Denuncia da Oventic

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

9 SETTEMBRE 2010

ALL’OPINIONE PUBBLICA

ALLA STAMPA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

ALLA SOCIETÀ CIVILE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

ALLE ORGANIZZAZIONI DEI DIRITTI UMANI

AI MEDIA ALTERNATIVI

AGLI ADERENTI ALL’ALTRA CAMPAGNA

AGLI ADERENTI ALLA SESTA INTERNAZIONALI

FRATELLI E SORELLE.

LA GIUNTA DI BUON GOVERNO CORAZON CENTRICO DE LOS ZAPATISTAS DELANTE DEL MUNDO, CON SEDE IN OVENTIC, CARACOL II RESISTENCIA Y REBELDIA POR LA HUMANIDAD, ZONA ALTOS DEL CHIAPAS, INFORMIAMO E DENUNCIAMO ENERGICAMENTE GLI ATTEGGIAMENTI PREPOTENTI, AGGRESSIVI E VOLGARI DELLE PERSONE AFFILIATE AI PARTITI POLITICI E DELLE LORO AUTORITÀ DELLA COMUNITÀ DI SAN MARCOS AVILES, MUNICIPIO DI CHILON, E PAMALA MUNICIPIO DI SIT ALA. Prosegui la lettura »

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Campagna per la libertà di Victor Herrera Govea

Alla gente solidale,
ai collettivi di individui che lottano per costruire un mondo dove ci siano molti mondi, nel nostro paese e in altri paesi.

Saremo grati a coloro che si uniranno alla campagna di lettere, e-mail e telefonate per la libertà di Victor Herrera Govea, prigioniero politico del governo di Marcelo Ebrard dal 2 Ottobre 2009. La suddetta campagna sarà attiva dal 30 Agosto fino al giorno in cui il giudice pronuncerà la sentenza, la quale, se si realizza nei tempi stabiliti, ci sarà a fine Settembre.
Vi chiediamo di mandare, se siete d’accordo e ce lo notificherete le seguenti righe al capo del Governo del Distretto Federale, Marcelo Ebrard Casaubòn, al presidente del Tribunale Superiore del D.F., Dr Edgar Elìas Azar e alla giudice Celia Marin Sasaki: Prosegui la lettura »

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Report radiofonico sulle azioni a Mitzitón

6 settembre 2010

Report sulle azioni di solidarietà e protesta a Mitzitõn.

[Chiapas] Azioni a Mitzitón

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Ancora paramilitari a Mitzitón

La Jornada – Giovedì 2 settembre 2010

Nuovo scontro tra paramilitari ed abitanti di Mitzitón

Hermann Bellinghausen

Martedì scorso si è verificato un nuovo scontro nella comunità di Mitzitón (municipio di San Cristóbal de las Casas) Chiapas, aderente all’Altra Campagna, con i cosiddetti “non cooperanti” e con membri dell’organizzazione evangelica Ejército de Dios, denunciata come paramilitare dai coloni. Questo avviene a due mesi da che il governo statale ha preso accordi con l’assemblea della comunità tzotzil sul ricollocamento dei “non cooperanti” e degli evangelici, con i quali i conflitti sono continui. Prosegui la lettura »

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Desaparecidos

La Jornada – Mercoledì 1 settembre 2010

Il Centro Frayba esige la punizione dei responsabili delle sparizioni in Chiapas

Hermann Bellinghausen

In occasione del Giorno Internazionale delle Persone Scomparse, il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) ha rimarcato che in Chiapas, “i crimini di lesa umanità non devono restare impuniti; è necessario che si sappia dove si trovano le vittime, si faccia chiarezza sui fatti, si trovino i responsabili, si prendano provvedimenti affinché non si ripetano, si risarciscano i danni e si faccia giustizia”. Prosegui la lettura »

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San Juan Copala – Infiniti effetti paramilitari

di Gaia Raimondi

Fonte: Rivista Anarchica 355

http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/

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Vogliono liberare altri responsabili del massacro di Acteal

La Jornada – Mercoledì 25 agosto 2010

Hermann Bellinghausen

L’organizzazione civile Las Abejas, del Chiapas, denuncia che prosegue la campagna per liberare altri paramilitari responsabili del massacro di Acteal avvenuto nel dicembre del 1997. “Con le nostre campagne contro l’impunità non pensiamo solo a noi stessi”, sostengono. “Pensiamo a tutti i messicani, affinché non si ripeta da nessuna parte un altro Acteal”. Invece, chi vuole liberare i paramilitari “favorisce l’impunità, approfondisce le divisioni, diffonde l’inganno e la menzogna e in questo modo prepara il terreno per altri Acteal ed affinché il popolo possa essere più facilmente spogliato del suo territorio e delle sue risorse”. Prosegui la lettura »

