Peggiora la situazione nella comunità zapatista di San Patricio
La Jornada – Venerdì 30 settembre 2011
Si consolida l’assedio paramilitare della comunità di San Patricio
Hermann Bellinghausen
La giunta di buon governo (JBG) Nueva semilla que va a producir, del caracol zapatista Que habla para todos, di Roberto Barrios, ieri ha allertato su nuove “minacce di morte, massacri, furti, danni, saccheggi ed abusi” contro le basi di appoggio dell’EZLN della comunità chiapaneca di San Patricio, municipio autonomo ribelle La Dignidad, da parte del gruppo armato che tiene sotto assedio il villaggio.
Le continue aggressioni sono “guidate dai malgoverni ed eseguite dai loro paramilitari di Paz y Justicia e Uciaf”. Questi gruppi erano attivi nella zona nord tra il 1995 e il 1997, rendendosi “colpevoli di molte morti e sgomberi delle comunità” nella regione chol e nella selva nord.
I filogovernativi, che hanno fatto irruzione lo scorso 10 settembre, continuano a seminare danni ai beni delle famiglie zapatiste. “Il giorno 15 hanno distrutto le recinzioni” dove si allevano gli animali in forma collettiva, mettendo così in pericolo il bestiame. Gli invasori, racconta la JBG, costruiscono case ed occupano gli spazi “con l’intenzione di cacciare i nostri compagni”. Queste persone “non hanno alcun rispetto, sono violenti, aggressivi, e fanno uso di droga; in passato sono stati assassini”, anche se “il malgoverno non ha mai fatto giustizia”.
Il 17 settembre, gli invasori hanno dichiarato che i danni provocati sarebbero stati risarciti dalla presidentessa municipale di Tila, Sandra Luz Cruz Espinosa, “perché è stata lei ad ordinare loro di restare nel podere”. Minacciano di appropriarsi di tutti i beni degli zapatisti e di “uccidere tre dei nostri compagni”. Quel giorno “è passato in sella al suo cavallo José Vera Díaz, della comunità Moyos (Sabanilla), con due armi”, si è unito agli invasori e li ha “diretti”. Il giorno 23 è arrivata un’altra persona armata. “E’ chiaro che si stanno armando e preparando per compiere le loro minacce di morte e massacro”.
La JBG indica i capi degli invasori: Mario Vásquez Cruz, Alfredo Cruz Martínez e Samuel Díaz Díaz. “Reclutano le persone con 500 pesos e con l’inganno dicono loro di aver già ottenuto la terra”.
Inoltre, secondo la JBG, Paz y Justicia sta preparando altri gruppi a Unión Hidalgo (Sabanilla), guidati da Hipólito Ramírez Martínez (Abelino), Rodolfo Guzmán Ramírez e dal militare Germán Gómez Guzmán, “del quale ignoriamo il plotone al quale appartiene”. Assicurano che “per il 7 ottobre massacreranno i compagni”.
Proseguono i furti e l’uccisione degli animali. Il giorno 25 “hanno mietuto 220 piante di mais, che equivalgono a 13 mila 200 chili”. Hanno sottratto yucca, canna, patate dolci, palme commestibili, peperoncini, arance e banani, mentre “proseguono incessanti spari e movimenti notturni in stile militare con armi da fuoco”. La notte del 27, verso le 21, “sono avanzati in colonne a 30 metri da dove si trovano i compagni, e sono rimasti lì fino alle 3 del mattino”.
Di giorno entrano nella comunità “ad esplorare e segnalare le case dei compagni”.
I bambini hanno diarrea, vomito, infezioni, dolori ossei e febbre. E la cosa più preoccupante, “ci sono compagne incinta, vicine al parto”
L’autorità autonoma accusa i “capoccia locali” di essere “gli autori intellettuali di questa manovra governativa”: il sindaco Cruz Espinoza ed il suo direttore delle opere pubbliche Carlos Clever González Cabellos; Genaro Vázquez Pérez, consigliere comunale di Sabanilla, e l’ineffabile Mario Landeros Cárdenas, veterano scissionista e leader fantasma della Xi’nich ufficiale al servizio dei governi. La JBG lo ritrae così: “Bugiardo, baro, venduto, senza scrupoli, è un insolente che usa le persone che si fanno ingannare”.
