Grave situazione a Mitziton


  

 Si aggrava il conflitto nell’ejido chiapaneco di MitzitónLa Jornada – martedi 19 ottobre

Hermann Bellinghausen, inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 18 ottobre. Lo scontro tra i gruppi di coloni indigeni nell’ejido di Mitzitón, nella regione rurale di San Cristóbal, è entrato in una nuova fase. Gli aderenti all’Altra Campagna chiedono il ricollocamento dei cosiddetti “non cooperanti” (molti dei quali sono membri dell’Ejército de Dios, della chiesa evangeliche Alas de Águila), accusandoli di aggressioni e di altri reati. Di fronte a questo, Esdras Alonso González, dirigente di detta chiesa, il mese scorso ha inviato una missiva al segretario di Governo, José Francisco Blake Mora.

In questa chiede al governo federale di intervenire contro gli ejidatarios dell’Altra Campagna e le organizzazioni “straniere” che li appoggiano, “in primo luogo” il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) che negli ultimi anni “si è costituito come portavoce instancabile del gruppo armato Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale”. Un settore di detto movimento, “mascherato” da Altra Campagna, non “cessa di provocare e creare destabilizzazione”.

Secondo Alonso González, il CDHFBC fomenta campagne di “discredito delle azioni” del governo per “combattere” la povertà. “È impegnato ad ostacolare l’avanzamento dei programmi di governo negli elido”. Inoltre, “costantemente manifesta che noi dell’Ejército de Dios siamo un gruppo religioso paramilitare e di scontro, che vessiamo la comunità pro-zapatista e ci siamo trasformati in un gruppo criminale”. Queste dichiarazioni “causano molta confusione nella comunità evangelica”.

Esprime “totale rispetto per le nostre autorità federali, statali, municipali e le loro istituzioni; siamo un’organizzazione civile che promuove lo sviluppo sociale; non abbiamo mai fatto ricorso a mezzi violenti”. Nega di essere un gruppo armato. Sostiene che i conflitti negli Altos “ubbidiscono alla presenza di attivisti ed organizzazioni nazionali, così come alla partecipazione di stranieri raggruppati nella rete sociale che coordina il CDHFBC”.

Cita una decina di organizzazioni solidali con le comunità, non solo zapatiste. Secondo l’ex pastore Alonso, queste “forniscono aiuti economici, consulenze, promuovono progetti nei gruppi infiltrati per portare avanti il loro progetto di autonomia, destabilizzano lo Stato messicano, dividono le comunità, non riconoscono le autorità costituite, vogliono prendere il controllo delle zone rurali e sfruttare irrazionalmente le risorse naturali”.

Un esempio, aggiunge, sono gli aderenti all’Altra Campagna che “avvalendosi del ricatto, la menzogna, l’incitamento alla violenza ed i blocchi stradali, condizionano le autorità per sfuggire all’ordine legale”. Ritiene “deplorevole che si oppongano allo sviluppo del Chiapas” rispetto “all’eccellente lavoro” del governatore Juan Sabines Guerrero, “senza distinzione di partito”.

Alonso Childe a Blake Mora di indagare sulla “la qualità migratoria degli attivisti e delle organizzazioni straniere” che stabiliscono “modelli separatisti nelle comunità indigene, come scuole e villaggi autonomi”. Anche che si “indaghi sull flusso di risorse economiche di provenienza straniera che alimenta il CDHFBC e le sue reti di organizzazioni sociali che hanno come obiettivo quello di screditare gli sforzi dell’attuale governo”.

Aggiunge che il CDHFBC “alimenta una campagna di odio” contro la chiesa Alas de Águila, “che definisce gruppo paramilitare, utilizzando la stessa strategia del caso Acteal nel 1995” (sic). Ritiene responsabile “di qualsiasi fatto violento” a Mitzitón i “suoi dirigenti, Diego Cadena ed il vescovo (di Saltillo, Coahuila) Raúl Vera López”, e chiede alla Procura Generale della Repubblica di agire penalmente “contro i destabilizzatori”. http://www.jornada.unam.mx/2010/10/19/index.php?section=politica&article=018n1pol

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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