Tradotto da NodoSolidale
COMUNICATO STAMPA SULLE RETATE DELLA PROCURA DELLA CAPITALE IN HOTEL DEL DISTRETTO FEDERALE
Pulizia sociale o lotta alla tratta delle persone;
Vendetta politica e criminalizzazione delle lavoratrici del sesso e attiviste della Otra Campaña convocata dall’EZLN;
Il
rifiuto delle lavoratrici del sesso e rappresentanti, di essere
ricollocate dalle autorità del Governo del Distretto Federale (GDF) dei
perimetri di San Pablo e Circunvalación, Izazaga y Calzada de Tlalpan,
così come la denuncia comunale a Buenavista, sono alcune delle ragioni
politiche, a causa delle quali le operazioni mediatiche contro la
tratta delle persone della Procura Generale di Giustizia del Distretto
Federale, sono state portate a termine nei suddetti luoghi.
Le
ragioni economiche sono diverse: realizzare una pulizia sociale contro
questo settore della classe operaia, dove il Capo del Governo, Marcelo
Ebrard Casaubond, permette che uomini come Carlos Slim, realizzino i
propri affari milionari, come già succede nel perimetro A del centro
storico, dove sono stati mandati via più di 25.000 venditori ambulanti.
Un altro grande motivo è quello di imporre una ristrutturazione
perredista nel lavoro sessuale in strada, cosa che non è riuscito a
terminare il Governo del Distretto Federale (GDF), a partire dalla sua
prima incursione, quando ha preteso di imporre il Gruppo “El C.A.I.S.”,
come recita gran parte del documento. Le retate della polizia, messe in
pratica dal delegato politico di allora, Julio César Moreno Rivera e
prima ancora, con gli altri che la Procura ha diretto, coloro che
stanno occupando o occuperanno i posti “vacanti” lasciati dai
rappresentanti, madame e cooperativiste detenute, costituiscono
soggetti della procura capitalina che coordinano i colpi di mano agli
hotel perquisiti e che in precedenza hanno lavorato nella Segreteria
della Sicurezza Pubblica del Distretto Federale.
In questo
senso, la nostra organizzazione, facente parte della Sexta Declaración
de la Selva Lacandona dell’Ejército Zapatista de Liberación Nacional,
che ha potuto costruire un proprio patrimonio per l’attenzione primaria
alla salute delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso e per le
comunità indigene in resistenza contro il malgoverno, a cominciare dal
programma di mercato sociale dei preservativi Encanto, è stata una
pietra nella scarpa per le intenzioni del GDF di ristrutturare il sesso
commerciale in strada, alle spalle delle lavoratrici del sesso e delle
loro proprie istanze organizzative.
La Brigata di Strada
d’Appoggio alla Donna “Elisa Martinez A.C.”, non è un assegno in bianco
per nessuno, sia che si tratti di amici, compagne, rappresentanti o
membri delle commissioni di amministrazione delle cooperative della
Rete Messicana del Lavoro Sessuale. Per questoo abbiamo preferito
ascoltare le parole delle lavoratrici del sesso che hanno subito le
retate, prima di fare qualsiasi commento e legittimare con le nostre
parole la violenza esercitata sulle compagne che solo contano sul
proprio corpo per guadagnarsi da vivere, o chi, vicina o lontana al
nostro progetto di prevenzione, come una pratica per la libertà, abbia
disatteso l’impegno di costruire un mondo dove non si sfrutti la
prostituzione altrui, né si pratichi lo sfruttamento sessuale
commerciale infantile.
Quindi non siamo neanche un assegno in
bianco per il governo fascista di Ebrard, posto dalla procura
capitalina, la sottosegreteria per i programmi delegazionali e la
strada del GDF, a carico del ciarlatano Héctor Serrano Cortés, la
Clinica Condesa che adotta la ruffianeria nelle sue iniziative dirette
alle lavoratrici del sesso e ai transgender del lavoro sessuale e
inoltre mette in pratica un sotterrato programma di controllo sanitario
delle lavoratrici del sesso della Merced con la compiacenza di madame
come Marta Silvia e Alejandra Gil, che difendono i loro investimenti
immobiliari nei periodi di estinzione del dominio. È sicuro che sono
stati incarcerati protettori come alcuni dei membri del Clan de los
Flores Carreto, Laura la vestita di Tlalpan, che aveva in suo potere
due minorenni nell’hotel Palacio e che è rifonita da Guadalajara
Jalisco, da Paty Betancur, di travestiti conosciuti come “manichini”.
E’
anche certo che nelle retate si stanno vittimizzando nuovamente le
lavoratrici del sesso, che già sono considerate vittime dall’ambito
giuridico attuale contro la tratta delle persone. Così, la procura
approfitta della situazione per creare una responsabilità penale su
alcuni membri della cooperativa delle lavoratrici del sesso "Per Avere
Migliori Condizioni di Lavoro e di Salute", che dovrà spiegare alle sue
compagne perchè si trovavano nell’hotel durante la retata della PGJDF,
poiché, a causa della loro imprudenza, ora si trovano nell’occhio del
ciclone.