Di fronte all’invasione armata di San Patricio, i governi federale, statale e municipali “hanno avuto un atteggiamento disumano; invece di risolvere il problema, proteggono e coprono i criminali, negoziando e facendo accordi con loro”. La JBG avverte: “Pensano di demoralizzarci e così farci arrendere. Gli zapatisti non si arrendono. Non negozieremo le terre che abbiamo recuperato con il sangue dei nostri compagni caduti nel 1994. Se servirà altro, siamo pronti a versarlo”. http://www.jornada.unam.mx/2011/09/30/politica/024n1pol
Rosa, prigioniera politica del Chiapas in gravi condizioni di salute
Scritto da czl in I PRIGIONIERI POLITICI, zgeneral il Settembre 30, 2011
Rosa e’ un’indigena detenuta nel carcere di San Cristobal de Las Casas, Chiapas. E’ accusata di un delitto che non ha mai commesso e per farla confessare fu torturata mentre era al 4 mese di gravidanza. In una lettera passata, Rosa racconto’ quell’agghiacciante tortura e la consecuente nascita di un figlio con una paralisi cerebrale. Nuovamente Rosa vive condizioni di salute precarie (come denuncia nel testo che segue) e, di fronte al silenzio delle istituzioni, dal 29 settembre si e’ unita alla protesta dei detenuti politici del collettivo “La Voz del Amate” e i “Solidarios”: nove prigionieri in sciopero della fame e quattro in digiuno (per motivi di salute, fra cui Rosa).
Sciopero della fame dei prigionieri politici in Chiapas
La Jornada – Sabato 1° ottobre 2011
In sciopero della fame 11 detenuti in Chiapas; chiedono la scarcerazione
Hermann Bellinghausen
Sette detenuti, considerati “politici”, questo giovedì hanno iniziato uno sciopero dello fame a tempo indeterminato, ed altri quattro sono a digiuno per chiedere la loro “liberazione immediata” dal Centro Statale di Reinserimento Sociale del Penitenziario numero cinque, a San Cristóbal de Las Casas, Chiapas. Sono membri delle organizzazioni La Voz del Amate e Voces Inocentes, entrambe aderenti all’Altra Campagna, o “solidali” con questi gruppi.
“Dopo aver sopportato le ingiustizie che hanno causato danni alle nostre famiglie con questi ingiusti arresti e la montatura di reati che ci hanno privato della libertà”, in alcuni casi “per aver difeso i nostri diritti ed altri solo perché poveri ed analfabeti”, i detenuti sostengono che sono stati violati i loro diritti e che questo continua a succedere: “Le autorità competenti ci ignorano”.
Per dimostrare la loro “innocenza” hanno iniziato lo sciopero ed il digiuno alle ore 10:30 di ieri. Sette sono in sciopero totale della fame: Rosario Díaz Méndez e Manuel Heredia Jiménez, “prigionieri politici” della voz del Amate; Pedro López Jiménez, José Díaz López, Alfredo López Jiménez e Alejandro Díaz Sántiz , “solidali” con La Voz del Amate, e Juan Díaz López, “prigioniero politico” di Voces Inocentes.
Altri quattro reclusi partecipano con digiuni di 12 ore “per ragioni di salute”: Alberto Patishtán Gómez, anch’egli della La Voz del Amate, Andrés Núñez Hernández e Rosa López Díaz, “solidali”, oltre a Juan Jiménez Pérez, aderente dell’Altra Campagna, originario di Mitzitón.
La protesta è stata dichiarata a tempo indeterminato, “al fine di ottenere la giustizia vera”. Esigono l’intervento immediato del governatore Juan Sabines Guerrero, “per la libertà incondizionata che ci spetta”.
La Rete contro la Repressione e per la Solidarietà, che fa parte dell’Altra Campagna, ha espresso la propria solidarietà con questa azione: “I nostri compagni detenuti hanno più volte denunciato le violazioni dei loro diritti fondamentali, le condizioni inumane in cui vivono dentro la prigione e le prove della loro innocenza ed il diritto di essere liberati”.
La sezione chiapaneca della Rete sostiene: “Ascoltando la storia di ognuno dei detenuti non mancano motivi per esigere la loro immediata liberazione, perché la maggioranza di loro è stata torturata fisicamente e psicologicamente, con lo stesso metodo di tortura che si pratica ogni giorno in Chiapas. Non sono mai state rispettate le garanzie al giusto processo; in prigione sono sottoposti ad un regime autoritario ed arbitrario che quotidianamente calpesta la loro dignità e quella dei loro famigliari”.
