Il governo messicano avrebbe preferito praticare una silenziosa ma feroce repressione nei confronti dell’EZLN, lontano dagli sguardi dell’opinione pubblica internazionale, per non rovinare quella immagine faticosamente costruita di paese democratico e ormai sviluppato.
Questo perché al grande capitale internazionale non piace investire in un paese in cui vi è un’instabilità sociale o dove c’è un governo che si dichiara democratico e di fatto pratica una violenta repressione su una indifesa popolazione indigena. Non sta bene per una questione d’immagine.
Difatti, il ruolo dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale è stata una delle principali cause che ha impedito al governo di "eliminare il problema" con una guerra.
A seguito di questa situazione creata dal governo adottando la strategia della guerra a bassa intensità, parte dal Chiapas nel 1995 la richiesta d’appoggio alla società civile internazionale.
La risposta non si fa attendere: da persone che nel messaggio lanciato dall’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno trovato la motivazione per impegnarsi in un progetto politico e solidale concreto, nascono in tutto il mondo collettivi di appoggio al movimento indigeno del Chiapas.
Con lo scopo di definire in che modo praticare della solidarietà concreta con il movimento zapatista, anche a Lugano nasce un collettivo di appoggio. Obiettivi del collettivo sono la solidarietà diretta con il movimento zapatista, l’informazione sulla situazione in Chiapas, la partecipazione alla rete d’appoggio alla lotta zapatista svizzera ed europea e l’azione sul proprio territorio.
Come primi avvenimenti il collettivo ha cercato d’informare l’opinione pubblica ticinese sulla situazione in Chiapas e le rivendicazioni del movimento zapatista. A questo proposito, sono state organizzate 2 fieste zapatiste nell’autunno del ‘95 con la presentazione di libri, filmati e testimonianze dirette delle esperienze in Chiapas. Il collettivo ha sempre aderito alle varie manifestazioni nazionali ed internazionali contro la globalizzazione.
Uno degli obiettivi principali del gruppo era (ed è ancora) agire con appoggio diretto inviando un buon numero di persone in Chiapas in qualità di osservatori civili per la pace. Questo significa persone che con la loro presenza nelle comunità zapatiste, possano verificare e garantire il rispetto degli accordi di pace firmati da governo messicano ed EZLN. La presenza di osservatori internazionali nei territori zapatisti è una delle necessità più importanti richieste dagli zapatisti, questo perché è proprio questa presenza che permette di denunciare il non rispetto dei diritti umani fondamentali e quindi di smascherare davanti all’opinione pubblica una guerra da sempre occultata dal governo messicano.
Il collettivo è quindi orgoglioso di poter dire che in quasi 6 anni di attività sono circa 35 i compagni che si sono recati per periodi più o meno lunghi in Chiapas, accreditati dal collettivo zapatista di lugano in qualità di osservatori civili per la pace.
Questo ci ha permesso di garantire una presenza quasi costante sul territorio zapatista, che come detto prima importantissima per una salvaguardia minima delle popolazioni civili in Chiapas, di aver sempre informazioni dirette da persone di nostra fiducia e la possibilità per queste persone di conoscere personalmente la realtà per cui si erano impegnate.
COLLETTIVO ZAPATISTA LUGANO