La Jornada – Mercoledì 14 luglio 2010
Conflitto per una proprietà in Chiapas tra basi zapatiste e membri della OCEZ-RC
Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis. 13 luglio. La comunità Candelaria El Alto (municipio Venustiano Carranza), aderente all’Altra Campagna e comproprietaria del podere El Desengaño, è in conflitto, che potrebbe degenerare, con membri dell’Organizzazione Campesinao Emiliano Zapata-Regione Carranza (OCEZ-RC). I gruppi si accusano a vicenda su questa proprietà.
La comunità sostiene che “è stato comperato dai nostri genitori e nonni che c’hanno messo anni per pagarlo (al proprietario terriero Magín Orantes). Erano peones acasillados dal 1950″. Il possesso è legittimo e legale, insistono, comprovato da scritture pubbliche del novembre 1992 e luglio 1997. “In quegli anni abbiamo legalizzato le terre, perché avevamo raccolto poco a poco i soldi per pagare le pratiche”.
Dicono che quelli della OCEZ-RC sostengono di vivere lì “da 10 anni sulle nostre terre, ma questo non è vero; nel 1996 invasero 95 ettari di terre nostre che abbiamo denunciato al governo, ma questo non ha fatto niente”. Nel 2004 è stato firmato un verbali di accordo con la OCEZ-RC, “dove causa le loro pressioni e minacce avevamo deciso di lasciare loro i 95 ettari”. Nei verbali, questi “si impegnavano a smetterla di fare invasioni di terre e vivere in pace, ma un anno dopo fecero un’altra invasione”, proclamandosi padroni di altri 185 ettari. “Siamo stanchi delle loro bugie, aggressioni e minacce, ma abbiamo paura, perché loro si comportano come se fossero le vittime”.
Da parte sua, la OCEZ-RC, informando il segretario di Governo, il 9 luglio scorso sosteneva che i suoi affiliati di San José La Grandeza “avevano recuperato” queste proprietà 10 anni fa, e chiedeva un tavolo di dialogo nel palazzo di governo, a Tuxtla Gutiérrez. Ribadiva inoltre l’accusa che gli aderenti all’Altra Campagna di Candelaria sono gli aggressori; li accusano perfino di fare da “prestanome” del finquero e dei “paramilitari”.
Questi ultima così replicano: “Vogliamo dire chiaramente che non siamo un gruppo paramilitare. Sono loro che vanno in giro in divisa e armati. Ci hanno lanciato minacce molto forti, usano la violenza ed hanno ferito a colpi d’arma da fuoco un compagno. Quando entrano nelle nostre terre ammazzano le nostre poche mucche, rubano pompe d’acqua, cavalcature, machete, attrezzi ed orologi. Sparano. Da quando hanno cominciato ad invaderci, hanno distrutto la casa padronale e la cappella. Si coprono il volto e portano armi di grosso calibro. Ci siamo appellati alle autorità ma non abbiamo avuto risposta. E’ da 5 anni che viviamo sotto la loro minaccia e con la paura di andare a lavorare nelle nostre terre”.
I contadini di Candelaria denunciano: “Quando vengono ad invadere i nostri appezzamenti usano la stessa strategia, con passamontagna, armi e minacce. Così si sono presi altre proprietà come El Prado, El Chaparral, Santo Domingo, San José La Rivera y El Paraíso, ed alcune le mettono in vendita. Negli mesi scorsi hanno bruciato la montagna, come se fosse loro. Non cederemo più nemmeno un pezzetto della nostra terra, anche se ci offrissero dei milioni, perché è l’unica cosa che abbiamo”.
Ricordano che il 27 aprile, mentre stavano lavorando, “molto preso al mattino è arrivata gente vestita di nero, con armi, a gruppi, che metteva bandiere rosse e nere sugli alberi, e noi siamo scappati. Un compagno ha tentato di togliere le bandiere per prendere qualche prova e loro hanno cominciato a spararci”. Poi, quelli della OCEZ-RC hanno denunciato di “aver subito un’imboscata”, “ma sono stati loro ad aggredirci sulle nostre terre”.
Il 6 luglio, 60 persone vestite di nero ed armate hanno trattenuto per quattro ore tre contadini che stavano lavorando sul loro appezzamento. “Hanno bruciato le nostre milpas, fumigato la canna da zucchero e danneggiato gli orti; si sono portati via la frutta ed hanno seminato mais. Hanno tagliarono le recinzioni che dividono i nostri appezzamenti. Può un’organizzazione campesina che difende i poveri agire in questo modo contro gli stessi contadini che non appartengono alla loro organizzazione?”, si chiede la comunità Candelaria El Alto, mentre chiede al governo di intervenire e che “compri loro le terre da un’altra parte”. http://www.jornada.unam.mx/2010/07/14/index.php?section=politica&article=017n1pol