Aggiunge: “I compagni si sono organizzati per lottare in maniera instancabile e permanente contro gli abusi delle istituzioni penitenziarie e per non cadere nell’oblio. Ora iniziano uno sciopero della fame, una delle poche armi che resta per chiedere la liberazione, e che mette in pericolo la loro vita”.
La Rete appoggia in particolare la liberazione del “prigioniero politico” Alberto Patishtán Gómez, “privato della libertà dal 2000, accusato di reati che non ha mai commesso e montati da istanze governative”.
Il professore tzotzil Patishtán Gómez, che da anni difende i diritti umani della popolazione carceraria, prima nella prigione El Amate (Cintalapa) ed ora in quella di San Cristóbal, ha comunicato telefonicamente che il presidio pacifico e lo sciopero della fame si svolgeranno all’esterno dell’edificio penitenziario, a Los Llanos, nel municipio di San Cristóbal, “affinché il governo ci restituisca la libertà”.. http://www.jornada.unam.mx/2011/10/01/politica/016n2pol
Ancora invasione di terre zapatiste nella zona della Garrucha
La Jornada – Giovedì 22 settembre 2011
Denunciata l’invasione di terre recuperate dagli zapatisti a Nuevo Purísima. Si sostiene che i soldi provenienti dall’ONU attraverso il PNUD siano utilizzati per armare i paramilitari
Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de Las Casas, Chis., 21 settembre. Dal caracol zapatista Resistencia hacia un nuevo amanecer, a La Garrucha, la giunta di buon governo (JBG) El camino del futuro ha accusato i governi federale, del Chiapas ed i municipi ufficiali di “organizzare i paramilitari”. E sostiene che: “E’ evidente che il denaro fornito dall’ONU tramite il PNUD è per armare i paramilitari contro le nostre basi di appoggio e distruggere l’autonomia”.
Questo, mentre denunciano provocazioni ed esproprio di terre recuperate del villaggio Nuevo Purísima (municipio autonomo Francisco Gómez) da parte di persone provenienti dai quartieri Puerto Arturo e San José las Flores della città di Ocosingo, che dicono di non appartenere a nessuna organizzazione, sebbene ricevano evidente appoggio dal municipio panista.
La JBG sostiene che “Felipe Calderón Hinojosa e Juan Sabines Guerrero sono i principali dirigenti dei paramilitari”. E chiede: “Dove sta la pace di cui tanto parlano? E’ questa è la pace, mandare gente armata a cacciarci dalle nostre terre? Questo è lo sviluppo che danno le Nazioni Unite?”.
I governanti non “fanno niente perché sono loro stessi gli organizzatori, quelli che agiscono col denaro delle imposte del popolo del Messico e quello dell’ONU, impiegano i soldi per distruggere la pace degna che vogliamo noi zapatisti”. La JBG avverte: “Non vogliamo morire, ma i malgoverni ci obbligano a morire, perché ci difenderemo, che sia chiaro”.
Ed aggiunge: “Sappiamo molto bene quali sono i loro piani, i loro inganni, le fregature, organizzano la gente per provocarci, redigono documenti false relativi alle terre recuperate, cioè provocano conflitti per impedire la nostra autonomia”.
I “manipolatori” che favoriscono le provocazioni “sono i presidenti municipali che pagano i dirigenti”, che, secondo la JBG, “sono gli stessi che falsificano i documenti delle terre recuperate”.
Lo scorso 18 settembre, un gruppo di 45 persone, che dicono essere “indipendenti”, sono andati nel villaggio Nuevo Purísima a “prendere possesso” di un terreno recuperato di 178 ettari dove lavorano le basi di appoggio zapatiste. “Queste persone sono organizzate dal malgoverno e sono venute a provocare le basi di appoggio dell’EZLN. Figurarsi che sono arrivate su due camion della presidenza municipale di Ocosingo, presieduta da Arturo Zúñiga Urbina”.
Interpellata sull’organizzazione, la signora Angélica Matilde, di Ocosingo, che guida il gruppo, “ha risposto in maniera molto minacciosa dicendo che loro non hanno organizzazione e che sono disposti a tutto perché hanno i documenti; tutti sono armati di machete”.