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I genitori dell’attivista finlandese Jyri Jaakkola chiedono giustizia

La Jornada – Mercoledì 25 agosto 2010

Carolina Gómez Mena

A quattro mesi dall’omicidio dell’attivista per i diritti umani finlandese Jyri Antero Jaakkola, che faceva parte di una carovana umanitaria che si dirigeva a San Juan Copala, Oaxaca, i suoi genitori, Eeva-Leena e Raimo Jaakkola, esortarono le autorità messicane a punire i colpevoli (…) e chiedono aiuto al presidente (Felipe Calderón). Prosegui la lettura »

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Resistenza dal basso

La Jornada – Martedì 24 agosto 2010

Municipi del Chiapas si oppongono alla CFE

Hermann Bellinghusen

Riuniti nel Forum della Resistenza Civile, che si è svolto nella comunità Señor del Pozo (municipio di Comitán, Chiapas), rappresentanti di 15 municipi, aderenti all’Altra Campagna dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale questo fine settimana hanno deciso di “non negoziare oltre le elevate tariffe dell’energia elettrica”, e sollecitano “tutti i villaggi ad organizzarsi e formare tecnici per resistere alle aggressioni della Commissione Federale di Elettricità (CFE) e delle diverse istanze di governo”. Dunque, non permetteranno l’installazione dei contatori digitali e controlleranno le proprie comunità “attraverso la vigilanza della nostra stessa gente”. Prosegui la lettura »

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Nuova imboscata contro i triquis di Copala: 3 morti e 2 feriti


Da NodoSolidale il 22 di Agosto del 2010

Qualche ora fa il Municipio Autonomo di San Juan Copala ha emesso un comunicato stampa, facendo un resoconto dell’aggressione avvenuta ieri contro un convoglio degli autonomi che passava a raccogliere un gruppo di donne che sarebbero dovute partire con la carovana motorizzata al D.F. con l’obiettivo di denunciare la situazione di paramilitarizzazione nella regione, l’assedio contro il Municipio Autonomo e per esigere di far chiarezza sugli assassinii nella zona controllata dai paramilitari. Prosegui la lettura »

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San Cristóbal verso il collasso ambientale.

La Jornada – Martedì 10 agosto 2010

Specialisti: San Cristóbal de las Casas, verso il collasso ambientale

Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 9 agosto. Questa città negli Altos del Chiapas potrebbe trovarsi sull’orlo del collasso ambientale, perché attraversa una crisi di rilevanti dimensioni, concordano decine di organizzazioni e cittadini. Così, le Comunità Ecclesiali di Base delle sette parrocchie del centro di San Cristóbal, oggi denunciano “la situazione triste e dolorosa per il deterioramento e la devastazione delle colline, lo sfruttamento indiscriminato delle cave di sabbia e ghiaia (a Salsipuedes ed altri luoghi), e la concessione di permessi di cambiamento d’uso del suolo per lottizzazioni in zone paludose”. Prosegui la lettura »

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Allarme rosso – Comunicato San Juan Copala

(Nodotraduzioni) 

Si può definire un operativo pulito quando sono state ferite gravemente con proiettili due donne indigene che erano completamente disarmate?

 

Oaxaca, 3 agosto 2010

 AI MEZZI DI COMUNICAZIONE

AI POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO

ALLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI E DEI DIRITTI UMANI

ALLALTRA CAMPAGNA

Il popolo degno di San Juan Copala si rivolge a voi con grande dolore affinché possiate conoscere la verità sui fatti successi alla nostra comunità venerdì scorso, 30 luglio 2010.

Quel giorno, il 30 luglio, circa 200 effettivi della polizia statale sotto il comando del Commissario Jorge Quezada sono entrati con la violenza nella nostra comunità con il pretesto di recuperare il corpo senza vita di uno dei capi paramilitari più sanguinari di questa regione. Insieme alla polizia, cera un gruppo armato di almeno 20 paramilitari della UBISORT. Le donne della comunità, per difendere i loro figli e il loro territorio, hanno formato un muro umano per bloccare lentrata dei militari, ma questi hanno cominciato a sparare in tutte le direzioni. Tutte si sono protette come hanno potuto, ma Selena e Adela, di cognome Ramìrez Lòpez, di 17 e 15 anni, non hanno avuto il tempo di farlo perché sono state colpite dai proiettili, rimanendo gravemente ferite. Sono state trasportate in un ospedale di Oaxaca. Oggi Selena e Adela stanno combattendo una dura battaglia contro la morte, entrambe già operate durgenza. Selena è stata colpita da un proiettile al polmone ed è grave, sua sorella Adela è ferita allintestino e alla spina dorsale e cè il forte rischio che non possa mai più camminare se si riprenderà, perché il suo caso è particolarmente grave.

