Paramilitari dell’UBISORT hanno sparato a due donne e ad una bambina a San Juan Copala
A due mesi dall’omicidio di di Bety e Jyri
All’Altra Campagna
Ai mezzi di comunicazione
Aipopoli indigeni di Oaxaca, del Messico e del mondo
Alle donne e agli uomini umili e di buon cuore che si ribellano contro la tirannia del sistema capitalista
Molti messicani sono oggi in Resistenza, in piena ribellione ed emancipazione, esercitando il dirittoche noi, come popoli, uomini e donne abbiamo. Oggi piu’ che mai ribellarci contro le strutture che ci sottomettono e’ una necessita’!
L’atteggiamentoindifferente e razzista e il disprezzo che i politici, i mafiosi locali, la classe politica corrotta, le istituzioni hanno mantenuto nei confronti dei popoli indigeni, descrivendoci come incapaci, stupidi, barbari, non e’una novita’. Il loro disprezzo, concretizzatosi nelle forme piu’ violente atte a distruggerci, e’ cominciato piu’ di 518 anni fa espropriandoci, cercando di sterminarci in tutte le forme e maniere, uccidendo i nostri cari, figli, figlie, mariti e mogli, sorelle e persone solidali come Bety e Jyri, che come molti e molte di noi cercavano di costruire un’altro mondo di dignita’ e giustizia.
Noi,fratelli e sorelle, uomini e donne siamo colpiti per il solo fatto di cercare di costruire percorsi diversi, per il nostro desiderio di viverecon tranquillita’ e armonia. Ci condannano a vivere con falsita’ una vita che non abbiamo scelto, imposta da gruppi di mafiosi locali e dirigenti che hanno tradito il loro popolo, paramilitari e mal governo, che condividono una visione dello stato autoritario, militare, terrorista e che oggi cercano in tutti i modi di dire che noi siamo illegali, con lo scopo di preparare il terreno alla repressione!
Un massacro che non solo colpisce il Municipio Autonomo di San Juan Copala,ma tutto il popolo di Oaxaca e del Messico. Oggi Copala e’ un caso emblematico per tutt*, perche’ stiamo vivendo una guerra dove confluiscono tutti gli scenari repressivi contro chi lotta e cerca giustizia, perche’ stiamo vivendo una guerra di Stato aperta e diretta, senza nessuna morale, senza nessuna reticenza, con l’obbiettivo di farciscomparire.
Ed e’ per questo motivo che oggi non basta solo il desiderio o la rabbia per cambiare questo mal governo, tirannico e illeggittimo; la classe politica, di uno schieramento o dell’altro, e’ tutta uguale, con la stessa fame di potere e lo stesso desiderio di controllo sulla vita dei nostri popoli, sulle nostre risorse naturali, il controllo dei nostri territori, aspettando che i loro padroni gli diano gli ordini per poi, come cani affamati, gettarsi su di noi.
Unesempio di questo e’ l’aggressione perpetrata dal gruppo di criminali che si autonomina organizzazione sociale UBISORT il giorno 24 di giugno del 2010, nella quale e’ rimasta ferita con un proiettile nel piede sinistro una bambina di 8 anni, Miriam Martínez Flores. Successivamente il Municipio Autonomo e’ stato attaccato ancora una volta dai paramilitari dell’UBISORT il 26 giugno di quest’anno, ferendo due donne.Alle otto della sera dopo esserci riuniti per analizzare la situazione edecidere come continuare la lotta, Marcelina de Jesus Lopez e’ stata ferita da due proiettili alla spalla sinistra, mentre Celestina Cruz Ramírez, di 26 anni, e’ stata colpita e ferita da tre proiettili. Sono vittime di questo odio seminato nel cuore stesso del nostro popolo Triqui, volendo a tutti i costi che rinunciamo ai nostri sogni: desiderare un popolo libero, che decida il proprio cammino e il futuro dei suoi figli, che sono la nostra speranza, il desiderio che loro vivano una vita diversa, degna e giusta.
Per questo diciamo a tutti e tutte che e’ necessario unirsi, unire le nostre lotte e costruire insieme un movimento sociale forte!
Come diceva la nostra compagna Bety Cariño "Se toccano uno di noi, toccano tutti noi", se reprimono chi e’ contro le miniere, contro le dighe, contro le centrali eoliche, per la difesa dei diritti umani, per i prigionieri politici, per chi cerca i desaparecidos… noi saremo in prima fila e lotteremo per la dignita’.
E’ urgente e necessario non farci trascinare suterreni di lotta che decide il potere e dove loro sono piu’ forti per gli apparati militari, dove gestiscono la legge a loro piacimento, dove controllano i ministeri pubblici e l’apparato elettorale nel quale i loro arbitri sono corrotti dal potere e con autorita’ disprezzabili comeUlises Ruiz Ortiz, come Peña Nieto, il pederasta Gobernatore di Puebla Marín, Ceferino Torreblanca, Fidel Herrera, Juan Sabines e tutti gli altri corrotti, assassini, traditori.
A due mesi dall’omicio dei nostri fratelli diciamo a tutte e tutti voi che continueremo a resistere, che non dimentichiamo il dolore e l’odore del sangue che hanno versato i nostri fratelli e sorelle perche’ questa terra, il Messico, cambi.
Bety, Jyri, Timoteo e Cleriberta PRESENTI!
Continuiamoa essere ribelli, perche’ insieme ai popoli del Messico lotteremo fino araggiungere il rispetto, la giustizia e il riconoscimento come popoli indigeni, per distruggere la tirannia e costruire un Messico che sia di tutte e tutti quelli in basso, a sinistra e al lato del cuore.
Desideriamo,e per questo tessiamo la nostra quotidianita’ con le nostre parole e soprattutto con il nostro esempio, un nuovo paese.
Ulises Ruiz Ortiz, Eviel Pérez Magaña Jorge Franco, Evencio Martínez, Carlos Martínez, Pepe Mejía, Rufino Juárez, Anastasio Juárez, Antonio Cruz
CORROTTI,TRADITORI, ILLEGITTIMI, ASSASSINI!
Basta con la repressione e le persecuzioni contro i nostri fratelli a Ocotlán!
La nostra solidarieta’ al Compagno Martin, parroco che cammina al lato del suo popolo!
Giustizia per Bety y Jyri!!!
"Un popolo consapevole sara’ sempre un popolo Ribelle"
Per l’autonomia e l’autodeterminazione dei nostri popoli.
Municipio Autónomo di SanJuan Copala.
27 giugno 2010.