Archivio per la categoria PROGETTI PIRATA

11 ottobre – LA PIRATA presenta la seconda Sagra del peperoncino rebelde – A sostegno delle autonomie in Messico, festeggiando 18 anni di autogestione

manifesto sagra chile 2014.indd

Programma:
dalle 14 – Mercato popolare piccante. Degustazione libera con peperoncini d’ogni sorta; Mostra sul Messico ribelle e pesca solidale con premi da urlo!
accompagnamento musicale con Raissa y Los Mex
alle 15 – “Il vecchio Antonio racconta Marcos”. Lettura animata con burattini a cura di Pinocchio Underground
alle 16 – “Los otros cuentos”, presentazione dell’audiolibro con racconti del Sub Marcos

alle 17 – Gara di resistenza al piccante!
alle 18 – Aperitivo picoso con “Quetzal Cokteil Bar”
dalle 19.30 alle 23Cucina aperta: Cena Pepitosa del Fuego, con ampia scelta

Concerti a partire dalle 23 (entrata 5 CHF/4 euro)

Raissa y los Mex (rancheras mexicane)
Tamales De Chipil (rock folk gitano con radici messicane)
a seguire
DJ Sancho y Pancho (salsa, pachanga, cumbia, hip hop y mas…)

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Progetti PIRATA 2013

Opuscolo sui progetti della PIRATA 2013

Presentazione dei progetti sostenuti dai collettivi de La Pirata.

I progetti qui descritti – in continuo movimento – sono promossi da ogni singolo  collettivo della piattaforma e vengono definiti direttamente con le comunità e con le lotte stesse, secondo i loro tempi, i loro bisogni, le loro abitudini. Questo per non interferire con le differenti traiettorie – usi e costumi per la precisione – come ancora troppo spesso viene fatto in una tipica concezione “occidentalista” della solidarietà e del mondo in generale.

La Pirata non fa beneficenza, volontariato, assistenzialismo o “turismo rivoluzionario”. la Pirata percorre ponti di ribellione, promuovendo una partecipazione attiva, condivisa, diretta e paritaria su sentieri dell’emancipazione e dell’autonomia.”

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10 gennaio PIRATA allo SKA (Na)

Giovedì 10 gennaio dalle ore 19.00

Proiezione del documentario Tessendo Autonomie a cura de la P.I.R.A.T.A

Alle ore 20.00 – dibattito pubblico e aggiornamenti sulla questione indigena e la lotta degli indigeni zapatisti per l’autonomia del popolo zapatista

L’intero dibattito sarà trasmesso in diretta su Radiodimassa – http://www.inventati.org/radiodimassa

Durante l’incontro sarà possibile acquistare prodotti realizzati dai prigionieri politici della OTRA CAMPANA per info e contatti loska@inventati.org

http://www.inventati.org/radiodimassa/2013/01/05/radiodimassa-incontra-la-p-i-r-a-t-a-aqui-estamos/

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PIRATA all’Acrobax (Roma)

Dalle 19.00 proiezioni video “Tessendo Autonomie” a cura di Piattafoma LaPirata

Video della Marcia Zapatista del Silencio

Apericena messicana

Dalle 20.30 dibattito MEXICO EN REBELDIA insieme a: –Vittorio Sergi autore di ” il vento dal basso, nel Messico della rivoluzione in corso”

-Collegamenti dal Chiapas

– A seguire selezioni musicali a cura di La Esquina del Soul- ondarossa.info

Il 1 gennaio 1994 la rivolta zapatista portava sotto gli occhi di tutti/e un nuovo modo di intendere la ribellione; una scintilla che dalla resistenza ai trattati di libero commercio neoliberisti arrivava ad immaginare la costruzione di un altro mondo “desde abajo y a la isquierda” (dal basso e a sinistra). Un immaginario che diventa pratica quotidiana Prosegui la lettura »

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L’Altra Campagna e la lotta di classe delle lavoratrici sessuali in Messico

L’Altra Campagna e la lotta di classe delle lavoratrici sessuali in Messico

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Le lavoratrici sessuali di Città del Messico e della provincia ci dimostrano che l’autorganizzazione è un valido strumento di lotta in tutte le latitudini, compreso nei vicoli più fetenti dei bassifondi della metropoli più grande del mondo.

Questo libretto, oltre ad esplorare il processo organizzativo di un collettivo urbano, invita al dibattito su due grandi nodi: il primo è il superamento della dicotomia abolire/legalizzare la prostituzione. La Brigata di Strada sfugge a questa morsa e antepone l’autodeterminazione delle lavoratrici sessuali alle speculazioni di terzi sul destino di queste ultime.

