Ancora paramilitari a Mitzitón


La Jornada – Giovedì 2 settembre 2010

Nuovo scontro tra paramilitari ed abitanti di Mitzitón

Hermann Bellinghausen

Martedì scorso si è verificato un nuovo scontro nella comunità di Mitzitón (municipio di San Cristóbal de las Casas) Chiapas, aderente all’Altra Campagna, con i cosiddetti “non cooperanti” e con membri dell’organizzazione evangelica Ejército de Dios, denunciata come paramilitare dai coloni. Questo avviene a due mesi da che il governo statale ha preso accordi con l’assemblea della comunità tzotzil sul ricollocamento dei “non cooperanti” e degli evangelici, con i quali i conflitti sono continui.

Come riferisce l’Altra Campagna di San Cristóbal, “lunedì scorso è di nuovo cresciuta la tensione quando un gruppo di circa 60 paramilitari armati si aggirava tra le montagne della comunità e minacciava il consiglio di vigilanza”. Martedì, queste persone “hanno abbattuto 10 alberi senza il permesso della comunità e l’assemblea ha richiamato uno dei leader (dei devastatori) che si è rifiutato di andare a parlare”.

Di fronte a questo, prosegue la nota, “i paramilitari hanno danneggiato le recinzioni di diverse case, hanno distrutto a sassate due camioncini, saccheggiato un negozio e picchiato violentemente un compagno ed una compagna”. Sono giunti sul posto più di 300 poliziotti di vari corpi che “sono dovuti intervenire con i gas lacrimogeni per disperdere i paramilitari e liberare Guadalupe Díaz Heredia, che era stato brutalmente picchiato”.

Da parte loro, i rappresentanti dell’assemblea di Mitzitón raccontano che mentre i poliziotti recuperavano Díaz Heredia che era privo di sensi, “quelli dell’Ejército de Dios hanno cominciato a scagliare pietre e sparare quattro colpi contro i poliziotti, che lanciavano gas lacrimogeni”.

La comunità ha consegnato ai poliziotti il leader degli aggressori, Gregorio Gómez, che è stato trasferito a Tuxtla Gutiérrez e rilasciato qualche ora dopo, mentre nella notte i membri dell’Ejército de Dios avevano bloccato la strada San Cristóbal-Comitán per chiedere la sua liberazione.

Dal pomeriggio di lunedì, mentre alcuni membri della comunità lavoravano nel bosco, “quelli dell’Ejercito de Dios sono arrivati su un camioncino girandoci intorno per spaventarci, poi sono scesi e ci hanno circondato, avevano degli zaini in cui c’erano le, armi”, dichiarano i rappresentanti indigeni.

La mattina del 31 agosto, “quelli dell’Ejercito de Dios sono venuti a tagliare gli alberi vicino all’ingresso di Dos Lagunas con un gruppo di 60 persone, molte delle quali provenienti da La Cañada (municipio di Teopisca). L’autorità comunitaria ha mandato a chiamare Gregorio Gómez “affinché venisse a chiarirci la ragione del disboscamento e ci sono andati alcuni compagni, ma lui si è rifiutato di venire ed i compagni sono stati colpiti con pietre e bastoni”.

Nella comunità ora “c’è una pace tesa”, secondo quanto riferisce l’Altra Campagna. Poliziotti della settoriale restano appostati nelle vicinanze.

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

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