La seguente e’ una denuncia sulla situazione del carcere
di San Pedro Pochutla che Abraham Ramirez Vasquez,
prigioniero politico indigeno del CODEDI Xanica, ha fatto
girare la settimana prima del suo sequestro e dell’improvviso
trasferimento al carcere di massima sicurezza della capitale
dello stato.
E’ sconcertante, anche se gia’ avvenuto troppe volte, scoprire
la risposta delle autorita’ messicane agli appelli e alle denuncie
di Abraham.
Liberta’ per i prigionieri politici dell’AMZ, del Messico, del mondo!
Fuori tutt* dalle galere!
Nodo Solidale – www.autistici.org/nodosolidale
(traduzione afroditea)
http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?id=101
Al presidente della commissione nazionale dei diritti umani, dottor
Dr. Jose Luis Soberanes Fernandez. Con il dovuto rispetto vorrei esprimerle i seguenti punti.
Dal giorno della nostra detenzione per i delitti di omicidio, sequestro
e lesioni gravi, il 19 gennaio 2005, nel municipio Santiago Xanica,
regione Miahuatlán, stato di Oaxaca, delitti mai commessi e fabbricati
dal tiranno Ulises Ruiz Ortiz con lo scopo di disarticolare la nostra
organizzazione, abbiamo passato 4 anni come vittime del sequestro
ufficiale dello stato, che così facendo ha violato i nostri diritti elementari.
Dal nostro primo giorno dietro le sbarre abbiamo denunciato i
maltrattamenti da parte delle autorità penitenziarie. Al contempo abbiamo
sollecitato cure mediche, medicine, lavoro e un trattamento degno, come
merita qualsiasi essere umano.
La base di tutte le nostre petizioni è l’articolo 8 della costituzione
messicana. Abbiamo fatto uso di tale diritto in forma scritta e in
maniera pacifica, senza ottenere la minima risposta se non, al contrario,
come premio, la gabbia di punizione.
Le misure cautelari promosse dalla commissione statale dei diritti umani
e accettati dalle autorità penitenziarie, che dicono una cosa e ne fanno
un’altra, non sono mai state prese in considerazione
Informano che nella prigione di San Pedro Pochutla ci sono medicamenti
a sufficenza, quando non ce ne sono neppure per curare una febbre.
Informano che c’è lavoro, quando arrivano solamente 4500 palloni in
un mese e che a tale lavoro vi si dedicano più di 250 interni, con una
paga di 7 pesos per pallone.
Informano che ci sono le norme minime di igiene quando tutte le porte
dei gabinetti non si riescono a chiudere.
Informano che ci danno da mangiare, ma come è possibile con una "paga"
di 8 pesos al giorno.
Informano che promuovono l’educazione ma dal giorno in cui ho messo
piede in questa cloaca di stato non ho mai avuto la possibilità di continuare
i miei studi, perchè questa possibilità non esiste.
Di fronte a questa cruda realtà, si sta calpestando, ci si sta burlando, si sta
giocando con la nostra carta magna.
Si sta violando l’articolo 18 della costituzione politica degli stati uniti
messicani che al secondo paragrafo recita: "i governi della federazione
organizzeranno il sistema penitenziario nelle sue rispettive giurisdizioni
sulla base del lavoro, della sua capacitazione e dell’educazione come
mezzo per il riadattamento sociale del delinquente."
Allo stesso modo si sta violando l’articolo 17 della costituzione dello
stato libero e sovrano di Oaxaca che dice: "qualsiasi punizione o
maltrattamento utilizzato durante la detenzione o all’interno della
prigione, qualsiasi contributo all’interno della prigione, qualsiasi
molestia ingiustificata fatta al suo interno, qualsiasi privazione degli
elementi essenziali di vita, cosi come la permanenza in luoghi
notoriamente insalubri o antigenici sono, sia per colui che li ordina sia
per colui che li esegue, un motivo di irresponsabilità dell’autorità
competente di fronte alla legge. Le pene che privano un individuo
della sua libertà dovranno avere come base un lavoro adeguato per
l’individuo con il fine di un suo riadattamento sociale."
Si sta pure violando la dichiarazione ufficiale dei diritti umani.
L’articolo 5, "su nessuno potrà essere fatto uso di tortura, di
trattamenti crudeli o denigranti", l’articolo 23 "sul diritto al lavoro e
alla protezione contro la disoccupazione" e l’articolo 3 "ogni individuo
beneficia della libertà e della sicurezza personale".
Per tutto quanto esposto precedentemente, sollecitiamo il suo intervento,
dal momento che la commissione statale non è stata rispettata dal governo
del nostro stato. Considerando pure che l’ombusdman statale è stato,
precedentemente, direttore di prevenzione e di riadattamento sociale nello
stato di Oaxaca, poniamo fortemente in dubbio il suo procedere.
Con il rispetto della dignità umana la ringraziamo anticipatamente.
Prigione regionale di San Pedro Pochutla, Oaxaca, 24 gennaio 2008.
Con attenzione,
Abraham Ramires Vazquez