L’altra grande questione: la possibilità che un collettivo immerso nella lotta sociale riesca a trascendere quest’ultima e aspirare all’organizzazione politica più ambiziosa, la rivoluzione, senza perdere la propria specificità sociale. Il testo analizza passo a passo questo processo rivoluzionario dal basso, dove ogni tappa si inserisce in un contesto teorico che non perde mai di vista l’orizzonte utopico e la costruzione di alleanze strategiche con gli altri settori della classe lavoratrice messicana.

La rottura, con azioni di lotta concrete, di quell’altra dicotomia che aliena il sociale dal politico.
L’Altra Campagna e la lotta di classe delle lavoratrici sessuali in Messico” è un testo per studiare l’influenza dello zapatismo nei meandri oscuri della metropoli, laddove le lavoratrici sessuali e gli indigeni scoprono qualcosa in comune: una ferita chiamata emarginazione e un sogno chiamato AUTONOMIA.

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Radio Roca di Xanica torna a trasmettere


Radio Roca di Xanica torna a trasmettere

Santiago Xanica: torna a trasmettere Radio Roca

Questo piccolo video ci mostra, attraverso gli occhi dei/lle giovani della comunita’ indigena di Santiago Xanica, il ritorno in onda – dopo 6 anni – della radio comunitaria del villaggio: Radio Roca 94.5 FM. I/le giovani compagn* del Comitato di Difesa dei Diritti Indigeni (CODEDI) di Xanica hanno prodotto e montato questo video come parte del lavoro collettivo del workshop di comunicazione popolare che ha avuto luogo i giorni 17, 18 e 19 gennaio del 2012 nella comunita’. Il workshop e’ stato organizzato dalla Plataforma Internacionalista por la Resistencia y la Autogestion Tejiendo Autonomias (PIRATA).

Video:
http://www.archive.org/details/RadioRocaVuelveAlAire

Durata: 5’30”
Lingua: Castigliano

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La Sesta Dichiarazione e nascita dell’Altra Campagna

Una selezione delle parti dalla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona commentata da compagne e compagni aderenti all’Altra Campagna, in un’intervista realizzata in Chiapas. L’opuscolo ripercorre con parole semplici e colloquiali l’effetto della Sesta Dichiarazione sul movimento sociale in Messico e invita nuovamente a riflettere, in ogni latitudine, sulla costruzione di un movimento anticapitalista, dal basso e non elettorale.

I testi proposti sono una trascrizione e riedizione di questa intervista radio:
http://www.archive.org/details/StorieDistraordinarioMexico-terzaTappaLaOtraCampaa&reCache=1

LEGGI E SCARICA L’OPUSCOLO QUI:
http://www.archive.org/details/OpuscoloSestaDichiarazioneENascitaDellaltraCampagna Prosegui la lettura »

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LA P.I.R.A.T.A. – PROGETTI

LA PIRATA – PROGETTI

 

PIRATA – Piattaforma Internazionale per la Resistenza e l’Autogestione tessendo autonomia

CHI SIAMO

PIRATA  è una piattaforma di solidarietà internazionale, dal basso, autogestita e non sovvenzionata da istituzioni governative o di partito. E’ una cooperazione politica internazionalista creatasi con quattro gruppi libertari: il collettivo Nodo Solidale, il Collettivo Zapatista di Lugano “Marisol”, l’Osservatorio America Latina dell’Xm24 e il Grassrootsproject dell’Olanda. I progetti qui descritti sono promossi e sostenuti da ogni singolo collettivo della rete.

PROGETTI SOSTENUTI DALLA PIATTAFORMA PIRATA

Mitz’ralCentro d’apprendistato sull’agricoltura biologica

Mitz’ral significa “seme che nasce” in lingua zapoteca. Questo progetto, coordinato direttamente con l’OIDHO (Organizzazioni indie per i diritti umani a Oaxaca) nel quadro delle attività realizzate con l’AMZ (Alleanza Magonista Zapatista), prevede la costruzione di un centro di apprendistato sull’agricoltura biologica in un pezzo di terra nell’estrema periferia della città di Oaxaca. Questa regione del Messico, in cui il 60% dei suoi abitanti appartengono ad una delle 16 etnie indigene native, è tra le più povere del paese e ha un altissimo tasso di emigrazione. L’Oidho e l’AMZ sono tra le organizzazioni fondatrici della APPO (Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca), che promosse e alimentò l’insurrezione popolare e l’autogestione urbana del 2006. Entrambe aderiscono alla VI Dichiarazione della Selva Lacandona dell’EZLN (Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale).

