Gli
zapatisti a El Pozo.
24 giugno 2010 di Comitato
Chiapas "Maribel" Bergamo
La Jornada – Giovedì 24 giugno 2010
In un documento negano di aver
dato inizio al conflitto
A
El Pozo ci siamo solo difesi da un’aggressione, sostengono gli
zapatisti
Dalla Redazione
Dal caracol
di Oventic, la giunta di buon governo (JBG) Corazón céntrico de
los zapatistas delante del mundo, della zona Altos, in Chiapas, ha
chiarito la sua posizione rispetto ai fatti successi a El Pozo,
municipio di Cancuc, lunedì scorso, dove c’è stato un morto e vari
feriti. Non si è trattato di uno scontro, come dicono i mezzi di
comunicazione, né tanto meno di un’aggressione provocata dagli
zapatisti.
La JBG sostiene: Davanti all’aggressione, i compagni
hanno dovuto difendersi in qualche modo, utilizzando le loro estreme
risorse per legittima difesa davanti all’aggressione provocata dai
priisti e perredisti di El Pozo, vedendo i nostri compagni colpiti
brutalmente in testa.
La JBG smentisce la versione secondo la
quale le basi dell’EZLN avrebbero provocato il confronto: Al contrario,
noi stiamo portando avanti la nostra lotta in maniera pacifica, non
contro i nostri stessi fratelli. In questa aggressione c’è stato un
morto tra gli aggressori, e si tratta di colui che guidava
l’aggressione. Le nostre basi hanno dovuto difendersi.
La
mattina del 21 giugno, priisti e perredisti si sono divisi in quattro
gruppi, ognuno di 60 persone circa, armati di machete, pietre, bastoni,
zappe, picconi, pale e pinze per tagliare il servizio di erogazione
della luce e dell’acqua a nove famiglie zapatiste. Queste hanno chiesto
a costoro di non farlo, ma gli aggressori non hanno ascoltato ed hanno
iniziato ad aggredire e colpire con pietre e bastoni.
Miguel
Hernández Pérez e Manuel López Hernández hanno subito fratture al
cranio, il primo con esposizione della massa encefalica ed è grave.
Sono rimasti feriti anche Antonio López Guzmán, Sebastián Pérez Cruz,
Eliseo Martínez Pérez, Miguel Gómez Hernández y Antonio Cruz Gómez. Alla
fine i nostri compagni sono riusciti a scappare in un’altra comunità
del municipio autonomo San Juan Apóstol Cancuc, ma uno di loro, Antonio
Gómez Pérez, ferito, risulta desaparecido.
Quando i promotori di
salute autonomi sono andati a recuperare i feriti, sono stati fermati
dalla polizia settoriale, dal sindaco Cirio Vásquez Cruz, dal pubblico
ministero di Giustizia Indigeno Marcos Shilón Pérez e dal personale del
sottosegretariato di governo. Secondo la JBG, i cinque non sono
responsabili e nemmeno si trovavano sul luogo dei fatti.
La JBG
ha identificato gli organizzatori dell’aggressione, guidati da Miguel
Gómez Pérez e sostiene che i filo-governativi di El Pozo non hanno il
diritto di privare di energia ed acqua gli zapatisti in resistenza.
Nei fatti, secondo la versione ufficiale, è morto Sebastián
Hernández Pérez, del gruppo priista.
Il presidente municipale
ufficiale di Cancuc “sa che la sua gente perseguita le basi zapatiste
col pretesto della resistenza al pagamento dell’energia elettrica a
Crucilj’a, Tzuluwitz, Nicht’el, La Palma, Ya’xcoc, Baak’il, Cruztón,
tra altri”. Con questo, vogliono dimostrare che si tratta di scontri
tra indigeni per giustificare la militarizzare delle comunità.
Come
è possibile che il malgoverno agisca in questo modo, fermando i nostri
compagni mentre sono le nostre basi di appoggio ad essere state
aggredite, picchiate e gravemente ferite. Gli aggressori sono liberi di
fare quello che vogliono perché contano sull’appoggio dei tre livelli
di governo, ma quando i nostri compagni e compagne si difendono dalle
aggressioni, li si accusa di essere provocatori ed aggressori, e questo
vuol dire che gli zapatisti non hanno il diritto di difendere le loro
vite, conclude il comunicato.
http://www.jornada.unam.mx/2010/06/24/index.php?section=politica&article=018n2pol