Il giorno 19, verso le ore 8, un altro gruppo di 100 persone delle fattorie Las Conchitas e dell’ejido P’ojcol (municipio di Chilón), “che sono paramilitari”, segnala la JBG, “sono venuti a “prendere possesso” di un terreno recuperato dove lavorano e vivono i nostri compagni basi di appoggio del villaggio Nuevo Paraíso, che appartiene al municipio autonomo Francisco Villa”. Armi in pugno, queste persone “hanno cominciato a misurare i confini del terreno recuperato”.
La JBG assicura che difenderà “tutte le terre recuperate dall’EZLN costi quel che costi, ed il malgoverno sa bene che le terre recuperate sono state già indennizzate dal 1994, e non permetteremo più che ci vengano a strappare le nostre terre né che continuino ad abusare e perseguitare i nostri compagni”.
Comunicato della JBG
Volantinaggio e comunicato in solidarietà con gli zapatisti
Scritto da czl in ATTIVITÁ, COMUNICATI PIRATA il Settembre 22, 2011
Pubblichiamo la traduzione del comunicato con il quale abbiamo aderito alla mobilitazione internazionale “L@s Zapatistas no estan sol@s”.
Inoltre, sabato 24 settembre, abbiamo realizzato un volantinaggio a Mendrisio (Svizzera), il cui testo viene dopo il comunicato, con il quale abbiamo esigito la fine degli attacchi alle comunita’ zapatiste e la liberta’ per i prigionieri politici in Messico, in Svizzera e in Italia.
Alle basi d’appoggio zapatiste;
ai popoli che resistono;
a chi lotta in tutto il mondo e alla gente di cuore:
Di nuovo si odono spari.
Sparano sulla multitudine, sui bambini, sulle donne, sugli uomini.
Sparano nella selva, nel deserto, nelle colonie. In Egitto, in Messico, in Libia, in Grecia, in Francia…
Per chi sono queste pallottole che fischiano vicine?
Per Ibrahim, 12 anni, ultimo bambino di Gaza ucciso da un razzo telecomandato israeliano.
Per il popolo Yaqui, nel nord del Messico, che non vogliono che cambino loro la direzione del fiume che da direzione e vita alla loro storia.
Per i milioni di Mike Duggan, giovani che popolano le periferie di Londra, Parigi, Roma, Città Juarez, Los Angeles… e son ammazzati dalla polizia.
Per un migrante espulso con la forza e ucciso dalla polizia svizzera o per un mendicante rumeno abbandonato e picchiato dalle forze dell’ordine ticinesi.
Per un indigeno triqui nelle sue montagne e per un leader contadino di Oaxaca o di Guerrero.
Per Juan, camminante nel deserto di Sonora, e per Nabruka che non voleva di nuovo attraversare il Mediterraneo con la forza.
Per gli zapatisti di Nuevo Paraiso, di San Marcos Aviles, di San Patricio e di tutte le altre comunità autonome che sono attaccate dai paramilitari.
Per chi il prossimo proiettile?
Nella guerra globale che il capitalismo ha sviluppato contro l’umanità, lottiamo contro coloro che uccidono quelli che vivono degnamente e al lato di coloro che vivono per combattere quelli che indegnamente uccidono.
Stiamo con gli zapatisti, esempio di lotta nella costruzione dell’autonomia e nella difesa del territorio. Siamo con quelle e quelli che negli ultimi mesi han sofferto nuove agressioni ai propri territori da parte di gruppi armati che, rubando la terra recuperata dalla lotta organizzata, fanno il gioco del governo dividendo le comunità, scontrandosi coi loro fratelli indigeni, seminando la paura tra la gente, con spari, raffiche, bruciando e invadendo terreni,
minacciando e assediando villaggi.
Stare al lato degli zapatisti e in questo caso specifico aderire alla chiamata nazionale “Gli zapatisti non sono soli” significa pure lottare per noi stessi e per il nostro diritto a esistere come alternativa viabile al regime neoliberista.