Lo sfruttamento del territorio e dei suoi abitanti originari ha attraversato diverse fasi dai tempi della Conquista fino all’arrivo catastrofico delle odierne multinazionali. Durante tutto il XX secolo il latifondo, espressione coloniale del furto di terre a danno degli indigeni, ha risposto alle esigenze del mercato mondiale specializzando la produzione in monocultivi estensivi come cotone, zucchero e caffè. Quest’ultimo in particolare nello stato di Oaxaca. Con il miraggio della facile e rapida commerciabilità del caffè, molti contadini hanno smesso di autoprodurre quella varietà agricola con cui, attraverso sistemi tradizionali di coltivazione, si erano alimentati per secoli. Inoltre le politiche agrarie del governo, sotto la pressione della “rivoluzione verde” prima e dei dictat del “green capitalism” oggi, hanno promosso l’utilizzo intensivo di pesticidi, fertilizzanti chimici e – ultimi arrivati – semi transgenici. La favola di rendere competitiva la campagna messicana serve solo a nascondere l’intenzione di creare un mercato dipendente dalle multinazionali e dalle tecnologie occidentali (brevettate ed in mano alle solite imprese del Nord del mondo). In realtà è un colpo di grazia alle terre, alla saggezza ed ai saperi del mondo contadino indigeno.

Mitz’ral, in questo contesto, si propone di autoformare i/le contadini/e a riscoprire i metodi tradizionali (e quindi biologici) di lavorare la terra, con la finalità di ottenere una varietà di prodotti più ampia possibile per l’autoconsumo, piuttosto che dedicare tutta la terra ad un solo prodotto schiavo delle leggi del mercato. Gli stessi contadini che non hanno mai smesso di utilizzare le forme di coltivazione tradizionale sono i formatori di coloro che, per diverse ragioni, hanno perso simili conoscenze. In questo processo di formazione/apprendimento partecipano e si scambiano conoscenze anche con i/le compagni/e delle facoltàdi Scienze Agrarie di varie Università del Messico con cui l’AMZ collabora.

L’idea è che i contadini e le contadine possano riprodurre nelle proprie comunità, con il materiale che viene loro dato, le tecniche acquisite nel Centro d’apprendistato sull’agricoltura biologica Mitz’ral.

Rompere l’egemonia del mercato nei campi e nei territori indigeni, rivalutando le conoscenze ancestrali che il capitalismo vorrebbe rubare, brevettare e poi distruggere, è un’azione diretta anticapitalista. L’autosufficienza alimentare nelle comunità è lo strumento fondamentale per svincolarsi dalle maglie del mercato. L’autosufficienza permette nei fatti, insieme alla coscienza politica che cresce con la rivalutazione della propria identità culturale, l’autonomia dal potere. Il progetto, già avviato con i fondi raccolti dal basso con iniziative negli spazi occupati e autogestiti in Europa, prevede la costruzione di un pozzo, di un recinto, di una capanna per gli attrezzi, di un sistema di irrigazione, di una serra e l’acquisto di una pompa per l’estrazione dell’acqua, di materiale didattico e altro.

La flor de la palabraFormazione di comunicatori e comunicatrici indigene a Santiago Xanica

Santiago Xanica è una comunitàindigena zapoteca nella Sierra Sur dello stato di Oaxaca, in Messico. Sono circa un migliaio gli abitanti della comunità, dediti soprattutto alla coltivazione del caffè. In questo villaggio si è attivato un workshop permanente di comunicazione popolare insieme ai/alle compagni/e del locale Comitato di Difesa dei Diritti Indigeni (CODEDI), anch’esso facente parte dell’AMZ, fondatore della APPO e aderente alla VI Dichiarazione della Selva Lacandona dell’EZLN.

Questa comunità è immersa in un’ambiente naturale di estrema bellezza e ricchezza. Queste risorse ancora vergini fanno gola agli interessi dell’imprenditoria messicana e internazionale che stanno investendo sulla riviera di Huatulco, nota località balneare del Pacifico. Negli ultimi anni, con l’obiettivo di usurpare le sorgenti e i boschi di Xanica, il governo statale ha tentato più volte di imporre la propria autorità, rompendo il forte tessutocomunitario che aveva retto per secoli e aveva dato al villaggio una notevole autonomia. Tra le varie pratiche ancestrali del posto c’è infatti l’assemblea del popolo che nomina le autorità del villaggio secondo un complesso sistema di usi e costumi, un processo lungamente più orizzontale e diretto del sistema elettorale e partitario della democrazia rappresentativa. L’intromissione del governo nelle relazioni comunitarie, con lo scopo di favorire gli interessi imprenditoriali, ha portato negli ultimi anni ad una militarizzazione del territorio e della comunità, a detenzioni politiche (un compagno del CODEDI èin carcere dal 2005), all’imposizione del sindaco, all’invasione armata del villaggio ed infine alla vendita delle coscienze.

