Espongono a rappresentante
dell’organismo le condizioni a cui sono sottoposti i lottatori
sociali prigionieri
Emir Olivares Alonso – La Jornada |
Domenica 26 aprile 2009
(Traduzione CZML)
IL FPDT cerca che il governa
riconosca la sua responsabilità nei violenti fatti del 2006.
Integranti del Fronte dei Popoli in
Difes della Terra (FPDT) e partecipanti alla campagna “Libertà e
Giustizia per Atenco” si sono riuniti con il rappresentante in
Messio dell’Ufficio dell’Alto Incaricato dell’ONU per i Diritti Umani
(OACUNDH), Alberto Brunori, davanti al quale hanno esposto che, a tre
anni dai fatti di San Salvador Atenco, le violazioni alle garanzie
fondamentali perpetrate da parte di vari settori governativi
continuano nell’impunità, oltre al fatto che i lottatori sociali
prigionieri per questi avvenimenti sono confrontati a deplorevoli
condizioni carcerarie.
L’obbiettivo di chi critica tutto
ciò è che l’ufficio metta pressione al governo messicano affinchè
riconosca la sua responsabilità nei fatti. “Solo in questa maniera
lo Stato messicano potrà essere conseguente con l’immagine che si è
forgiato in ambito internazionale come attore rilevante in materia di
diritti umani. Una leadership che non si riflette effettivamente con
le condizioni di vita in Messico, le quali, sfortunatamente, sembrano
ogni giorno meno favorevoli per la salvaguardia delle garanzie
fondamentali”.
Azioni della campagna
Attraverso un documento
si sono dati a conoscere le azioni della campagna orientata a
raggiungere la libertà dei prigionieri politici e la giustizia per
Atenco; come le attività che il prossimo 3 di maggio si svolgeranno
nel municipio e la manifestazione dell’Angelo dell’Indipendenza alla
Segreteria di Governo che si effettuarà un giorno piu tardi.
Rappresentanti del FPDT,
l’avvocato Leonel Rivero e il direttore del Centro dei Diritti Umani
Miguel Agustin Pro, Luis Arriaga, hanno esposto davanti a Brunori le
violazioni ai diritti degli Atenchesi perpetrate durante gli
operativi del 3 e 4 di maggio del 2006, le condizioni carcerarie dei
12 “prigionieri politici”, sopratutto di Hector Galindo, Feliper
Alvarez e del lider del FPDT, Ingacio del Valle, che si trovano
reclusi nel carcere di massima sicurezza dell’Altiplano, condannati,
i primi due a piu di 67 anni e Del Valle a più di 140.
Allo stesso modo hanno sottolineato “l’importanza” che la
OACUNDH appoggi la sollecitazione affinchè Galindo, Alvarez e Del
Valle siano trasferiti da questo carcere federale a uno statale.
È risaltato che il caso deve essere d’interesse dell’ufficio,
questo per il tallonamento che sta portando avanti rispetto i
diritti umani in Messico e “ per la sua attività per il
rafforzamento della società e lo stabilimento di meccanismi che
promuovino le obbigazione dello Stato in materia”.
Inoltre hanno ricordato che diversi organismi nazionali e
internazionali hanno dato credibilità al fatto che durante
l’incursione poliziesca in questo municipio si sono presentate
diverse violazioni delle garanzie fondamentali. L’operativo “ portò
a 207 detenuti, due giovani assassinati, mezzo centinaio di donne
stuprate, abusi sessuali, tortura e catture illegali.
Deplorevolmente, tutte queste violazioni continuano impunite”.
Davanti a Brunori hanno segnalato che, a tre anni dai fatti, 12
persone sono state sentenziate “ingiustamente”, accusate per
sequestro equiparato; tra i piu “gravi”, i tre
reclusi dell’Altiplano per la “ durezza, l’irregolarità dei
processi e delle condanne” che hanno dovuto subire.
Tra i firmatari del documento spiccano i vescovi Samuel Ruiz e
Raul Vera Lopez, emerito di San Cristobal de las Casas e di
Saltillo, rispettivamente; Miguel Concha Malo, direttore del Centro
dei Diritti Umani Fray Francisco de Vitoria; l’attrice Ofelia Medina
e Julieta Egurrola; il cantante e musicista Manu Chao; l’accademico
Adolfo Gilly, i giornalisti Luis Hernandez Navarro e Miguel Angel
Granados Chapa.