Gli zapatisti sono il nostro esempio di autonomia e di autogestione. Da loro, come da altre lotte nel mondo, molto abbiamo imparato: nel territorio Yaqui, a Oaxaca, in Palestina e, più vicino a noi, in val di Susa, dove un’intera valle rifiuta in maniera organizzata e contundente il progetto di morte del treno ad alta velocità che devasterebbe le loro montagne e porterebbe unicamente profitti per i ricchi.
La PIRATA, ossia la Piattaforma Internazionalista per la Resistenza e l’Autogestione Tessendo Autonomia, invita a un evento politico-culturale venerdi 23 settembre al C.S.O.A. il Molino e a un volantinaggio sabato 24 settembre a Mendrisio esigendo la fine dell’agressione alle comunità zapatiste ricordando che in Messico e in Chiapas sono ancora rinchiusi in prigione molti degni compagni.
Allo stesso tempo continueremo a stare al lato di coloro che lottano durante alcuni eventi politici e culturali che abbiamo programmato in Italia a Bergamo (27 settembre), Firenze (29 settembre) e Roma (30 de settembre e 7 di ottobre), rendendo pubbliche le denunce delle Giunte di Buon Governo zapatiste e dei prigionieri della Voz del Amate.
Gli spari sono per molti e provengono da molte armi.
Ma all’altro lato del grilletto, con uniformi diverse, c’è lo stesso assassino: il capitalismo.
Per questo, per sopravvivere, bisogna distruggerlo.
Dal profondo sud dell’Altra Europa, 22 settembre 2011.
la PIRATA:
Collettivo Zapatista “Marisol” di Lugano (Svizzera) – http://czl.noblogs.org/
Nodo Solidale (Italia e Messico) – http://www.autistici.org/nodosolidale/
Nomads di XM24 (Italia) – http://nomads.indivia.net/
COLPEVOLI DI ESISTERE!
In un sistema basato sull’accumulazione sfrenata di ricchezze e sul consumismo come stile di vita non c’e’ posto per tutti. Per questo ci hanno abituato all’idea che il benessere di pochi lo devono pagare gli altri: si saccheggiano territori, vicini e lontani, e si respingono i loro abitanti quando vengono a sudarsi qualche briciola di quelle ricchezze nella Fortezza Europa.
Ma fuori dalla logiche di accumulazione e consumo c’e’ un mondo. Un mondo di valori, di reti sociali, di affetti e differenze. C’e’ l’inesplorato pianeta delle opzioni alternative allo stile di vita imposto dalla cultura occidentale. Ci sono le valli, le montagne, i boschi, gli oceani. Ci sono popoli, uomini e donne che vestono e parlano mille culture.
Fuori da queste logiche, ma dentro delle alte mura di cemento, ci sono Billy, Costa e Silvia, prigionieri dello Stato elvetico. Loro, come noi, credono che la realta’ si cambia a partire da noi stessi, dal nostro agire, e che l’umanita’ deve rifondarsi in armonia con la natura, di cui e’ parte e non padrona.
Fuori dalle logiche della devastazione e dell’esproprio ci sono anche Nina e Marianna che resistono alla costruzione dell’Alta Velocità in Val di Susa, arrestate e rinchiuse dall’affarismo mafioso dello Stato italiano.
Fuori dalle logiche del capitalismo e con lo stesso spirito d’unione con la terra e gli esseri viventi che la popolano, ci sono Alberto Patishtan, Rosario Diaz Mendez e gli altri detenuti dei “Solidarios de La Voz del Amate”, prigionieri politici in Chiapas; ci sono, nello stesso carcere, i contadini indigeni di Mitziton; culture e pratiche condannate in blocco perche’ non comprano, non consumano, non producono secondo i diktat del Mercato ma agiscono ascoltando il ventre della Madre Terra e l’opinione dell’assemblea del proprio villaggio.
Ci sono gli zapatisti che, nonostante le aggressioni paramilitari e il dispiego delle truppe federali messicane sul loro territorio, dimostrano giorno per giorno che e’ possibile vivere senza l’intrusione dello Stato e del capitalismo. Dal basso hanno costruito scuole autonome, cliniche, cooperative, trasporti e forme di convivenza non competitive ma comunitarie. Senza grandi opere, senza centrali nucleari, senza azioni in borsa.
Fuori dalle logiche del capitalismo, esistere e’ sinonimo di resistere, cioe’ di non assimilarsi all’idea di essere una pedina dei banchieri e dei loro amministratori pubblici, i politici. Ma esistere e non assoggettarsi, per il sistema mercantile, e’ una colpa.
