Cartoline zapatiste. In viaggio con Marcos e con la 99 Posse di Persico Luca Zulù

Il volume racconta una spedizione itinerante organizzata dalla
Comandanzia General del Comitato clandestino rivoluzionario indigeno
EZLN e dal CNI (Congresso nazionale indigeno), che ha raccolto tra
villaggi e città almeno un milione di sostenitori e alla quale hanno
aderito molti giovani "occidentali", tra cui un centinaio di italiani.
Obiettivo del subcomandante Marcos era di lanciare un segnale di
apertura e pace al nuovo governo attraverso un’operazione di
"visibilità". In questo contesto si svolge l’esperienza del viaggio di
Luca "Zulù" Persico, cantante della 99 Posse, che narra il rapporto
affascinate e problematico con gli indios e la loro cultura, l’emozione
di lavorare con il "sub", le difficoltà della vita "on the road".

Editore:
Feltrinelli

Collana:
Super universale economica

Anno: 2002

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Perché il CZL sostiene il CSOA il Molino

...Una delle motivazioni principali della rivolta del movimento zapatista è la volontà di ribellarsi, di opporsi al crimine mondiale chiamato neoliberismo. In questa ottica l‘Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ha lanciato un appello all‘unione di tuute quelle forze speciali nel mondo che si oppongono al neoliberismo in ogni sua forma. Un‘unione che tenga si conto delle diversità dei vari movimenti, ma nella quale non si perda di vista ciò che le accomuna, cioé la volontà di lottare contro il nemico comune: il Neoliberismo.

Ciò che ci dicono gli zapatisti è semplice: il miglior modo per aiutarci è combattere il neoliberismo nelle forme in cui si manifesta nel vostro paese, perché solo se ognuno di noi, in ogni parte del mondo, farà qualcosa contro questo progetto criminale „mondiale“, avremo delle possibilità di vittoria. Prosegui la lettura »

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Contatta il CZL

Per contattare il Collettivo Zapatista di Lugano puoi usare questo indirizzo mail, saremo lieti di risponderti al più presto:

Oppure usare questo indirizzo postale:
Collettivo Zapatista
c/o CSOA il Molino
Viale Cassarate 8
CH – 6900 Lugano
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Come nasce il collettivo zapatista di Lugano

Il governo messicano avrebbe preferito praticare una silenziosa ma feroce repressione nei confronti dell’EZLN, lontano dagli sguardi dell’opinione pubblica internazionale, per non rovinare quella immagine faticosamente costruita di paese democratico e ormai sviluppato.

Questo perché al grande capitale internazionale non piace investire in un paese in cui vi è un’instabilità sociale o dove c’è un governo che si dichiara democratico e di fatto pratica una violenta repressione su una indifesa popolazione indigena. Non sta bene per una questione d’immagine.

Difatti, il ruolo dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale è stata una delle principali cause che ha impedito al governo di "eliminare il problema" con una guerra. Prosegui la lettura »

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Sesta dichiarazione dalla Selva Lacandona

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE – MESSICO

Questa è la nostra semplice parola che cerca di toccare il cuore della gente umile e semplice come noi e, proprio come noi, degna e ribelle. Questa è la nostra semplice parola per raccontare quale è stato il nostro cammino e dove ci troviamo ora, per spiegare come vediamo il mondo ed il nostro paese, per dire quello che pensiamo di fare e come pensiamo di farlo, e per invitare altre persone ad incamminarsi con noi in qualcosa di molto grande che si chiama Messico e qualcosa di più grande che si chiama mondo. Questa è la nostra semplice parola per far sapere a tutti i cuori onesti e nobili, quello che vogliamo per il Messico e per il mondo. Questa è la nostra semplice parola, perché la nostra idea è chiamare quelli come noi ed unirci a loro, in qualsiasi parte vivano e lottino.

