La Corte libera i condannati per Acteal.


 

13 Agosto 2009 di Comitato
Chiapas "Maribel" Bergamo

 

La
Jornada – Giovedì 13 agosto 2009

Con una decisione inedita la Corte libera i
condannati per Acteal

Alfredo Méndez

portada

Vittima e Giudice (Foto di Cristina Rodríguez e Marco Peláez)

In una sessione storica della Corte Suprema di Giustizia della
Nazione (SCJN), che per la prima volta dalla riforma del sistema
giudiziario penale del 2005 è diventato tribunale di legalità e non
solo di costituzionalità – rivedendo tutti i dettagli e le prove
di un processo –

ieri quattro ministri hanno accolto il ricorso di 26 indigeni
chiapanechi ed hanno ordinato la liberazione immediata di 20 di loro
già condannati per il massacro di 45 tzotziles ad Acteal, Chiapas,
avvenuto nel dicembre del 1997.

Per quattro voti contro uno, la prima sala (composta da cinque
ministri) ha stabilito che la Procura Generale della Repubblica
(PGR), insieme ai giudici e magistrati che condannarono questi
indigeni, hanno violato gravemente le garanzie processuali di questi,
fabbricando prove e testimnianze.

Nei prossimi giorni almeno altri 30 implicati in quei fatti
possono venire beneficiati da questa sentenza, la quale, tuttavia,
non implica un riconoscimento di innocenza.

“Non si deve intendere che questo tribunale sta assolvendo dei
colpevoli. Unicamente la sala sta negando valore a comportamenti
contrari all’ordine costituzionale, perché dalle risultanze della
causa penale non è possibile affermare che giuridicamente ci siano
dei colpevoli”, ha sottolineato il ministro José Ramón Cossío,
spiegando le motivazioni dell’accoglimento del ricorso.

“Qui si è solo stabilito che agli accusati non è stato
concesso un giusto processo, cosa che non equivale assolutamente ad
una sentenza, di facto, di innocenza”, ha aggiunto.   
(…………..)

Con questa conclusione, la PGR sostiene che il massacro fu il
risultato di un lungo conflitto tra un gruppo di indigeni che
simpatizzavano apparentemente con l’Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale (EZLN) ed un altro che appoggiava il Partito
Rivoluzionario Istituzionale (PRI), e che nei mesi precedenti
all’uccisione dei 45 indigeni, ad Acteal questo aveva provocato, in
fatti diversi, almeno 23 omicidi, la maggioranza di presunti
paramilitari priisti.
http://www.jornada.unam.mx/2009/08/13/index.php?section=politica&article=003n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo 
http://chiapasbg.wordpress.com
)

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