Per questo Alberto, Rosario, i prigionieri politici in Chiapas e quelli in Svizzera come Billy, Costa e Silvia, i migranti che sfuggono ai CIE e alle leggi del mercato, quelli che lottano negli spazi occupati, i palestinesi, le compagne arrestate in val di Susa… tutti/e siamo colpevoli perche’ tutt* siamo figli della stessa Madre Terra che difendiamo.
MAI PIU’ IN PRIGIONE PER DELLE IDEE!
LIBERTA’ PER BILLY, COSTA E SILVIA!
LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI POLITICI IN CHIAPAS!
LIBERTA’ PER CHI LOTTA CONTRO LE NOCIVITA’ E DIFENDE IL TERRITORIO!
Cs()a il Molino – il 23 e 24 settembre parliamo di Messico
Scritto da czl in ATTIVITÁ, BRIGADA CALLEJERA, zgeneral il Settembre 17, 2011
Due giorni di iniziative per parlare della situazione in Messico.
18.00 Aperitivo e inaugurazione dello spazio EDO
20.30 USCIRE DAL DELIRIO SECURITARIO – DAL MESSICO ALL’EUROPA Conferenza, dibattito e proiezioni sulla situazione attuale in Messico
Presentazione: Libro della Brigada Callejera ” La lotta di classe delle lavoratrici e dei lavoratori sessuali in messico”
23.30 Signor K live (rap militante da bergamo)
Organizza: LA PIRATA – Piattaforma per la Resistenza e l’Autogestione Tessendo Autonomie
Collettivo Zapatista Lugano | Nodo Solidale Roma | Nomads di Xm24 Bologna
La Sesta Dichiarazione e nascita dell’Altra Campagna
Scritto da czl in OPUSCOLI E RIVISTE, PROGETTI PIRATA il Luglio 17, 2011

I testi proposti sono una trascrizione e riedizione di questa intervista radio:
http://www.archive.org/details/StorieDistraordinarioMexico-terzaTappaLaOtraCampaa&reCache=1
LEGGI E SCARICA L’OPUSCOLO QUI:
http://www.archive.org/details/OpuscoloSestaDichiarazioneENascitaDellaltraCampagna Prosegui la lettura »
Calderòn cancella visita a Toninà.
La Jornada – Martedì 12 luglio 2011
A causa delle insegne zapatiste è stata cancellata la visita del presidente a Toniná
Herman Bellinghausen. Inviato.Toniná, Chis., 11 luglio. Le rinnovate pressioni sulle basi di appoggio dell’EZLN nell’area di Toniná, iniziate nel febbraio scorso e denunciate in due occasioni dalla giunta di buon governo del caracol di La Garrucha (La Jornada, 26 maggio e 11 luglio) coincidono puntualmente col lancio del nuovo grande progetto turistico del governo federale: Mundo Maya 2012, annunciato dal presidente Felipe Calderón nel Museo di Antropologia il 21 giugno. Prosegui la lettura »
JBG La Garrucha difenderà Toninà.
La Jornada – Lunedì 11 luglio 2011
La JBG di La Garrucha annuncia che difenderà la zona archeologica di Toniná. Sostiene che queste terre appartengono alle basi di appoggio zapatiste
Hermann Bellinghausen. Toniná, Chis. 10 luglio. La giunta di buon governo (JBG) di La Garrucha ha dichiarato che difenderà le terre recuperate dall’EZLN dopo l’insurrezione del 1994, in riferimento specifico alla zona archeologica di Toniná che, per una considerevole porzione, appartiene legittimamente alle basi di appoggio zapatiste, come hanno riconosciuto nel 2009 le autorità dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) ed il governo statale, dopo averlo negato per anni. Prosegui la lettura »
Denuncia da La Garrucha
La Jornada – Domenica 10 luglio 2011
Basi zapatiste denunciano saccheggi ed aggressioni compiuti dalla Orcao
Hermann Bellinghausen. Inviato San Cristóbal de las Casas, Chis., 9 luglio. La giunta di buon governo (JBG) del caracol zapatista di La Garrucha ha denunciato il saccheggio di terre ed aggressioni da parte dell’Organizzazion Regionale dei Coltivatori di Caffé di Ocosingo (Orcao), contro le comunità Nuevo Paraíso e Nuevo Rosario, me municipi autonomi Francisco Villa e San Manuel, rispettivamente. Prosegui la lettura »
Falsi aderenti all’Altra Campagna.
