Scopri il Messico lindo y querido


Il retro verso del depliant turisticodistribuito durante il presidio di sabato 13 marzo in solidarietàcon le comunità zapatiste in chiapas

 

Per info modifiche e/o utilizzo:
marisolzlc@glei.ch

 

GUERRA IN PARADISO*

Le guerre aiparadisi sono molteplici e ripetute.
I territori, intesi comespazi dove costruire relazioni ed esperienze, dove elaborare culturee mestieri, dove conoscere e confrontarsi con provenienze distanti,dove vivere in relazione con la natura che ci circonda, sono sottoattacco. Quasi in via d’estinzione!
Paesaggi stravolti, grandiopere, inceneritori.
Muri, frontiere, divieti e controlli.
Nuoveautostrade, risorse naturali e beni comuni privatizzati, cementoovunque. Oggi parliamo di Messico
Perché il Messico éun laboratorio che sperimenta i grandi cambiamenti che generanoricchezza per pochi e miseria per tanti. Il Messico vendutoci daguide turistiche e agenzie di viaggio, esalta spiagge dorate, mariblu, gastronomia esotica, popolazioni locali affabili e sorridenti.Ci intriga con vulcani, giungle, tequila, arte e un’incredibilestoria fatta di piramidi, templi e divinità misteriose. Un Messicoaffascinante, alla portata di tutti e non troppo pericoloso!

Nuvolegonfie di sangue
Ma il vero volto del Messico, quello che sinasconde dietro le pieghe dei dépliants di Kuoni e Hotel Plan èfatto di sangue, sgomberi, miseria e sfruttamento. È fatto di nuoviprogetti devastatori che vorrebbero privatizzare risorse naturali ecreare circoli elitari a uso esclusivo di ricchi e turisti. Ilprogresso che avanza, che distrugge tutto quello che incontra econfina gli indigeni in riserve da visitare.

Sorridere sullefoto e bucare le nuvole
Attenzione però perché non sempre lepopolazioni locali sorridono sulle foto: in tutto il paese interepopolazioni si ribellano ai soprusi, alle violenze e agli espropri.Nel selvaggio Chiapas, nella colorata Oaxaca, nella caotica Cittàdel Messico. Non sarà il vostro operatore turistico di fiducia afarvelo sapere, ma l’utilizzo saggio di occhi e di cuori attenti,curiosi e sensibili alle diversità e alle degne rabbie di coloro chehanno deciso di non arrendersi.

Perché il Messico? Perchénon occuparsi di quello che avviene qui?
È laggiù che siespandono e si sperimentano le geografie di morte e i mercati delconsumo. In Messico si “crea” la suina, contaminando un’interaregione, per produrre carne per i mercati occidentali. Il Messico èuna delle zone di transito del mercato della droga globale: partedella cocaina che inonda il Ticino passa anche dalle guerre di mafiadel nord del paese. Allo stesso modo in quelle zone confluiscel’epicentro del turismo sessuale e la violenza di genere su corpi ementi. La Svizzera alimenta il redditizio mercato dello Sviluppo:accordi commerciali e multinazionali (Novartis, Nestlé, Pilatus) chetrafficano armi e sfruttano territorio e risorse.

Stranioggetti non identificati in… Ticino
E se “strane”situazioni avvenissero pure in Ticino?
Un’autostrada che devastail piano di Magadino come quella che in Messico condurrà i turistida San Cristobal a Palenque e che priverà migliaia di persone delleloro case e delle loro terre; le acque della Val Onsernoneprivatizzate da una multinazionale, come quelle di buona parte delChiapas di proprietà di Coca-Cola e Nestlé; i migranti che bussanoalle nostre porte, quelli che lavorano e producono qui, privati didiritti, repressi e criminalizzati come gli indigeni messicani; ilgrano per fare la polenta gestito dalla Monsanto, tramutato in OGM,come il mais per fare le tortillas; un mega complesso alberghierosulle pozze di Osogna come quello in programma ad Aqua Azul; ilavoratori delle Officine di Bellinzona che vincono la loro lottacontro i licenziamenti come i paesani di Atenco con quella contro lacostruzione di un aeroporto sulle loro terre!

COME REAGIRESTEDI FRONTE A TUTTO QUESTO?

Tante degne rabbie, dove lasolidarietà rimane un’arma
In Ticino così come in Messico ladefinizione d’un territorio comune, aperto all’incontro e allacondivisione d’esperienze, si inscrive nel cuore della lotta per ladignità e la possibilità di vivere nel luogo e nella maniera cheabbiamo scelto. Immaginiamo, creiamo, viviamo spazi e vite NON comelassù in alto ce lo impongono,ma secondo i nostri sogni, progetti,bisogni e desideri. Per questo appoggiamo oggi le lotte in Messico.Per creare ponti di solidarietà, territori liberi e comuni dovecondividere esperienze e umanità diffuse. Per rifiutare le logicheche ci rendono soli e con la costante paura di quello che nonconosciamo. Essere solidali con le popolazioni che subiscono gliattacchi del sistema neoliberista o con coloro che migrano in cercadi una vita migliore significa diffondere semi che non voglionoarrendersi a un mondo sempre piu individualista e rassegnato.

(*libro dello scrittore messicano Carlos Montemayor, deceduto il 1marzo 2010, sulla repressione negli anni ’70 contro le comunitàindigene e la “guerrilla” del maestro Lucio Cabanas nello statodi Guerrero)

I commenti sono stati disattivati.

  • You enabled the 2nd sidebar. Add some widgets here to remove this notice