La Jornada – Lunedì 3 maggio 2010
JBG denuncia che ci saranno nuovi sgomberi nelle zone zapatiste. Avvertono che difenderanno le loro terre.
Hermann Bellinghausen
San Cristóbal de las Casas, Chis., 2 maggio. La giunta di buon governo (JBG) Hacia la esperanza, con sede nel caracol
zapatista di La Realidad, denuncia che il governo di Felipe Calderón
“sta organizzando nuovi sgomberi in comunità zapatiste, nella biosfera
dei Montes Azules”. Questi “sono i piani dei tre livelli del
malgoverno: municipale, statale, federale”.
La JBG della selva di frontiera denuncia “delle aggressioni del
malgoverno sono già vittime le nostre comunità zapatiste”. Aggiunge: “I
nostri compagni e compagne vivono tranquillamente nel posto e nello
spazio che appartiene loro, quando improvvisamente il malgoverno di
Calderón comincia fare una breccia che chiude la biosfera dei Montes
Azules, all’interno della quale ci sono le nostre comunità”.
L’autorità autonoma sottolinea che questi “sono piani per realizzare
sgomberi nelle nostre comunità”. Spiega: “Per noi la terra è di chi la
lavora, per questo facciamo sapere che, come EZLN, non permetteremo un
altro sgombero, non tollereremo queste azioni e tanto meno ci
arrenderemo; difenderemo le nostre terre accada quel che accada, perché
per noi la terra non si rende, non si offre e tanto meno la mettiamo in
vendita”.
Solo lo scorso 28 aprile, il delegato statale della Procura Federale
della Protezione dell’Ambiente (Profepa), Ricardo Alonso Frías, aveva
annunciato che una “commissione interistituzionale” stava negoziando
con “sette insediamenti per ottenere il loro ricollocamento attraverso
il dialogo, e lascino la superficie nella Comunità Zona Lacandona e
Riserva della Biosfera Montes Azules”. Ha specificato per l’agenzia
Notimex che questi villaggi “sommano a meno di 3 mila ettari e sono:
Salvador Allende, Ranchería Corozal, San Gregorio, Nuevo Limar, Agua
Dulce, Ojo de Agua La Pimienta e Nuevo Villaflores”.
Cita “tra le offerte o proposte” una “controproposta, cioè, il
conferimento di aiuti economici per la loro partenza dal luogo”.
Precisa che “l’offerta è cambiata nel corso degli anni, a partire dal
2003, quando se ne sono andati i primi gruppi; ora è arrivata oltre i
200 mila pesos a famiglia”.
Il 22 gennaio scorso basi di appoggio zapatiste sono state
sgomberate con la forza e la comunità Laguna de San Pedro, anch’essa
nei Montes Azules, è stata distrutta. La JBG di La Garrucha aveva
denunciato la partecipazione “di poliziotti statali e federali, truppe
dell’Esercito federale, funzionari del governo (tra loro il delegato di
Profepa), cameraman e giornalisti” (La Jornada, 31/1/10. I funzionari “parlavano” con gli uomini e le donne “mentre i poliziotti bruciavano le case”.
Come è possibile che “il malgoverno parla di dialogo mentre i suoi
poliziotti ed Esercito bruciano i beni dei compagni”, dice la JBG.
“Come è possibile che il malgoverno sgomberi gli indigeni chiapanechi e
messicani mentre occupa la terra per costruire strutture turistiche per
altre nazioni”.
Ciò nonostante, Alonso Farías mercoledì scorso ha dichiarato che
“l’offerta è una soluzione degna e conforme al diritto”, e che
“ovviamente” sono rispettate le garanzie “di ogni famiglia e di ogni
villaggio”. http://www.jornada.unam.mx/2010/05/03/index.php?section=politica&article=020n2pol