Sono compagne che hanno partecipato alla contestazione
a Felipe Calderón all’inaugurazione della XVII Conferenza
Internazionale sull’AIDS, dal 3 all’8 agosto 2008 e posteriormente,
alla contestazione a Marcelo Ebrard, alla chiusura dell’evento.
Inoltre, hanno partecipato a varie azioni dirette contro le retate
della Segreteria della Sicurezza Pubblica del Distretto Federale dovute
alla denuncia comunale contro le lavoratrivi del sesso della strada,
nell’ambito della Legge della Cultura Civica del Distretto Federale.
Alla domanda di un giornalista sulla retata della procura capitalina
realizzata mercoledi 13 gennaio all’hotel Palacio, mettiamo la mano sul
fuoco per scagionare le compagne cooperativiste detenute, per una
semplice ragione: conosciamo le lavoratrici del sesso che promuovono
questa iniziativa, che cerca di sradicare lo sfruttamento della
prostituzione altrui. Comunque, chi coordina i lavori tra le promotrici
della salute e le donne in difesa dei diritti umani in un punto di
incontro, hanno molto da spiegare riguardo a situazioni come quella che
si è presentata all’hotel Palacio e sono le altre lavoratrici del sesso
che non hanno nessun compito nei loro nuclei cooperativisti e punti di
incontro, che devono valutare il comportamento delle sue incaricate.
Non
crediamo nella buona fede delle autorità della procura capitolina e
nemmeno nelle voci che, dalle ONG che lavorano contro la diffusione
dell’AIDS, ci hanno chiesto di unire le forze con le madame più
deprecabili di Sullivan, la Merced, Buena Vista e Tlaplan, tra le altre
zone della città, dove si esercita il lavoro sessuale, con la
protezione dell’impunità che madame e protettori protetti dagli uffici
di Ebrard, mettono in pratica tutti i giorni. Sappiamo che funzionari
pubblici come Marcelo Ebrard Casaubond, Héctor Serrano Cortés, Celina
Sosamontes, Miguel Ángel Mancera y Agustín Torres, stanno costruendo
l’accusa della Brigata di Strada per estinguere il dominio, diffamarci,
incarcerarci e far tacere la nostra voce. Allo stesso modo, madame
protette dall’attuale amministrazione, come Margarita García Arteaga,
Alejandra Gil, Marta Silvia, Angélica Flores e altre che hanno perso la
sua protezione sono state incriminate.
Sapevamo che questo era
un rischio che stavamo correndo, scommettere sulla costruzione di
un’utopia dove le lavoratrici del sesso, fossero rispettate dal resto
della classe operaia, senza padroni e senza l’ombra patriarcale
protettrice. Coloro che sono vittime della prostituzione, si
libereranno dalle loro catene solo quando terminerà la relazione
sociale che le schiavizza. Le lavoratrici e i lavoratori del sesso, si
libereranno dello sfruttamento del quale sono oggetto solo quando
distruggeranno la proprietà privata. Come membri della Otra Campaña
ratifichiamo il nostro impegno nella costruzione di un Programma
Nazionale di Lotta anticapitalista, che tramite mezzi civili e
pacifici, dia spazio ai mondi che molte organizzazioni di lotta già
stanno dando alla luce nel proprio che fare quotidiano. Per tutto ciò
che è stato detto, la Brigata di Strada di Appoggio alla Donna “Elisa
Martinez” A.C. e le organizzazioni di lotta che vanno ad integrare la
Rete Messicana del Lavoro Sessuale, ci dichiariamo in allarme rosso da
questo momento e sul piede di guerra, di fronte agli imminenti ordini
di cattura dei suoi membri e i colpi di mano ai nostri centri di lavoro
e abitazione. Abbiamo già presentato questa situazione al SCI Marcos,
quando ha visitato il nostro ufficio de la Merced.
Una volta,
Margareth Devlin, dell’Esercito Repubblicano Irlandese, ha ricordato
che tutti abbiamo un prezzo, solo che questo ha due facce, come una
moneta: quello che speri di guadagnare per aver venduto la causa dei
tuoi fratelli e quell’altro che sei disposto a pagare, per vivere
fedele ai tuoi principi. Nasciamo per morire e in questo piccolo lasso
di tempo, amiamo, sogniamo e lottiamo per un mondo che contenga molti
mondi: tra questi, quello delle lavoratrici del sesso, senza padroni di
governo con la vocazione da protettore, senza i presidenti legittimi
che hanno finanziato la loro lotta contro la violazione con estorsioni
a gestori di hotel de la Merced e senza usurpatori della volontà
popolare di un settore della popolazione che ha votato il 6 luglio
2006.
Né PRI, né PAN, né PRD, la Otra Campaña contro il potere.
Viva
l’EZLN, viva i loro comandanti politici e militari, viva le miliziane e
i miliziani zapatisti, viva le promotrici della salute riproduttiva
zapatiste, viva le basi di appoggio zapatiste, viva le unità
organizzative di lotta de la Otra Campaña, viva la Sesta
Internazionale.
Camminando, domandiamo.