Di fronte alla violenza istituzionale, i/le compagni/e del CODEDI hanno attivato varie strategie di resistenza, di mobilitazione e di organizzazione tra cui una cooperativa di donne, alcuni progetti produttivi ed una stazione radio comunitaria. La radio èstata per anni un elemento centrale di coesione e formazione in lingua zapoteca, in difesa degli interessi comunitari. Però oggi, in seguito alla feroce repressione abbattutasi sulla comunità, le trasmissioni sono saltuarie. Nel processo di relazioni con il CODEDI, è sorta la necessità di formare alcuni/e giovani compagni/e all’utilizzo dei mezzi di comunicazione (giornalismo indipendente, radio, web e video) al fine di rivalutare l’identitàe la lingua indigena, ricucire il tessuto comunitario ed avere gli strumenti per scoraggiare o informare e testimoniare ogni sorta di aggressione contro la comunità. Periodicamente si tengono workshop nella comunità, fornendo gli elementi teorici e gli strumenti pratici per la costruzione di comunicatori e comunicatrici comunitari indigeni (computer, schede video, telecamere, registratori, formazione sul montaggio video e audio, programmazione di un palinsesto radio, etc). Tali conoscenze vengono liberamente reinterpretate secondo i tempi e le modalità proprie della comunità. Ogni volta che risulta possibile, durante la convivenza nel villaggio, si ricercano momenti di approfondimento su altri temi (APPO, conflitto in Palestina, Genova 2001, migrazione, medicina naturale e tradizionale, ginecologia con piante medicinali, etc) con il fine di ampliare l’orizzonte politico di tutti i compagni e le compagne coinvolti/e e favorire la conoscenza e la consapevolezza reciproca.

Sesso autonomo, popolare e sicuroSostegno ai progetti di salute autonoma delle lavoratrici sessuali di Città del Messico

La Brigada Callejera en Apoyo a la Mujer “Elisa Martinez”, ovvero la Brigata di Strada in Appoggio alla Donna èun gruppo indipendente dal governo e dai partiti politici che promuove l’autorganizzazione politica, sociale e la cura medica autogestita delle lavoratrici e dei lavoratori del sesso in Messico. Ha promosso la formazione della Rete Messicana del Lavoro Sessuale che riunisce vari collettivi ed organizzazioni di lavoratori e lavoratrici sessuali della Repubblica e che aderisce alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona dell’EZLN, divenendo parte attiva dell’Altra Campagna.

Attraverso assemblee, riunioni, promozione di cooperative, workshop su diritti umani e salute, la Brigada Callejera da metà degli anni ’90 agita le acque torbide dei quartieri poveri di Cittàdel Messico, attraverso l’organizzazione delle lavoratrici sessuali in una prospettiva rivoluzionaria ed originale fuori dal bivio “proibizionismo o legalizzazione”, ovvero favorendo il diritto all’autodeterminazione delle lavoratrici sessuali. Il risultato più evidente di questo lavoro èla realizzazione di due ambulatori autonomi dove si prestano servizi gratuiti di ginecologia, odontoiatria, analisi di laboratorio per pap-test e colposcopia, fisioterapia e massaggi, etc. Inoltre si gestiscono, con la gente del quartiere e le lavoratrici sessuali organizzate, corsi di ripetizione scolastica, corsi di danza, di informatica, di giornalismo, di cultura generale e si distribuisce una borsa di studio per i figli e le figlie delle lavoratrici sessuali. Questo processo sociale e politico non è sostenuto da fondi economici del governo e delle varie istituzioni di salute. Per finanziare tutto ciòe per promuovere una prevenzione alla salute accessibile alle lavoratrici del sesso, la Brigada Callejera produce e diffonde una linea di preservativi a prezzo sociale: i preservativi ENCANTO e TRIANGULO. Con gli introiti delle vendite è possibile gestire gli ambulatori autonomi e pagare i costi delle campagne di salute che periodicamente si organizzano nelle comunità indigene o con le lavoratrici sessuali di altre città. In contatto costante con i/le compagn* della Brigada Callejera, abbiamo deciso di approfondire l’analisi sulla creazione di spazi autonomi urbani e politiche sociali e sanitarie dal basso, promovendo l’edizione di articoli, video, trasmissioni radio ed iniziative su questo tema. Diffondiamo negli spazi occupati ed autogestiti d’Europa con cui siamo in contatto i preservativi prodotti dalla Brigada Callejera, destinando gli incassi al sostegno degli ambulatori autonomi. Perchè è possibile curarsi senza discriminazione e senza dipendere dallo Stato.

