Resistenza dal basso


La Jornada – Martedì 24 agosto 2010

Municipi del Chiapas si oppongono alla CFE

Hermann Bellinghusen

Riuniti nel Forum della Resistenza Civile, che si è svolto nella comunità Señor del Pozo (municipio di Comitán, Chiapas), rappresentanti di 15 municipi, aderenti all’Altra Campagna dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale questo fine settimana hanno deciso di “non negoziare oltre le elevate tariffe dell’energia elettrica”, e sollecitano “tutti i villaggi ad organizzarsi e formare tecnici per resistere alle aggressioni della Commissione Federale di Elettricità (CFE) e delle diverse istanze di governo”. Dunque, non permetteranno l’installazione dei contatori digitali e controlleranno le proprie comunità “attraverso la vigilanza della nostra stessa gente”.

Le comunità si sono dichiarate pronte ad “espellere le multinazionali che arrivino qui a rubare ed abusare”, ed hanno avvertito che non prevedono “nessuna negoziazione col malgoverno”, perché questo “amministra e manipola” i loro diritti.

Si sono pronunciati per un processo organizzativo con tutti quelli che sono in resistenza: “Non pagheremo fino a che non saranno applicati gli accordi di San Andrés e non ci sarà democrazia, giustizia e libertà”, ed anche per un maggiore controllo del loro territorio; la difesa delle risorse naturali; la fine della repressione e della militarizzazione; la libertà dei prigionieri politici e la libertà di espressione; l’autonomia e l’autodeterminazione dei popoli, così come il rispetto dei diritti delle donne e dei loro processi organizzativi.

Invitano “a lottare per una nuova Costituzione, un congresso costituente ed un piano nazionale di lotta per esercitare i nostri diritti come cittadini” con un governo “che comandi obbedendo al popolo e non agli impresari ed ai ricchi”.

Hanno partecipato al forum rappresentanti delle regioni Frontiera, Altos, Sierra, zona Nord e dello stato di Campeche. “In tutti i municipi del Chiapas sopportiamo elevate tariffe dell’energia elettrica; noi popoli in resistenza per oltre 15 anni abbiamo firmato accordi e patti col governo dello stato ma nessuno è mai stati applicato”.

Denunciano che ora “il governo ci sta sottraendo le nostre risorse naturali attraverso il Programma di Certificazione dei Diritti Ejidali e Assegnazione di Casolari Urbani ed il Fondo di Aiuti per i Nuclei Agrari senza Regolarizzare, dove cerca zone strategiche con potenziale di risorse che ci sottrae per consegnarle ad imprese straniere e gruppi di potere che governano il Messico”.

Denunciano che il Chiapas “si sta trasformando in un grande centro commerciale”, invaso dai grandi magazzini. Le comunità subiscono “l’esproprio di spazi nei mercati, spazi sportivi e naturali”.

I partecipanti al forum sostengono: “il governo implementa progetti che favoriscono le multinazionali, pregiudicando villaggi e comunità. Le economie contadine sono in crisi perché non sono competitive rispetto alle grandi imprese”, mentre i prodotti essenziali “sono ogni giorno sempre più cari, le tasse più alte, l’educazione e la salute più carenti e privatizzate ed i salari più bassi”.

Avvertono: “allo scopo di tenerci buoni ed impedire che ci organizziamo, il governo distribuisce progetti e si aprono bar e locali per favorire l’alcolismo, la tossicodipendenza, la divisione, la prostituzione, la delinquenza e tutto questo porta come conseguenza un clima di insicurezza”.

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