Questo è LOPERATIVO PULITO di Jorge Quezada. Questo capo di polizia avalla loccupazione del palazzo del Comune da parte degli stessi paramilitari della UBISORT che, fino ad oggi, fanno la guardia armati di tutto punto e tengono la popolazione sotto costante minaccia. Dobbiamo ricordare che il nostro popolo è sotto lassedio di queste forze paramilitari e criminali dellUBISORT da più di otto mesi. Nellultimo mese si sono acutizzati gli attacchi verso i nostri fratelli e soprattutto contro le donne, che hanno subito attacchi fisici e minacce. Loro sono quelle che più stanno soffrendo la violenza. Ora risulta che, dopo aver ucciso i nostri compagni e compagne, proprio quelli che hanno generato questonda di violenza vorrebbero accusarci di questa morte, della quale noi non siamo assolutamente responsabili.

La forme di procedere di questo tipo di operativo, che sa solo reprimere i nostri compagni e il nostro popolo, sono perfettamente coerenti con lo stile di Ulises Ruiz. Ci riferiamo al modo così particolare di applicare la legge di questo criminale signore, che prima reprime e uccide per poi dopo, attraverso i media di comunicazione, dire tutto il contrario e che tutto è a posto. Anche questo caso non fa eccezione, dato che dopo essere venuto qui a reprimere, il Commissario Jorge Quezada ha dichiarato ai media che “E stata unoperazione pulita, non cè stata violenza”. Si può definire un operativo pulito quando sono state ferite gravemente con proiettili due donne indigene che erano completamente disarmate? Due donne che cercavano solo di bloccare il cammino agli assassini che avanzavano con la protezione della polizia, perché sapevano che la loro presenza avrebbe generato solo più violenza e incertezza nella loro comunità?

Per questo dichiariamo responsabili della vita delle nostre sorelle e di quello che potrebbe succedere agli abitanti della nostra comunità alla Procuratrice di Stato MARIA DE LA LUZ CANDELARIA CHIÑAS, al Segretario generale EVENCIO NICOLAS MARTINEZ e al Governatore ULISES RUIZ ORTIZ, i quali ancora sostengono che entrare a San Juan Copala è pericoloso, come hanno dichiarato più volte, mentre noi cerchiamo di sollecitare un atto di umanità dato che la gente della comunità sta male e soffre la fame.

Oggi riaffermiamo al mal governo, che i popoli indigeni resistono da più di 500 anni e non sarà un gruppo di perversi del potere quello che vedrà San Juan Copala in ginocchio al suo tanto sospirato tavolo di trattativa. Sappiamo perfettamente che stiamo pagando un prezzo per il nostro rifiuto di sederci a dialogare e per aver delegittimato il segretario di governo. Riaffermiamo che il dialogo si potrà avere tra le comunità e i dirigenti “naturali” nominati in assemblea solo quando i criminali che hanno seminato il dolore nel nostro popolo saranno stati arrestati.

Infine facciamo un appello ai compagni solidali della città di Oaxaca affinché contribuiscano e aiutino la famiglia delle nostre compagne nelle forme che potranno, dato che la situazione economica e morale che stanno attraversando è particolarmente critica ed hanno bisogno del vostro aiuto.

 

CI IMPONGONO LA PAURA PERCHE NON ABBIAMO PAURA.

 

CON RISPETTO

LE DONNE IN RESISTENZA DI SAN JUAN COPALA

 

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L’istruzione zapatista.

La
Jornada – Giovedì 5 agosto 2010

È alternativo a quello ufficiale;
la finalità è “condividere, imparare tutti insieme”

GLI ZAPATISTI ESPONGONO IL LORO
MODELLO DI ISTRUZIONE

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, 4 agosto.
La commissione di educazione della zona del caracol di La
Garrucha, nella selva tzeltal, afferma che “stiamo costruendo
l’educazione con le idee delle comunità” e a partire dalle loro
richieste. Questo, durante un incontro con i membri della brigata
europea di solidarietà con gli zapatisti che sono rimasti in Chiapas
dopo il viaggio formale della commissione.

