Il vescovo emerito Samuel Ruiz ha visitato il professor Alberto Patishtán Gómez nel carcere di San Cristóbal, riconoscendo la sua lotta per integrità di spirito


La Jornada – Mercoledì 27 gennaio 2010

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

Hermann Bellinghausen, inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 26 gennaio.
Il professor Alberto Patishtán Gómez, membro di La Voz del Amate e
aderente all’Altra Campagna, ha ricevuto oggi nel carcere di San
Cristóbal il riconoscimento jTatic Samuel jCanan Lum,
conferitogli dal vescovo emerito Samuel Ruiz García e da diverse
organizzazioni civili. Il professore tzotzil “è stato in tre prigioni
diverse del Chiapas in 9 anni di ingiusta detenzione”.  Il
riconoscimento è stato consegnato dallo stesso Tatic (padre) il quale,
accompagnato dar ex detenuti politici, ha visitato Patishtán in
prigione, “per essere un esempio di come un essere umano può mantenere
il suo spirito integro, condividendo le sue virtù con amore e
semplicità con altre persone private della loro libertà”.   Patishtán
si è definito “recluso ingiustamente per reati fabbricati e condannato
arbitrariamente”, ed ha ringraziato Ruiz García per la sua visita. Il
riconoscimento “mi dà il coraggio di continuare a perseguire sempre la
libertà e la difesa dei nostri fratelli oppressi ed emarginati e
privati dei propri diritti”.  Hanno ricevuto il riconoscimento anche
altre organizzazioni cattoliche indigene: la Sociedad Civil Las Abejas
di Acteal, il Coordinamento Diocesano delle Donne (Codimuj) e Teologia
India Ecumenica Mayense. Sono stati riconosciuti “per il loro lavoro
quotidiano e servizio comunitario, per la difesa del loro popolo, per
amare, curare e difendere gli oppressi e lottare per la loro
liberazione”.  I riconoscimenti sono stati conferiti nel contesto del
50° anniversario episcopale di Ruiz García, che arrivò in questa città
nel 1960. (…) Le organizzazioni hanno spiegato che la denominazione del
riconoscimento “riassume il senso che i popoli indigeni del Chiapas
hanno trovato al servizio di Don Samuel”, e che jCanan Lum
significa “colui che si prende cura del suo popolo, che lo ama e lo
difende, che preserva la vita, la terra e la natura”.   L’evento è
stato convocato dal Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las
Casas, dalla Commissione di Appoggio all’Unità e Riconciliazione
Comunitaria (Coreco), da Sviluppo Economico Sociale dei Messicani
Indigeni (Desmi), dall’Istituto di Studi e Ricerche Interculturali
(Inesin), da Servizi e Consulenza per la Pace (Serapaz), dal Servizio
Internazionale Cristiano di Solidarietà con i popoli dell’America
Latina (Sicsal) e dal Servizio Internazionale per la Pace (Sipaz). (….)
http://www.jornada.unam.mx/2010/01/27/index.php?section=politica&article=012n2pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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