Prima di tutto, un saluto da uomini, donne, bambine, bambini ed anziani del popolo organizzato di Mitzitón aderente all’Altra Campagna. In questi giorni che sono di festa in molti luoghi, il nostro cuore è forte ma nello stesso tempo non viviamo tranquilli a causa dei paramilitari. Questa volta, come abbiamo fatto altre volte, scriviamo per denunciare gli attacchi che stiamo subendo dai paramilitari dell’Ejército de Dios “Alas de Águila”.
Lo scorso 23 dicembre, alle 18:30 circa, quattro nostri compagni sono stati aggrediti mentre si recavano alla casa ejidale. A pochi metri dal luogo sono stati raggiunti da un gruppo di circa 20 paramilitari, siccome era buio non è stato possibile riconoscerli tutti, ma alcuni sono stati visti bene, ed erano Miguel Díaz Gómez, Luis Rey Pérez Heredia, Carmen Gómez Gómez, Feliciano Jiménez Heredia, Roberto Jiménez Heredia, Victor Heredia Jiménez, Tomás Díaz Gómez e Julio Hernández Gómez.
Questi paramilitari hanno cominciato a picchiare i nostri compagni e tre di loro, dibattendosi e lottando, sono riusciti a scappare, e sono Manuel de la Cruz Vicente, Julio de la Cruz Vicente, Lucio de la Cruz Vicente, I compagni erano feriti e con la testa rotta perché sono stati picchiati con pugni e bastoni e pietre. Il compagno Domingo de la Cruz Vicente non è riuscito a scappare e l’hanno portato a casa di Francisco Gómez Díaz e Gregorio Gómez Jimémez, dove i paramilitari hanno costruito una prigione per rinchiuderci tutti. È una stanza di metro e mezzo dove l’hanno cosparso di benzina, gli hanno orinato addosso, l’hanno denudato e picchiato ancora per un’ora. Questo compagno, ferito gravemente, è stato trattato come non si tratta nemmeno una bestia, e così conciato l’hanno messo su un furgone e scaricato vicino alla casa ejidale.
Verso le 20:30 si sono messi a sparare vicino al nostro cartellone di Aderenti all’Altra Campagna, si sono sentiti molti spari, forse di due interi caricatori. Verso le 23:00 i quattro compagni aggrediti erano ormai a casa loro quando sono arrivati un’altra volta i paramilitari che volevano farli uscire per ucciderli. Sono arrivate due auto a fari spenti. Ci sono due entrate per la sua casa e Quando i compagni hanno visto le auto con i fari spenti sono usciti da una porta sul retro e si sono nascosti per ascoltare cosa dicevano i paramilitari. Dal loro nascondiglio hanno visto i paramilitari Roberto e Feliciano sparare a 300 metri dalla casa.
Poi, all’alba, circa alle ore 2, hanno di nuovo sparato alla casa di Gregorio. Da quella notte, e quasi tutte le notti, sparano vicino alle case dei nostri compagni, tra i quali il compagno Pedro Díaz Gómez.
Dov’è la giustizia, la punizione per chi viola i diritti di cui tanto si vanta il malgoverno dello Stato e Federale? Abbiamo molte denunce pubbliche sufficienti affinché si indaghi, abbiamo portato prove e presentato denunce alle autorità di aggressioni, disboscamento clandestino ed ogni tipo di reato che i paramilitari commettono contro noi, ma non fa niente, né rispetta la sua parola, perché la sua parola non vale niente, per questo vengono qui i suoi rappresentanti e firmano accordi e poi si comportano come non fosse successo niente.
Il malgoverno dice che è problema religioso, ancora una volta vogliamo che sia ben chiaro che noi rispettiamo il credo di ognuno e non permetteremo che si continuino a commettere delitti nella nostra comunità e si continui ad utilizzare L’Ejército de Dios “Alas de Águila” per attaccarci e fermare la nostra lotta e la nostra organizzazione ed il cammino verso l’autonomia ed i diritti che abbiamo come popolo indigeno.
Questa domenica 26 dicembre ci siamo riuniti in assemblea generale dove si è deciso di esigere il rispetto dell’accordo firmato con i funzionari del malgoverno in data 5 luglio di questo anno, perché fino ad ora non c’è stato il ricollocamento dei paramilitari; in quel documenti il governo chiese un mese di tempo per negoziare con quelli dell’Ejército de Dios ma fino ad ora non hanno fatto niente.
Il popolo ha deciso ed è ormai stanco di tante torture e minacce. Vediamo i paramilitari sentirsi sempre di più forti e per questo continuano a picchiare e sparare cercando di provocarci. Se succederà qualcosa nel nostro villaggio, i responsabili diretti saranno Juan Sabines Guerrero e Felipe Calderón Hinojosa, perché danno impunità a delinquenti paramilitari e non mantengono quanto promesso e ratificato al popolo di Mitzitón.
Distintamente. Pueblo Organizado de Mitzitón, Adherente a La Otra Campaña.