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Proteste per gli arresti

La Jornada – Lunedì 28 Febbraio 2011

Scatena le proteste l’arresto in Chiapas degli avvocati del Centro Digna Ochoa

Hermann Bellinghausen

L’arresto in Chiapas dei tre avvocati del Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa e la persecuzione al Consiglio Regionale Autonomo della Zona Costa ha generato numerose proteste su scale nazionale ed internazionale. Circa 25 organizzazioni dell’Altra Campagna, chiedendo la liberazione di questi “prigionieri politici”, fanno gravi denunce: “Il governo del Chiapas, guidato da Juan Sabines Guerrero, applica una politica aggressiva e repressiva mediante l’arresto di membri di organizzazioni e comunità indigene”.

Sostengono che, “mentre la strategia di persecuzione delle comunità zapatiste non si è fermata, agli inizi di questo mese, in chiara violazione dei diritti umani e di qualunque garanzia giuridica”, sono stati fermati ejidatarios tzeltales di San Sebastián Bachajón. Citano anche il recente attacco a componenti dell’Altra Campagna a Mitzitón “con la complicità delle autorità chiapaneche”.

Segnalano che, “mentre la retorica del governatore è piena di riconoscimenti per lo zapatismo, le sue azioni rafforzano la strategia contrainsurgente contro le sue comunità. Mentre nei discorsi il governatore nega la persecuzione e la repressione, oggi le prigioni si riempiono, per controllare e disarticolare chi lotta in maniera indipendente e si organizza. Mentre il governatore parla della riduzione della povertà, gli agenti operano per controllare e cooptare e contemporaneamente isolare chi in maniera degna e ribelle si rifiuta di essere controllato.

“Il vecchio priismo si è solo rivestito di giallo e rosso per governare alla maniera di sempre: con una mano il potere distribuisce soldi, con l’altra punisce chi si rifiuta di prenderli. Questa strategia di ‘governabilità’ si completa con l’amichevole alleanza col governo federale e l’Esercito”.

Questo 22 febbraio la persecuzione contro il Consiglio Autonomo Regionale della Zona Costa si è aggravata. “La sua lotta contro il caro tariffe della luce e per l’autorganizzazione di pescatori, comunità e donne, oltre ad una forte solidarietà con le lotte chiapaneche e nazionali, rappresenta ora uno degli obiettivi di questa politica repressiva. Il Consiglio è diventato un problema per il governo chiapaneco”.

Migliaia di persone si sono unite al consiglio ed ai suoi progetti, come la tortillería autonoma per far scendere il prezzo della tortilla, i corsi sui diritti delle donne, l’auto-organizzazione contro le alte tariffe.

Il Consiglio è uscito per le strade a manifestare il suo ripudio per i continui attacchi contro le comunità zapatiste, per appoggiare la liberazione dei prigionieri politici, così come altre comunità ed organizzazioni aderenti all’Altra Campagna come loro. Per questo, “il governo sa che tenere in prigione i tre avvocati Nataniel Hernández, José María Martínez Cruz ed Eduardo Alonso Martínez Silva significa colpire il Consiglio”.

Oltre a ripudiare “la strategia di criminalizzazione della protesta sociale” del governo chiapaneco “come meccanismo di controllo politico”, la persecuzione delle comunità zapatiste e gli arresti di membri della comunità di San Sebastián Bachajón, le organizzazioni chiedono la liberazione di tutti i “prigionieri politici” arrestati questo mese.

Il pronunciamento è sottoscritto da movimenti in resistenza contro l’autoritarismo di governi perredisti, come quello del Chiapas, che impongono autostrade, miniere, dighe, superstrade o repressione in Guerrero (Consiglio di Ejidos e Comunità Contro la Diga La Parota, Polizia Comunitaria e Radio Ñonmdaa La Palabra del Agua) ed il Distretto Federale (Collettivo Autonomia dei Quartieri di Magdalena Contreras, Fronte dei Popolo dell’Anáhuac-Tláhuac e Fronte Popolare Francisco Villa-UNOPII), così coome il municipio autonomo di San Juan Copala (Oaxaca), Fronte Ampio Contro la Miniera San Xavier (San Luis Potosí) e Fronte dei Popoli in Difesa della Terra (stato del Messico), tra gli altri. http://www.jornada.unam.mx/2011/02/28/index.php?section=politica&article=020n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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