiusura di questa edizione
il governo dello stato non ha ancora espresso una posizione ufficiale.