In quello che risulta essere la radiografia dal processo educativo
autonomo nei quattro municipi zapatisti della zona, promotori e
promotrici hanno spiegato che la finalità “è condividere, imparare tutti
insieme”.

Bisogna dire che l’esperienza educativa nelle comunità ribelli ha
dovuto necessariamente essere sperimentale per tre lustri, costruita
controcorrente rispetto all’insegnamento ufficiale, rispetto al quale si
pone come alternativa dal versante della resistenza.

Nel 2008, costituendosi a La Garrucha, si è rinnovata la dinamica
educativa, “dopo aver lavorato per diversi anni nei quattro municipi”,
la scuola autonoma zapatista Semillita del Sol sarà organizzata
su tre livelli, dei quali fino ad ora ne funzionano due in tutte le
scuole delle comunità.

Al primo livello, ha spiegato la commissione zapatista, “i bambini
imparano a scrivere e disegnare; al secondo, a capire le richieste
zapatiste, e al terzo si elaborano testi, comunicati, denunce, strategie
del governo, la situazione del perché lottiamo e la costruzione
dell’autonomia”.

A tutti i livelli, si studiano quattro aree (non “materie”, come le
definisce la scuola ufficiale, avvertono i promotori indigeni): la
storia, le lingue, vita e media, e matematica.

“Nella nostra storia, gli antenati si prendevano cura della terra,
della natura, e si deve insegnare questo affinché queste esperienze non
si perdano”, spiegano. E come gli indigeni costruiscono la propria
autonomia “tenendo il passo con la storia degli antenati, prendendosi
cura della terra e amandola”. Studiano la storia passata e quella
attuale, la preservazione delle sementi, il lavoro collettivo, e “come
si rafforzano la comunità e la resistenza”.

Si prende in considerazione la lingua materna, che può essere tzeltal
(la più parlata nella zona), tzotzil, chol o tojolabal. I contenuti
dell’insegnamento includono l’attenzione e la conservazione della terra e
la natura, la distruzione e l’inquinamento, la gestione sostenibile
della terra. E la matematica si impara “a partire dalle misure degli
attacchi ai popoli indigeni, dallo sfruttamento”. Il tema
dell’agroecologia è trattato nelle diverse aree e livelli, “poiché è
presente nelle richieste delle comunità”.

Come riferisce la brigata europea, “nella scuola autonoma non si
danno pagelle, ma si fanno valutazioni, si spiega come va il bambino o
la bambina”. Non c’è nemmeno un’età fissa per andare a scuola, “anche
agli adulti possono frequentarla”.

La commissione autonoma sostiene che i bambini vanno a scuola “per
servire il popolo, non per andare poi a lavorare per il capitalismo”.

La formazione dei promotori si svolge in due centri, uno nel caracol
di La Garrucha ed un altro, nella comunità La Culebra.

I contenuti educativi, come in generale l’esistenza quotidiana delle
comunità ribelli, sono articolati nel loro stesso processo di lotta.

(Traduzione “Maribel
– Bergamo)

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Il Messico sta sanguinando.

 

 

Approfondimento di ke huelga radio
traduzione nodo
solidale

www.kehuelga.org         

I media liberi contro la tirannia
invisibile

Clicca qui:mexico_sangra_italiano.pdf

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Storie di (stra)ordinario Mexico – Terza Tappa: La Otra Campana

 

                                        Osservatorio America latina dell’ Xm24 di Bologna e NodoSolidale di Roma

In questa terza tappa sentirete estratti dalla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona commentati da compagni aderenti alla Otra Campaña: qui il nostro viaggio non è più fisico ma diventa sociale e si estende a tutto il territorio.
Vogliamo parlarvi dello sviluppo politico che in questi ultimi anni ha visto partecipare le realtà di movimento di tutti gli stati messicani. Vogliamo portarvi attraverso un paese infinitamente esteso: dai deserti del confine statunitense alle giungle del Chiapas, passando per montagne, spiagge, megalopoli e resti delle antiche civiltà mesoamericane.
Vogliamo raccontarvi le differenze e le complessità dei movimenti sociali degli Stati Uniti del Messico fatti di operaie ed operai, indigene ed indigeni, maestre e maestri, lavoratrici del sesso ed emarginati sociali.
Vogliamo analizzare il contesto in cui nasce e poi si sviluppa la proposta della Otra Campaña: in che modo movimenti e gruppi così diversie lontani decidono di mettersi insieme e trovare âun nuovo modo di farepolitica?
(lingua: italiano, dur.: 1h09’)

 

 

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