La Jornada – Sabato 9 luglio 2011
Campesinos denunciano la persecuzione del governo del Chiapas per una presunta invasione di terre
Hermann Bellinghausen
Rappresentanti delle comunità associate al Fronte Popolare Campesino Lucio Cabañas, aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona ed all’Altra Campagna nella regione selva di confine, hanno denunciato a Las Margaritas, Chiapas, che secondo informazioni della stampa statale di giovedì, contro rappresentanti dell’organizzazione avrebbero spiccato, senza motivo, mandati di cattura. “Il malgoverno manda segnali intimidatori a coloro che si organizzano e lottano per difendere il diritto alla terra e al territorio come popoli indigeni. Prosegui la lettura »
Scarcerato uno dei 5 di Bachajón.
Scritto da czl in I PRIGIONIERI POLITICI, zgeneral il Luglio 10, 2011
La Jornada – Venerdì 8 luglio 2011
Disposta la scarcerazione dell’attivista di Bachajón
Elio Henríquez. San Cristóbal de Las Casas, Chis., 7 luglio. Il giudice María Guadalupe Flores Rocha, competente peri il carcere minorile Villa Crisol, ha disposto la libertà condizionata per Mariano Demeza Silvano, uno dei cinque aderenti all’Altra Campagna dell’ejido San Sebastián Bachajón, municipio di Chilón, arrestati agli inizi del marzo scorso con l’accusa di omicidio, danneggiamenti ed attentato alla pace pubblica, dopo uno scontro con militanti priisti per la disputa del centro turistico delle Cascate di Agua Azul.
Rappresentanti del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba) hanno comunicato che il minorenne, di 17 anni, sarebbe stato scarcerato giovedì per essere assegnato al Sistema per lo Sviluppo Integrale della Famiglia (DIF) municipale di Chilón per svolgere lavori a favore della comunità. (….) http://www.jornada.unam.mx/2011/07/08/politica/020n3pol
Persecuzione contro gli avvocati.
La Jornada – Venerdì 8 luglio 2011
Difensori dei diritti umani denunciano persecuzione in Chiapas. Accusano il governo di voler arrestare il direttore del Centro Digna Ochoa
HERMANN BELLINGHAUSEN
Attivisti ed avvocati per i diritti umani in Chiapas denunciano persecuzione giudiziaria e reiterate minacce di arresto. Il Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa di Tonalá, Chiapas, ha dichiarato che “lo Stato messicano, ed in particolare il governo statale, utilizzano il sistema giudiziario per perseguire, minacciare, imprigionare i difensori dei diritti umani ed i loro familiari”. Tutto questo per informare della recrudescenza delle minacce contro i difensori nell’entità, in particolare verso Nataniel Hernández Núñez, direttore del Centro. Prosegui la lettura »
Situazione esplosiva a San Marcos Aviles
La Jornada – Domenica 3 luglio 2011
Aumentano le minacce contro le basi di appoggio zapatiste. Si teme un’aggressione armata
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, 2 luglio. Le basi di appoggio dell’EZLN dell’ejido San Marcos Avilés, municipio di Sitalá, si trovano in una situazione allarmante. Dopo mesi di minacce, aggressioni ed espropri da parte di gruppi vincolati ai tre partiti che condividono il potere istituzionale nella regione tzeltal, c’è ora il rischio di un’aggressione armata, perché gli aggressori si sono riforniti di pistole e fucili, molte armi fornite da Ernesto López Núñez, ex poliziotto del vicino municipio di Chilón. Prosegui la lettura »
Ostula: a due anni dall’occupazione, denunciano 16 omicidi e sparizioni
Il Congresso Nazionale Indigeno (CNI) e la comunita’ di Santa Maria Ostula denunciano la repressione che subiscono ed invitano a un’iniziativa a Xayakalan.
Per i popoli che lottano la risposta e’ una guerra di morte: il saldo della guerra contro Ostula e’ di 16 contadini assassinati o “desaparecidos” negli ultimi sei mesi, decine di vedove, orfani, famiglie in esilio e la sospensione indefinita delle lezioni nelle scuole.