La OtraPartecipazione attiva nell’Altra Campagna

Nel giugno del 2005 l’EZLN fa pubblica la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona con la quale si invita il movimento sociale, i popoli indigeni, le organizzazioni, i collettivi e gli/le individualità a trasformare radicalmente il Paese (e il mondo) secondo dei principi basilari: dal basso, da sinistra, contro il capitalismo e senza partecipare ai giochi elettorali della classe politica. Importante, nella costruzione di questo percorso, è anche la solidarietà ed il mutuo appoggio (se toccano un@, toccano a noi tutti/e). Altro principio fondante è il rispetto dell’autonomia e delle rivendicazioni specifiche d’ognun@. Su queste basi prende vita un vasto coordinamento nazionale che, nella pratica della liberazione quotidiana, punta a definire un programma di lotta a più voci (includendo quelle quasi mai ascoltate come gli “altri amori”, le indigene e le donne in genere, i bambini, gli anziani). Il nome di questo sforzo collettivo, orizzontale ed antisistemico è”L’Altra Campagna“. Una tappa per ri-conoscersi, disegnare un orizzonte ed intraprenderne il sentiero insieme. Un domani, come passaggio successivo, si determinerà un nuovo processo.

Per noi, camminare affianco a questo movimento sociale autonomo significa diffonderne i contenuti, appoggiarlo ed esserne attori/attrici ogni qualvolta sia possibile in Messico o nelle campagne internazionali. Però soprattutto significa costruire lotte e spazi, qui ed ora, secondo i valori etici e politici che lo zapatismo insegna: autonomia, autogestione, rifiuto del potere, rispetto per le differenze e per la Madre Terra. Nell’Altra Campagna in Messico appoggiamo politicamente, e quando possibile economicamente, le prigioniere ed i prigionieri politici del movimento (i detenuti del caso Atenco, i presidi permanenti per la loro liberazione, i detenuti della comunitàdi Xanica e di Oaxaca in generale, l’adesione alla Campagna “Prima di tutto i/le nostr* priogionier*”), collaboriamo costantemente con alcune radio libere e comunitarie, costruiamo periodicamente iniziative e manifestazioni, partecipiamo alle carovane solidali, alle brigate d’osservazione e di salute, ed apprendiamo, quando possibile, dalla convivenza nelle comunità autonome zapatiste.

Insomma sogniamo ad occhi aperti quest’utopia collettiva e globale sintetizzata dagli zapatisti:

un mondo che contenga molti mondi.

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Minacce alla Brigada Callejera: un’intervista

 

 

 Da NodoSolidale

13 luglio 2010

Intervistaa Jaime Montejo, Brigada Callejera (Mexico):

http://www.archive.org/details/brigada_callejera

La Procura Generale della Giustizia del Distretto Federale (Città del Messico), ha convocato in questura la giornalista, promotricedi salute e direttrice dell’organizzazione comunitaria Brigata di Strada in Appoggio alla Donna "Elisa Martinez", Elvira Madrid Romero, probabilmente come misura di pressione, di fronte alle costanti denunce che ha fatto pubbliche su vari media, riguardo la complicità delle autorità capitoline del PRD congruppo della delinquenza organizzata dediti alla tratta di persone con finalità di sfruttamento sessuale.

(lingua: spagnolo, dur.: 9′53″)

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Caffè RebelDia


Café RebelDía

Responde a criterios de producción bio y relacionessociales justas.
Es importado por una organización suiza dedicada al comercio justo.
En la actualidad es vendido en más de80 negocios.
Distribuido en casi 40 ciudades de 16 cantones de las cuatro regiones lingüísticas.
Es ofrecido también por los militantes de la Solidaridad Directa en actividades
eventos, manifestaciones, fiestas solidarias.
Junto con la venta se ofrecesiempre una información didáctica sobre la naturaleza del café y la situación de la región productora.
Una parte del beneficio vuelveal sur-este mexicano para proyectos sociales.

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Progetti

 

 

 

 

 

 

 

Info sui progetti in condivisione con il Collettivo NodoSolidale (Roma), l’Osservatorio America Latina dell’XM24 (Bolognia) e il Grassroots Project (Olanda).

http://www.autistici.org/nodosolidale/progetti.php

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